Preoccuparsi è normale, farlo troppo è inutile - di Francesco Greco

Preoccuparsi è normale, farlo troppo è inutile - di Francesco Greco

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A chi non capita di preoccuparsi? E’ molto difficile non preoccuparsi e in fin dei conti tutti noi lo facciamo. 

La vita, gli impegni, la famiglia, i figli, sono molteplici le preoccupazioni che in un certo senso fanno naturalmente parte della nostra esistenza.
I problemi quotidiani, la mancanza di certezze, preoccupazioni economiche e lavorative sono tutti aspetti che inducono a riflettere su come potranno andare le cose, su come potremo risolvere certi problemi ecc., proiettandoci troppo nel futuro e allontanandoci inevitabilmente dal momento presente.
La tendenza a preoccuparsi fa quindi parte della nostra vita.
Quando ci preoccupiamo tendiamo a provare ansia. L’ansia è in un certo senso una naturale conseguenza del preoccuparsi. Per cui se mi preoccupo, automaticamente potrei sperimentare ansia, e i classici sintomi, tipo un nodo allo stomaco, una leggera tachicardia o sentire le mani sudate.
Tuttavia, se preoccuparsi è normale preoccuparsi troppo è inutile e dannoso. Se ti preoccupi troppo infatti questo pensiero potrebbe riempire il tuo tempo, potresti finire col rimuginare e preoccuparti per buona parte della giornata, potresti così provare molta più ansia e sintomi più intensi.
Un esempio che comprende eccessive preoccupazioni è rappresentata dalla situazione di chi presenta aspetti ossessivo compulsivi di personalità.
In questo caso la tendenza al perfezionismo, elevati standard di prestazione, attenzione ai dettagli sono alla base di preoccupazioni e rimuginazioni eccessive.
Quando sono presenti tratti ossessivi che impattano sulla personalità la persona è effettivamente molto preoccupata. La sua attenzione però è focalizzata su alcune specifiche preoccupazioni: la preoccupazione per l’ordine o l’essere esageratamente critici per i propri errori.
Questi due aspetti aumentano l’indecisione, favoriscono la difficoltà a manifestare le proprie emozioni e quindi la rigidità.
Questa eccessiva preoccupazione per il controllo ed il perfezionismo possono essere interpretati come un meccanismo di compensazione del sentirsi inadeguati e determinano pertanto elevati livelli di ansia e di rabbia (verso se stessi e gli altri), andando ad interferire talvolta anche sulla sfera sessuale.
I difetti, gli errori, la disorganizzazione sono percepite come minacce. Ciò si accompagna spesso ad una sorta di catastrofismo, nella convinzione che tutto andrà a rotoli o che non si sarà in grado di portare a termine gli impegni della vita.
Questo tipo di organizzazione di personalità si origina in genere da schemi maladattivi costituitisi fin dall’infanzia. Spesso l’ambiente familiare e i genitori sono stati iper-controllanti e poco affettuosi. Tipica è la relazione di attaccamento contraddistinta da bassa cura, alto controllo e ambiguità.

Dott. Francesco Greco
Tel. 3922965686
http://www.consulenzapsicologicaonline.blogspot.it
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Il Dott. Francesco Greco, Psicologo e Psicoterapeuta, è specialista in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Svolge attività clinica per i disturbi d'ansia, depressione, crisi, stress, insicurezza, disturbi emotivi e dello spettro ossessivo. Utilizza la Terapia Cognitiva, la Acceptance and Commitment Therapy (ACT), Mindfulness e la SCHEMA THERAPY. Specializzato nel trattamento dei disturbi dell’alimentazione attraverso la tecnica della CBT-E, disturbi sessuali e consulenza di coppia. Riceve a Palermo e Bagheria.

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