Sarà la tappa finale della marcia in memoria delle vittime innocenti di tutte le mafie che si svolgerà martedì 21 marzo a Bagheria, Piazza Vittime della mafia, a pochi giorni dalla importante manifestazione promossa da Libera a cui parteciperanno tutte le scuole bagheresi, versa in uno stato di degrado e abbandono.
Aiuole piene di rifiuti di ogni genere e sacchetti di immondizia che traboccano dai contenitori, scritte fatte con bombolette spay che deturpano panchine e pavimentazione. Una spiacevole situazione che accomuna la strangrande maggioranza delle aree verdi di Bagheria, che per la verità sono veramente poche.
Ma cosa fare per fermare coloro che impunemente danneggiano il bene comune?
Gli amministratori hanno la responsabilità di individuare le soluzioni e i cittadini hanno però il dovere di assumersi la responsabilità di dare un contributo per mutare questo stato di cose. Il progetto di video sorveglianza ha fatto perdere le proprie tracce e in assenza di una vigilanza contiinua, che solo l'occhio elettronico può assicurare, è difficile immaginare che lo scenario possa cambiare nel breve periodo.
Per risolvere il problema occorre recuperare il senso di appartenenza ad una comunità animata da unione d'intenti, scrollarsi di dosso quell'individualismo tipicamente siciliano che considera il bene comune una sorta di terra di nessuno. Incoraggiare quel processo lento, ma irreversibile, di avvicinamento della nostra mentalità a quella di un'europa sempre più globalizzata.
La piazza verrà sicuramente risistemata prima della manifestazione di martedì prossimo.
Ma una piazza intitolata alle vittime di mafia a Bagheria assume anche un rilevante valore simbolico, renderla "presentabile" soltanto quando vi sono queste ricorrenze istituzionali, rischia di far perdere in parte significato alle parole che solennemente vengono pronunciate in queste occasioni.
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Fotografie scattate il 13 marzo 2017