L'annus horribilis del cimitero tra bare bruciate ed emergenza sepolture - di Angelo Gargano

L'annus horribilis del cimitero tra bare bruciate ed emergenza sepolture - di Angelo Gargano

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Alla vigilia della ricorrenza dei defunti che vedrà decine di migliaia di persone tornare  al cimitero per onorare le spoglie dei propri cari scomparsi, non è inopportuno dare uno sguardo all'indietro e fare il punto su una vicenda che è stata una delle tappe più tristi e controverse della storia recente della nostra cittadina.

Quando i Carabinieri il 21 febbraio effettuarono quel blitz che proiettò il  nome di Bagheria nel vortice mediatico in Italia e fuori, ci fu qualcuno che, a botta calda, provò anche a minimizzare, e tra questi qualche organo di informazione ed il sindaco Vincenzo Lo Meo, che in comunicazioni informali, (mentre gli investigatori dopo una mattinata trascorsa a fare rilievi  al cimitero, interrogavano in caserma dipendenti e dirigenti del comune) chiariva che era stato riscontrato qualche problema di natura 'ecologica', insomma 'casse di legno e alluminio bruciato al di fuori delle norme'; insomma un 'reato ambientale', una sciocchezza più o meno, niente di serio.

Il giorno successivo  il comunicato dei Carabinieri che parlava di 'resti di carne umana fumante'  sconvolse l'opinone pubblica e non solo quella bagherese. Altro che reato ambientale!

Lo Meo sarà il primo a pagare politicamente, con una sfiducia che, prima che dai venti consiglieri comunali, era stata pronunciata da una sentenza popolare, per non aver saputo cogliere tempestivamente la gravità di quanto era accaduto al cimitero nei venti mesi della sua sindacatura; e quanto era accaduto era conseguenza più o meno diretta delle sue scelte sulle vicende e sul personale che era stato chiamato a dirigere il cimitero, e primo fra questi il responsabile, di cui Lo Meo si era fatto mallevadore.

Partirono subito due indagini: una portata avanti dal Ros  che discendeva dalle dichiarazioni ancora secretate di Sergio Flamia sulla gestione a 360° di cosa nostra al cimitero e dal ritrovamento in casa di uno degli arrestati nell'operazione 'Argo' di un appunto a mano che certificava l'interesse della mafia sulla costruzione delle cappelle gentilizie;  ed un'altra della Procura di Termini Imerese che si occupava delle illegalità amministrative legate alla compravendita dei loculi ed alle pratiche di estumulazione, e in cui i primi indagati sono stati gli operatori cimiteriali presenti al momento del blitz, e tra questi il responsabile del servizio Paolo Aiello.

Fu poi il sindaco Patrizio Cinque di fronte all'emergenza sepolture che in piena estate raggiunse livelli di guardia con le casse stipate in tutti le stanze disponibili a mettere il dito sulla piaga di pratiche amministrative poco trasparenti, anzi decisamente anomale, con incassi effettivi dalla vendita dei loculi di gran lunga inferiori al loro reale valore.

altLA  SITUAZIONE   AD   OGGI

Il comune di Bagheria sta continuando a portare avanti a tappeto la propria ricognizione amministrativa andando a ritroso negli anni: si è arrivati al 2012, e proprio nelle settimane scorse sono partite circa duecento lettere indirizzate agli acquirenti i loculi cimiteriali ai quali viene semplicemente chiesto di portare le pezze d'appoggio dell'effettivo pagamento.

Ci risulta che in decine e decine di casi la documentazione prodotta è priva di riscontri oggettivi, vale a dire che  pur esistendo formali riscontri cartacei, parte dei loculi acquistati non sono stati pagati, e si tratta di capire dove sono finiti i soldi: nelle tasche di agenzie di pompe funebri di pochi scrupoli ? qualche politico si faceva gli amici chiedendo come si dice da noi 'di alzare la mano' al richiedente il loculo ? o  i soldi hanno preso altre strade, anche in relazione al fatto che le procedure di estumulazione venivano sistematicamente violate vuoi per la parte che riguardava la presenza delle autorità sanitarie preposte, vuoi per la distruzione delle casse per le quali si seguiva un metodo molto empirico, che era quello di accatastarle a centinaia in una sorta di intercapedine e quindi bruciarle a poco a poco con calma in un angolo del cimitero la sera prima di chiudere, così come avviene per la ramaglia di potatura.

