Sulla differenziata i bagheresi sono chiamati ad una sfida storica - di Lorenzo Gargano

Sulla differenziata i bagheresi sono chiamati ad una sfida storica - di Lorenzo Gargano

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Fiumi di inchiostro (virtuale e non) sono stati versati negli ultimi tempi sui rifiuti e la raccolta differenziata, temi su cui rischiano di decidersi nel bene o nel male le sorti politiche di Bagheria. 

Il nostro non vuole essere uno di quei vuoti appelli alla collaborazione e alla pacificazione politica e sociale, che di tanto in tanto capita di leggere, in cui alle parole quasi mai seguono tentativi effettivi di realizzare quanto enunciato, Gli appelli alla distensione troppo spesso sembrano un tentativo di mal celare trame politiche più o meno sotteranee.

Tra pochi giorni i bagheresi si troveranno a dover combattere la madre di tutte le battaglie, prima ancora che contro i rifiuti, contro quell'indolenza ai mutamenti e quel torpore civico insito nell'animo di una grande parte della popolazione. che spesso sfociano in comportamenti di "incivilità". 

Non sono mancati gli intoppi da quando a metà luglio scorso è partita la raccolta differenziata, ma nonostante ciò, una buona fetta di bagheresi, la parte "civile", ha risposto se non con entusiasmo, almeno con impegno e con la voglia di dimostrare di potercela fare.

Tra una manciata di giorni un ulteriore e ancor più decisivo sforzo viene richiesto ai bagheresi. L'amministrazione ha infatti predisposto il piano per la raccolta differenziata con il servizio di porta a porta su tutto il territorio comunale. Dovremo conferire ogni sera davanti casa una tipologia di rifiuto diversa, che verrà prelevata dagli addetti al ritiro.

Un vero "himalaya" da scalare in cui tra gli ostacoli maggiori c'è proprio la titubanza ad un cambiamento troppo repentino e radicale da parte dei bagheresi, ma il cui eventuale fallimento, che nessuno che abbia un minimo a cuore Bagheria può auspicare, non potrà essere ascritto ai cittadini. Le responsabilità politiche  e amministrative di una città fanno capo a chi guida la comunità avendo vinto democratiche elezioni.

Se sin d'ora la chiusura per soli 3 giorni della discarica di Bellolampo ha causato una mini crisi rifiuti, con le isole ecologiche piene di immondizia anche indifferenziata, roghi e sacchetti ammucchiati nelle aiuole o agli angoli delle strade, con tonnellate di materiali da differenziare che si accumulano all'autoparco comunale, cosa succederà quando in mancanza di isole ecologiche e cassonetti, il sistema porta  a porta dovesse subire qualche rallentamento di varia natura?; la risposta secondo noi è che non potendo tenere a lungo i rifiuti in casa, vi sarà la tentazione di depositarli davanti le abitazioni, ed in caso di mancata raccolta, si creerebbero una serie di infinite mini discariche.

La qualità della vita in alcune zone di Bagheria già oggi è veramente pessima in prossimità di discariche abusive e non, con seri rischi per la salute pubblica.

In questi giorni si sta anche assistendo ad una recrudescenza del fenomeno dell'abbandono dei sacchetti di spazzatura indifferenziati in ogni angolo di strada, da parte di coloro che la defferenziata non hanno ancora nemmeno iniziato a farla. Sarà il far cambiare abitudini a questi soggetti la parte difficile, le sanzioni e le campagne di sensibilizzazione non riusciranno nel breve periodo ad inculcare una diversa mentalità a questa fetta di popolazione.

Un fallimento conclamato metterebbe ancora più pressione ad un sindaco ed una giunta già sulle barricate. Per valutarne la buona risucita  servirà invece più tempo, poichè un bilancio potrà esser fatto soltanto in un secondo momento, in cui adranno analizzati aspetti positivi e criticità della differenziata porta a porta.

I bagheresi tutti sono chiamati ad una sfida storica, quella di dimostrare per una volta il rispetto per il proprio paese collaborando attivamente e facendo la raccolta differenziata con scrupolo, questo non darà forse garanzie di un buon esito finale, ma rappresenta in ogni caso un momento di crescita civica importante per la nostra comunità, 

Lorenzo Gargano

 

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