Venti postazioni per la differenziata: potrebbe essere la soluzione giusta - di Angelo Gargano

Venti postazioni per la differenziata: potrebbe essere la soluzione giusta - di Angelo Gargano

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Patrizio Cinque torna a giocare l'azzardo e stavolta gli potrebbe anche andare bene: è dall'inizio della sindacatura che il sindaco e l'amministrazione da lui guidata ci hanno abituato agli annunci di grandi imprese preceduti da squilli di trombe e seguite da meste ritirate o da penose autosmentite.

Si può pescare a caso e si troveranno  una decina di circostanze che provano come il MoVimento 5 stelle abbia amministrato, o provato ad amministrare, sperimentando per tentativi successivi.

Raccolta rifiuti in primis, assistenza disabili, Museo Guttuso, scandali di malamministrazione veri o presunti, politiche del personale, Megacentro commerciale; in questi primi sei mesi di governo della città, non sarebbe difficile documentare mettendo uno dopo l'altro comunicati, atti ufficiali, dichiarazioni e interviste di sindaco, assessori e Movimento 5 stelle, quanto affermiamo. Ma non è materia della riflessione di oggi.

Oggi dobbiamo dire che paradossalmente, il rilancio nella strategia ipotizzata per la raccolta dei rifiuti, che ricalca il primo modello di cui parlò  nel luglio scorso il sindaco neoeletto, delle postazioni intramoenia, potrebbe rivelarsi, se non si faranno i soliti errori di supponenza e faciloneria, la carta vincente e per i motivi che andiamo a spiegare.

Patrizio Cinque e i suoi si sono resi probabilmente conto che la situazione sta sfuggendo di mano, e non è solo il problema della difficoltà di accedere alle discariche: i comuni vicini, CasteldacciaFicarazzi, Altavilla, S.Flavia, stando a quanto vediamo, sono dignitosamente puliti,  ed hanno gli stessi problemi nostri se non di più gravi.

L'amministrazione di Bagheria sta bruciando enormi risorse per garantire un minimo di normale pulizia del territorio comunale, (altro che differenziata), e purtroppo senza riuscirci: stiamo foraggiando, così come testimoniano le stesse determine pubblicate dal comune, senza soluzione di continuità, una mezza dozzina di imprese per noli a caldo e a freddo di camion e compattatori, pale, palicedde, bobcat e affini.

Una sorta di buco nero che divora risorse e che sta dissanguando le casse comunali, e così non si può andare avanti; come prima, peggio di prima, ed il danno di immagine che ne sta ricevendo l'amministrazione a 5 stelle potrebbe rivelarsi irreparabile. I social sono ormai quotidianamente invasi da foto di montagne di spazzatura abbandonate e non soltanto nelle periferie estreme, ed anche quanto documentato dai consiglieri di opposizione sull'autoparco comunale lascia francamente interdetti.

E non serve dire che negli ultimi anni è stato sempre così o prendersela con i dirigenti, così come sta avvenendo per questo come per altri problemi, altrimenti è meglio che la politica resti a casa. Tutti sapevano al momento della campagna elettorale cosa avrebbero trovato.

La fuoriuscita dal Coinres e la cosiddetta GE.CO  rifiuti SpA, pensiamo che per almeno un paio di anni resteranno confinate nel limbo delle buone intenzioni; anzi , se dobbiamo dirla tutta, siamo convinti che l'amministrazione si stia rendendo conto che la strada intrapresa con la SPA pubblica potrebbe portare alla catastrofe, ma probabilmente a far propendere per questa soluzione velleitaria c'è stata la pressione degli attivisti e di parecchi interessati che non sanno neanche di cosa parlano.

L'ultima soluzione che sta proponendo Patrizio Cinque, e che può sembrare la carta della disperazione, potrebbe rivelarsi invece la carta vincente.

In primo luogo perchè coinvolge in prima persona  quella parte di popolazione bagherese, a mio avviso  maggioritaria, che anela ad un paese pulito e dignitoso e che messa di fronte alle proprie responsabilità non si tirerebbe indietro.

Il sistema delle isole  di raccolta presenta quegli indubbi vantaggi di cui parla il sindaco nel comunicato: riduzione drastica dei rifiuti indifferenziati, minori costi per il conferimento in discarica che nella fase iniziale potrebbero coprire la start up per la raccolta differenziata, l'eliminazione rapida, quasi quotidiana, dell'indifferenziato ed almeno settimanale di plastica, carta, alluminio e vetro, e speriamo anche umido.

Se il sistema sarà ben organizzato, se i i cittadini saranno informati e coinvolti, potrebbe innescarsi un processo virtuoso, che ci potrebbe consentire a regime di metterci alle spalle le immagini delle montagne di rifuti che ormai ci sono familiari.

Ma i dieci giorni 'concessi' al dirigente per approntare il nuovo sistema di conferimento rifiuti pecca di eccesivo ottimismo: pensare che in dieci giorni si recintino le aree (a meno di non pensare a paletti con il nastro di recinzione), si dotino dei necessari contenitori,  si attrezzino di un sistema di telecamere, si crei una postazione (si suppone centralizzata), di sorveglianza, si organizzino i nuovi turni per il servizio di raccolta, si facciano i contratti di filiera per il ritiro dei rifiuti differenziati,  si trovino e si formino gli ecofacilitatori, si facciano conoscere tempi, modi e condizioni per il conferimento, è una utopia.

Ci contenteremmo che il nuovo sistema andasse gradualmente a regime entro uno-due mesi.

 A quel punto dovremmo essere noi cittadini, messi di fronte ad una proposta credibile e praticabile, per ridare decoro alla nostra città e che ci rende protagonisti, a fare la cosa giusta: collaborare lealmente e convintamente.

Solo dopo aver rimosso l'emergenza rifiuti si potrà a Bagheria parlare d'altro.

Angelo Gargano

 

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