Rifiuto speciale non riciclabile - di Impronta Unica

Rifiuto speciale non riciclabile - di Impronta Unica

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Abbiamo seguito con non poca attenzione la problematica che riguarda la mancata erogazione di alcuni servizi rivolti agli alunni con disabilità che frequentano le scuole di Bagheria.

Abbiamo ascoltato genitori disperati, disorientati e provati, abbiamo visto negato il diritto allo studio e all’eguaglianza ad alcuni nostri concittadini, abbiamo visto piangere e gridare, abbiamo visto cittadini traditi, umiliati e mortificati.

Di contro non è bastato il primo responso di dicembre scorso, da parte del TAR Sicilia che condanna le posizioni illegittime del Comune di Bagheria, a far cambiare approccio a chi si trova alla guida del governo della Città.

Fino all’ultimo abbiamo atteso un comunicato col quale l’amministrazione 5 stelle della nostra Città chiedesse umilmente e semplicemente scusa, assumendo finalmente il ruolo di garanzia del rispetto dei diritti alla persona. Ed invece i comunicati del 7 e 9 gennaio scorso sembrano più uno scherzo ritardato della Befana che un’imbarazzante realtà.

Purtroppo, Bagheria è diventata per eccellenza Città di esclusione sociale degli alunni con disabilità. Viene negato il trasporto a scuola, servizio obbligatorio per Legge e che deve rendere il Comune. Viene negata l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione, servizio obbligatorio per Legge e che deve rendere il Comune. Viene resa solo parzialmente l’assistenza igienico personale, servizio obbligatorio per Legge e che deve rendere il Comune in via sussidiaria. 

La Legge quadro (104/92) e la normativa che ne è seguita, la Costituzione e le Convenzioni O.N.U. (che introduce anche in Italia il principio di inclusione scolastica,concetto più ampio di quello dell’integrazione perchè si fonda sui diritti umani e sui criteri dell’ICF), insomma, tutto ciò che norma la tutela dei diritti della persona con disabilità a Bagheria non trova alcuna applicazione.

Il comunicato del 7, cancellato dal sito istituzionale durante la mattinata del 9 gennaio, ricomparso in archivio dopo alcune ore, a seguito di forti proteste di alcuni consiglieri non 5 stelle, ma datato 2 gennaio, poi miracolosamente ricomparso nella sua forma originaria nel primo pomeriggio dello stesso giorno, ha dei connotati a dir poco inquietanti che integrati alle precisazioni esposte nel comunicato del 9, mettono in risalto un soggetto amministrativo in serissime difficoltà.

Gli aspetti da analizzare sono diversi.

Il primo aspetto, e lo riteniamo il più grave, è di avere lasciato intendere nel comunicato del 7 una sorta di complotto tra famiglie di alunni disabili e tutte quelle figure deputate al riconoscimento del servizio a danno della finanza pubblica. E lo conferma l’imbarazzo con cui il sindaco grillino si ritrova a precisare che non ritiene affatto responsabili i genitori di quello che è stato dallo stesso definito “un possibile danno erariale”. Ma nelle precisazioni non “assolve dal peccato” gli altri soggetti! Possibilmente deciderà di deprimere la smania di “amministrazione santa inquisizione” e opterà piuttosto di affidare le proprie “intuizioni” alle indagini degli organi che ne hanno competenza.

Il secondo aspetto crea, speriamo non volutamente, una sorta di contrapposizione tra le stesse famiglie degli alunni con disabilità, perché rimarca con forza che alcuni bambini non hanno goduto di un servizio completo perché altri bambini, secondo “sentenza dell’amministrazione”, ne hanno beneficiato senza averne reale diritto.

Il terzo aspetto è di palesare un quasi totale disconoscimento delle Leggi e, soprattutto, della giurisprudenza, aggravato dal fatto di riportare stralci normativi assolutamente decontestualizzati e che hanno l’esclusivo scopo di confezionare un proclamo pro domo sua.

Ultimo aspetto, assolutamente offensivo, avere evidenziato nel primo comunicato che il servizio non è stato garantito per intero per la mole degli utenti, come se fosse il numero a fare la differenza e non piuttosto l’obbligatorietà.

Possiamo con grande orgoglio e ferma convinzione dichiarare la profonda preparazione che sull’argomento hanno i nostri dirigenti scolastici, sempre in prima linea a tutela dei nostri bambini e delle loro famiglie. E di certo non servono ulteriori attestati di stima per l’esperienza e l’attenzione posta dai medici dell’ASP nelle loro valutazioni mediche.

