Caro sindaco affidamenti diretti nel settore rifiuti contrastano principi di legalità e trasparenza

Caro sindaco affidamenti diretti nel settore rifiuti contrastano principi di legalità e trasparenza

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Gentile Direttore, apprendo dagli organi di stampa locale che il Sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, con riferimento alla gara d'appalto del 07/11/2014 avente ad oggetto “procedura aperta per l’appalto del servizio di parziale raccolta dei rifiuti solidi urbani per mesi quattro”, avrebbe affermato testualmente nel corso della pubblica adunanza del 30/01/2015, che “Nel settore dei rifiuti ci sono troppe infiltrazioni delle organizzazioni mafiose per questo non vogliamo affidare il servizio all’esterno. Per un appalto di appena 4 mesi ci sono stati dei condizionamenti e abbiamo deciso di annullare la gara d’appalto, dopo avere denunciato tutto ai carabinieri. Chissà cosa succederebbe se decidessimo di appaltare l’intero servizio che muove una somma complessiva di circa 8 milioni e mezzo di euro” 

La Ecogestioni, di cui sono il direttore responsabile commerciale e direttore tecnico., è stata una delle aziende che ha partecipato alla suddetta gara pubblica e ancora oggi non ha ricevuto nessuna notizia ufficiale dal Comune sull'asserito annullamento della stessa e sulle motivazioni che avrebbero condotto ad una simile determinazione.

Ebbene, una volta informata la Cittadinanza del presunto annullamento della gara a causa di dette illecite interferenze, sarebbe stato altrettanto doveroso da parte del Primo Cittadino chiarire altresì quali sarebbero i condizionamenti da Lui lamentati e gli autori degli stessi.

Di contro, la criticità dell'affermazione del Sindaco non fa altro che gettare ingiuste ombre su di un intero comparto produttivo, a discapito degli imprenditori che in quel settore svolgono la propria attività in modo onesto e coraggioso.

D'altro lato, la scelta di procedere ad affidamenti diretti in luogo della gara d'appalto per lo svolgimento del servizio di raccolta di rifiuti si rivela certamente assai infelice, nella misura in cui, rinunciandosi ad un procedimento di evidenza pubblica e di massima partecipazione e concorrenza, finisce per porsi in contrasto con le regole di trasparenza ed imparzialità dell'azione della Pubblica amministrazione.

Col ricorso sistematico all'affidamento diretto si penalizzano non solo le imprese sane del settore (ed i loro dipendenti), che si vedono tagliate fuori senza alcuna plausibile spiegazione, ma anche i cittadini, costretti in definitiva a farsi carico di un servizio a costi predeterminati non soggetti a ribasso e non sempre allineati ai valori di mercato.

Di contro, il ricorso alla gara pubblica, da cui rifugge l'Amministrazione bagherese, consente di selezionare soggetti dotati di adeguata capacità tecnica, economica e di affidabilità, ed al contempo fornisce tutti gli strumenti per smascherare gli autori di eventuali illeciti condizionamenti e per escludere le imprese che di simili condizionamenti si rendano responsabili, senza precludere il buon fine della procedura di affidamento del servizio.

Certo è che la soluzione per combattere illecite interferenze non può consistere nella estromissione indiscriminata dei concorrenti sani, facendo ricorso ad affidamenti diretti in favore di ditte più accreditate di altre presso la sua Amministrazione.

Il Sindaco deve farsi garante della massima trasparenza, imparzialità e parità di trattamento nell'affidamento del servizio, nel rispetto del principio di legalità, che non può essere surrogato da scelte affidate al personale gradimento dell'amministratore di turno.

Michele Raspanti, direttore responsabile ECOGESTIONI

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