Grande successo per il Cirincione ai campionati studenteschi di scacchi

Grande successo per il Cirincione ai campionati studenteschi di scacchi

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Il Cirincione ha raggiunto il  5° posto ai Campionati studenteschi nazionali di Scacchi a squadre: un risultato straordinario.

Un risultato di tutto rispetto, quello conseguito dalle ragazze e dai ragazzi del Cirincione, ai Campionati studenteschi di Scacchi a squadre, frutto di passioni e contrassegnato da occhi scintillanti di entusiasmo vero.

Abbiamo raccolto le testimonianze dei protagonisti di questa bella storia: studenti, istruttori, mentori, accompagnatori, genitori.
I ragazzi e le ragazze, innanzitutto. Ecco i loro nomi:
Daniele Toia, Marco Minutella, Marco Triolo, Gabriele Giacone, Maria Marika Gagliardo, Simona Aiello, Hannah Tripoli, Sara Alfano, Carla Maggiore, Clelia Maggiore, Marco Di Paola, Matteo Giargiana, Christian Sciortino, Enrico Rosario Lima, Samuele Cannella.
Sentiamo uno dei ragazzi “pionieri” , Marco Triolo.
Marco, com’è nata la tua passione per gli scacchi e come siete arrivati a questo bel risultato?
-Ho iniziato a giocare a scacchi all’età di cinque anni, prima ancora di saper leggere e scrivere. Ho iniziato senza scacchiera, con il tablet. Mio padre era un giocatore appassionato e forse per imitazione ho voluto imparare. Poi ho contagiato mia sorella Martina e…mia madre!
La mia prima gara (individuale) al Campionato ? A 8 anni. A livello individuale però. Assistere alla partecipazione delle squadre di ragazz* provenienti da tutte le scuole della provincia ha fatto sorgere in me il forte desiderio di coinvolgere la mia scuola, il Cirincione. Da qui l’idea di andare a bussare, l’anno scorso, alla porta della mia preside, Vittoria Casa, perché ci consentisse di partecipare al campionato come squadra del Cirincione. Detto-fatto! Accompagnati dal maestro Fontana, il Cirincione è arrivato quinto per “spareggio tecnico”, a pari merito col terzo posto conquistato da una scuola palermitana. Ed eccoci qua, al risultato di quest’anno, con una bella esperienza resa possibile dal grande maestro Li Vigni.
Allora è il caso di raccogliere le impressioni ed il vissuto di Manuela Pipitone, scacchista per caso o per fortuna, mamma di Marco, protagonista e complice di questa avventura.
Manuela, il tuo punto di osservazione è piuttosto particolare. Vuoi raccontarci perché?
-Bhè, ero l’unica non giocatrice della famiglia. Mi sono ritrovata immersa in questo mondo all’inizio per “seguire” il mio clan , poi la passione ha presso il sopravvento, per fortuna.
Pensa che siamo diventati un simpatico “campione-oggetto” di osservazione da parte di un grande studioso di scacchi di Catania, Santo Spina, proprio perché una famiglia intera gioca a scacchi e condivide questa passione. Per la verità non l’unica famiglia. Devo molto ad Alessandra Servito, la mia ex preside, che insieme al marito, Lorenzo Miano, a Francesca Puleo ha fondato l’Associazione ASD-Cheesmate Academy- Bagheria. Anche Alessandra è componente di un intero nucleo familiare che gioca a scacchi. E vuoi sapere una curiosità? Il gioco degli scacchi ha rappresentato una “palestra” singolare per il riscatto e lo “sfogo” della nostra rispettiva prole (vivace da una parte e timida dall’altra). Ed il nostro non rappresenta, ovviamente, il solo esempio.
È arrivato il momento di ascoltare la testimonianza di una “neofita” studentessa del Cirincione a tutti gli effetti, Marika Gagliardo, classe 5 B, alla sua primissima esperienza e gara.