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Le argomentazioni che seguono sono dunque un contributo che il nostro gruppo vuole offrire al lettore per avere utili strumenti di valutazione della problematica.
Sappiamo che la lettura potrà apparire lunga e pesante, a tratti complessa, ma siamo certi che i punti di seguito trattati troveranno l’interesse di un lettore attento e sensibile.

Recenti studi ISTAT finanziati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, hanno evidenziato come dall’emanazione della Legge 577/1977 si è sicuramente registrato in Italia livelli elevati di inserimento scolastico di alunni con disabilità. L’inclusione scolastica, però, “è un concetto che va aldilà del mero aumento degli iscritti nelle scuole: il livello di integrazione, infatti, si misura anche attraverso informazioni che descrivono sia le risorse umane messe in campo sia la presenza di strutture scolastiche accessibili”.
Ed i risultati non sono certo incoraggianti, soprattutto, in ragione di servizi territoriali insufficienti ed incapaci di prendere seriamente in carico tali persone.

Il diritto delle persone con disabilità a stare nella scuola di tutti è un diritto che nessuno può mettere in discussione, ed è compito dello Stato rimuovere tutti gli ostacoli e favorire la loro piena inclusione attraverso la realizzazione di un piano educativo individualizzato in rapporto alle specifiche condizioni di ognuno di esse.
La Legge 170/2010 sul riconoscimento dei diritti all’inclusione di alunni con DSA (Disturbi specifici di apprendimento) ha inoltre ampliato l’ambito di realizzazione dei principi delle politiche inclusive italiane anche agli alunni con disabilità, e con la sentenza 80/2010 la Corte Costituzionale ha ribadito che il diritto all’inclusione scolastica non può essere affievolito o limitato a causa di problemi di bilanci
Purtroppo, negli ultimi anni l’inclusione degli alunni con disabilità ha registrato un forte calo di attenzione. I dati parlano da soli, i tagli e a volte gli azzeramenti di capitolo rivolti al Welfare italiano sono sconcertanti. Ed i primi a dovere pagare i costi della crisi sono i cittadini più vulnerabili, vittime, e non artefici dello stato di crisi del nostro Paese.

Il mondo della disabilità lotta giornalmente per non rimanere schiacciato e per non essere condannato all’invisibilità e all’esclusione.

Tutto ciò ha visto le famiglie ritrovarsi in trincea per difendersi dalle politiche che violano i diritti dei loro figli. E “se il cittadino è sempre più costretto a ricorrere ai giudizi della Magistratura, vuol dire che non funziona più, o funziona male, il rapporto tra il cittadino e le istituzioni”.

Ed è proprio alla magistratura che le famiglie degli alunni disabili di Bagheria si sono dovuti rivolgere per ottenere diritti sanciti dalla Legge. Tra questi il servizio di assistenza igienico personale a scuola o assistenza di base. Servizio questo che i Giudici Amministrativi hanno a più riprese definito diritto fondamentale incomprimibile, e non bastano certo le difficili ragioni di bilancio degli Enti Locali a ledere i diritti dei minori disabili.
Secondo l’organo di giurisdizione amministrativa di primo grado “lo stanziamento di risorse insufficienti ed il ritardo nell’attivazione delle procedure di affidamento del servizio di assistenza sono riconducibili alla negligenza dell’amministrazione comunale”.

L’utilizzo della circolare regionale n. 3 del 2005, che rimane limitatamente una circolare, da parte dell’amministrazione 5 stelle è un tentativo irriverente da parte di chi dovrebbe stare al fianco dei propri concittadini ed invece sembra cercare tutti i cavilli per contrastarli. E non venga fuori con un patetico pietismo chiedendo di remare tutti dalla stessa parte!
È sufficiente leggere con attenzione l’articolo 22, comma 1, della Legge Regionale 15/2004, laddove si stabilisce che “L’assistenza igienico personale e gli altri servizi specialistici volti a favorire l’integrazione nella scuola dei soggetti con handicap grave di cui all’articolo 3, comma 3, della Legge 104/1992, sono di competenza dei comuni singoli ed associati della Regione siciliana”.
Lo stesso CCNL del comparto scuola parlando di assistenza igienico personale parla di “…ausilio materiale agli alunni portatori di handicap nell’accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche, all’interno e nell’uscita da esse, nonché nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale…”.

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Non si vada allora a richiedere chi ha o meno il controllo degli sfinteri, ma ci si documenti per capire che l’assistenza di base è un servizio reso in risposta ad una valutazione più complessa di competenza del gruppo misto che ha tutti gli strumenti per assegnare o meno questa ed altre tipologie di servizio.