Sui casi sospetti viene inviata dall'Ufficio tecnico del comune una relazione ai Carabinieri e l'indagine andrà avanti anche per gli anni antecedenti il 2012. Ma sono tante le domande che l'opinione pubblica si continua a porre. Lo svuotamento delle casse era stato fatto secondo le procedure e le norme ? erano stati rispettati i tempi di avviso per i familiari ? erano avvisate le autorità sanitarie ?

Le risposte arriveranno dalle inchieste in corso che non sono state certo bloccate dall'incendio palesemente doloso  dell'archivio cimiteriale.

Siamo tornati nei giorni scorsi al cimitero, che, va detto, è pulito.

altMa l'emergenza loculi non è cessata anzi se è possibile si è aggravata, e vediamo il perchè. Ancora l'altro ieri erano almeno una quarantina le casse ammassate nei luoghi di deposito ivi compresi gli uffici per i custodi.

I provvedimenti assunti dal sindaco Patrizio Cinque hanno mostrato seri limiti e difficoltà ad essere concretamente applicate, perchè le sepolture nella disponibilità delle congregazioni non erano tantissime e si sono esaurite in poche settimane; la requisizione dei loculi vuoti nelle cappelle private si è rivelata una strada poco percorribile, non solo per la levata di scudi dei proprietari, ma anche perchè il morto viene in qualche modo 'sequestrato', perchè i familiari dei morti ospitati nelle cappelle possono limitarsi a restare fuori senza neanche la possibilità di metter e un fiore sulla bara, perchè ovviamente non hanno le chiavi delle cappelle.

Ed ancora la gara d'appalto per la costruzione dei 180 loculi prefabbricati ha subito una battuta d'arresto, in quanto il vincitore che si impegnava a consegnare sessanta di questi loculi prima della scadenza del 2 novembre non ha  rispettato questa clausola, e pertanto  l'assegnazione dell'appalto è stata revocato e affidato al 2° classificato; se non ci sarà un ricorso al Tar della ditta estromessa ci vorranno comunque ancora settimane per vedere questi loculi prefabbricati.

Ed in ogni caso le procedure di estumulazione che in estate vengono sospese , ormai da settembre sono riprese, quindi c'è, anche se modesto, un riutilizzo dei loculi dovuti al turn over di quelli che via via vengono svuotati.

L'impressione è che i problemi sia dal punto di vista giudiziario che dal punto di vista amministrativo debbano ancora raggiungere il punto di massima gravità, e nel frattempo siamo in tanti a chiederci: ma quel famoso project financing sull'ampliamento del cimitero, il cui iter fu più o meno colpevolmente rallentato dall'amministrazione Lo Meo, che in alternativa aveva trovato l'escamotage della convenzione con la  'Congregazione della Madrice', che fine ha fatto?

altGUARDARE   AL  FUTURO

Cosa ha impedito e impedisce di andare avanti su quella che può rappresentare la strada maestra e meno precaria per la soluzione di un problema che sta provocando serie ripercussioni anche psicologiche ai familiari dei defunti le cui bare vengono accatastate alla rinfusa ?

In questi giorni abbiamo ricevuto diverse segnalazioni di familiari che protestano perchè all'approssimarsi del 2 novembre non potranno onorare degnamente i loro defunti, e ci ha colpito  in particolare l'appello di una signora che ha perso recentemente il padre, ed il cui figlio la implora di portarlo a vedere la tomba del nonno; questa donna, ci diceva tra le lacrime, non trova la forza di accompagnare il bambino in quella confusione di bare

Una proposta facciamo nella speranza che sia percorribile: così come è stato riconsacrato dopo la profanazione delle bare  il cimitero, per risarcire in qualche modo le famiglie così duramente provate dalle inadempienze delle amministrazioni, si organizzi per il 2 novembre una cerimonia religiosa e civile collettiva in uno spazio adeguato del cimitero per questi morti, e soprattutto per quei familiari che in un giorno così particolare vorrebbero stare vicini ai loro cari. Non crediamo che sia una proposta impossibile da mettere in pratica.

Angelo Gargano

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