Una riflessione sulle primarie del centrosinistra - di Angelo Gargano

Una riflessione sulle primarie del centrosinistra - di Angelo Gargano

attualita
Typography

Non possiamo archiviare le primarie di domenica scorsa che hanno scelto il candidato sindaco del centrosinistra alle prossime amministrative, senza fare una riflessione critica su alcuni degli aspetti non convincenti delle procedure di  voto.

Non v'è dubbbio che lo strumento delle primarie si è rivelato, e sempre più si rivelerà, l'unico strumento di democrazia partecipata che rimane nel panorama politico italiano: se si pensa che anche nella futura legge di riforma elettorale i deputati alla Camera continueranno ad essere 'nominati' dai partiti, si comprende bene come l'unico antidoto che dia almeno una spolverata di democrazia alle scelte dei partiti saranno le primarie anche per la scelta dei candidati al Parlamento.

Assieme ai pregi lo strumento presenta però dei limiti e lo si era visto in diverse occasioni a Napoli, a Palermo, ma anche a Milano ed in altre occasioni, che la procedura si poteva prestare a manipolazioni e inquinamenti.

Alcuni degli episodi manifestatisi a Bagheria domenica scorsa portano a pensare che alcuni elementi 'spuri' anche se alla fine probabilmente non hanno cambiato le scelte finali dell'elettorato in 'buona fede', purtuttavia hanno messo in luce un inaccettabile tentativo di condizionamento del voto.

Innanzitutto occorre ribadire che giustamente le primarie erano aperte a tutti i cittadini, perchè si andava a decidere non il segretario di un partito, competenza esclusiva dei militanti o dei simpatizzanti di quel partito, bensì il sindaco di tutti i cittadini bagheresi; è pertanto legittimo che ogni cittadino, anche se di credo politico diverso, potesse esprimere una opinione

Il fatto però che si siano recati ai seggi delle primarie  l'ex sindaco Vincenzo Lo Meo con un codazzo di ex assessori e di ex consiglieri comunali che quasi certamente, e lo si verificherà nei prossimi giorni,  andranno  magari a candidarsi in liste di candidati  diversi da quelle che sosterrano il candidato del centrosinistra, dimostra che c'è stata da parte di certuni una entrata a gamba tesa volta ad influenzare le scelte di una coalizione politica  e di una comunità.

alt

Anche alcuni episodi di accattonaggio politico segnalati da osservatori neutrali lasciano preoccupati, a partire dall'euro necessario per il voto fornito da qualcuno degli sponsor di qualche candidato, o dei cinque euro regalati a qualcuno dei votanti: insomma per chi ha assistito  a queste scene pare non fosse un bel vedere.

Il Partito democratico negli ultimi mesi, da quando cioè  Amenta è diventato il coordinatore cittadino, ha ripreso una iniziativa politica a tutto campo, si è andato dissociando in maniera netta dall'amministrazione Lo Meo, ha dimostrato abilità manovriera dettando i tempi dei passaggi politici che hanno portato alla sfiducia: del tutto legittimo il conflitto interno che ha visto su fronti diversi l'ala tradizionalmente più 'governativa' che fa capo a Vella, dall'ala più 'movimentista' che fa capo al segretario e a Tornatore.

Ma tutto questo doveva e deve riguardare il gruppo dirigente, i militanti e i simpatizzanti di questo partito: per chiunque, e non solo per Lo Meo, intromettersi in maniera organizzata per ringraziare o ingraziarsi qualcuno e cercare di condizionare  questo confronto, magari al di là della stessa volontà dei candidati alle primarie, è stata un'altra delle trovate estemporanee di un ex sindaco che non si rassegna ancora a sgombrare il campo, anzi continua a mandare segnali di fumo chissà perchè e chissà a chi.

Il danno più grave lo si è fatto però  a quelle centinaia di giovani che di queste primarie sono stati i veri protagonisti, alcuni dei quali per la prima volta si sono spesi in un confronto politico: mostrare questi aspetti della politica 'politicante' e 'maneggiona' è stato il peggiore  servizio che certi pseudopolitici hanno reso alle primarie, alla democrazia e a Bagheria..

Per questo occorrerà nel futuro che si avvistino i correttivi per non far perdere di credibilità ad uno strumento che sempre più  sarà un insostituibile elemento del confronto politico.

Angelo Gargano

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.