È vero che in Sicilia, Regione a statuto speciale, non trova completa applicazione la norma nazionale che regolamenta tale servizio tra le mansione attribuite al personale ATA. Ma questo non autorizza nessuna amministrazione al libero arbitrio!

Bisognerebbe piuttosto cercare di dare un’altra impostazione al problema sia dal punto politico sia dal punto di vista amministrativo.

Dal punto di vista politico andrebbe potenziata la lotta contro i pesanti tagli alla spesa sociale facendo capire che un Paese di diritto non può accettare l‘equazione: crisi economica = insostenibilità della spesa sociale, equazione questa che ha aperto le porte ad una profonda emergenza culturale e civica. Altro aspetto politico è quello di pretendere che Stato e Regioni si diano obiettivi programmatici pluriennali sull’argomento. Ed, ancora, si pretenda dalla Regione Sicilia, tanto gelosa della propria autonomia, l’approvazione di una norma sull’inclusione degli alunni disabili a scuola che si allinei con quella nazionale, e che, soprattutto, si doti di tutti quegli strumenti necessari alla qualità dei servizi e contestualmente al contenimento della spesa pubblica.

Dal punto di vista amministrativo intanto bisognerebbe cominciare a gestire seriamente l’assessorato ai servizi sociali di Bagheria. Ad oggi abbiamo assistito al nulla sotto tutto i punti di vista. Perdita di progetti già finanziati, chiusura dell’asilo nido comunale, mancata attivazione del trasporto degli alunni disabili a scuola, mancata attivazione del servizio di assistenza all’autonomia ed alla comunicazione, servizio di assistenza igienico personale a singhiozzo e con singhiozzi di poche ore, assoluta assenza di programmazione e progettualità, insomma un settore nevralgico senza guida e senza idee. Ma una cosa è certa, i tre servizi rivolti agli alunni con disabilità devono essere resi integralmente senza se e senza ma. E non ci soddisfa affatto la soluzione delle due ore di assistenza igienico personale pre Natalizia, e neanche la soluzione post Befana delle tre ore e per di più fino al 20 marzo p.v..

Noi come gruppo politico non ci accontenteremo della sentenza che i genitori ricorrenti attendono giorno 13 gennaio. Noi metteremo in moto un’azione politica volta ad affiancare e collaborare quanti sono già sul campo per i diritti ai disabili e più in generale per l’inclusione sociale e il miglioramento del Welfare nel nostro Paese . Metteremo quanto prima, e gratuitamente, a disposizione di quanti vorranno i nostri uffici e le professionalità che ci collaborano. Saremo pronti a denunciare agli organi preposti le gravi inadempienze che l’amministrazione di Bagheria sta perpetrando.

Gli argomenti trattati meritano di sicuro ulteriori approfondimenti che un articolo giornalistico non può ospitare. Sarà nostra cura creare i presupposti per costruirne un’oasi tematica.

La conclusione di questo pezzo lo vogliamo affidare al monologo di una persona con disabilità verso il suo politico…. 

Gruppo politico “Impronta Unica”

 

Rifiuto speciale non riciclabile

"Sto qui seduto
non senti la voce

ti ho guardato ieri
dalla mia panchina
mi passavi davanti
non mi vedevi

parlavi con qualcuno
non ero io
per te non c’ero
lungo quella strada

non senti la voce
quella mia

mi accorgo
di essere afono
o forse la mia è
una lingua diversa

cammino anch’io
per la tua città
non mi vedi
forse non è
la mia città

l’aria che respiri
non è la mia
e anche il cibo
e l’acqua
sono altri

poi ti vedo
eccome ti vedo
alla tivù
parli di me

ma allora io ci sono
da qualche parte

ti preoccupi di me
dici

mi chiami
diversamente qualcosa
mi illudo di esistere
allora

mi illudo
poi allunghi la mano
su di me
per una carezza
davanti alla telecamera

il problema è che poi
tu corri a lavarti le mani

è chiaro
sono brutto
un po’ scemo anche

è chiaro
ti faccio schifo

non senti la mia voce

mi dai una casa
altrove
mi dai una scuola
altrove
mi dai un lavoro
altrove

ma ora c’è la crisi
devi risparmiare
anche l’altrove

mi togli tutto
tanto non ho voce

dici che mi vuoi bene
malgrado tutto
anche se sono un problema

ma adesso non hai più scrupoli
tanto il mio voto
non arriva

sono un rifiuto speciale
non riciclabile"

Vanni Poli, agosto 2011
 

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