Marika, raccontaci la tu esperienza.
-Giocare a scacchi, io? Ma chi l’avrebbe mai immaginato!
-Fino a poche settimane fa non conoscevo neanche il nome dei pezzi della scacchiera. La scuola mi ha dato la possibilità di partecipare a questo corso di formazione e, grazie a Massimo e a Manuela, eccomi qua…felice ed entusiasta per l’esperienza condivisa con la squadra del Cirincione al Campionato provinciale
Ho notato che durante gli allenamenti a scuola giocavi con la tua compagna Simona. Quale è stato il risultato della vostra collaborazione?
-È stato semplicemente straordinario, considerato che in classe le maestre hanno dovuto separarci perché entrambe esuberanti e chiacchierone. Ma il gioco degli scacchi ci ha riunito in modo fantastico!
È arrivato il momento di sentire il racconto del grande maestro Massimo Li Vigni, istruttore federale di scacchi. prezioso esperto del laboratorio condotto al Cirincione, che ha indiscutibilmente reso possibile un risultato di grande prestigio alla nostra scuola.
Massimo, raccontaci la tua storia di appassionato e di docente di questo nobile gioco.
-Ho iniziato a giocare con un mio amico, che sapeva appena muovere i pezzi, all’età di 13 anni. Poi l’incontro, quasi casuale, con il presidente dell’associazione scacchi di Palermo che ci ha insegnato nei dettagli le regole del gioco e ci ha introdotto nel mondo agonistico degli scacchi. I primi risultati ed affermazioni positive sono arrivati abbastanza presto e mi hanno spinto ad andare avanti Abbiamo fondato, negli anni dei miei studi da ragioniere, un circolo a Santa Flavia e mentre continuava con buoni risultati la mia attività agonistica, ho iniziato a dare le prime lezioni a bambini di scuola primaria e di scuola media.
È interessante capire questo passaggio dalla passione “individuale” alla voglia di insegnare.
Condividere e trasmettere la bellezza del gioco degli scacchi è per me una vera fonte di piacere e soddisfazione. Continuare la mia carriera agonistica di giocatore e di insegnante costituisce, per me, un connubio di grande importanza.
Quali sono i risultati più importanti che hai conseguito, fino ad oggi, nella tua attività agonistica?
-Il risultato più prestigioso l’ho raggiunto nel 2008 ai campionati italiani disputati a Catania: sono arrivato secondo , poi ho vinto ed ottenuto buoni piazzamenti in diversi tornei internazionali
Un’ultima domanda: nel 2018 che significato assume insegnare il gioco degli scacchi ai ragazzi di oggi, i cosiddetti “nativi digitali”?
-Credo che oggi più che mai, giocare a scacchi consente ai ragazzi di disintossicarsi dai video-giochi, dalla dipendenza eccessiva e dannosa dagli smartphones, piuttosto che da altri dispositivi elettronici.
Giocare a scacchi ti consente di confrontarti con persone, come te, in modo diretto, ti fa crescere umanamente, ti consente, semplicemente, di fare amicizie reali, valida alternativa al mondo virtuale.
Ed infine la parola ai genitori, tutti entusiasti , e grati della possibilità di un’esperienza unica offerta ai propri ragazzi .
Giusy Di Lorenzo ( mamma di Marika Gagliardo): -È stata un'esperienza emozionante!! Guardare i bambini emozionati!! La cosa bella è che quel giorno non hanno toccato i cellulari perché la voglia di vincere e giocare era tanta! Anche se è stata una giornata stancante il viso di mia figlia mi ha fatto dimenticare la stanchezza!

Anna Caruso, mamma di Enrico Rosario Lima: un’esperienza indimenticabile. .Vedere i nostri figli coinvolti in uno sport da loro poco conosciuto ..ho visto in mio figlio la voglia di giocare agli scacchi e capire che anche se non vinceva desiderava continuare, non mollare… mi ha commosso! Mio figlio mi ha rivelato che anche se non è uno sport fisico, .ma mentale, si suda lo stesso e quando usciva da vincitore si  sentiva felice
Un semplice ma sentito ringraziamento da : Cristina Sciortino mamma di Christian, Annamaria Russo mamma di Marco Di Paola, Adriana D’Antoni, mamma di Daniele Toia.

Non ci resta che, come scuola Cirincione, ribadire la nostra gratitudine a tutt* coloro che si sono impegnati, con zelo, curiosità e voglia di esplorare nuovi mondi.
Questo è il valore dell’educazione in cui crediamo
Arrivederci al prossimo anno, con nuove ed entusiasmanti sfide!
Bagheria,  marzo 2018
Vincenza Ventimiglia

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