Randagismo, aggressioni e canile, intervista a Francesca Bellomo Presidente ASVA

Randagismo, aggressioni e canile, intervista a Francesca Bellomo Presidente ASVA

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Nei giorni scorsi diversi episodi di cronaca hanno riportato in primo piano il problema del randagismo e la relativa gestione da parte degli enti pubblici. 

L'aggressione ad una bambina in contrada “monaco” da parte di un cane randagio avvenuta una decina di giorni fa ha riacceso, anche se solo per pochi giorni, l'interesse mediatico al problema. Abbiamo contattato Francesca Bellomo, Presidente dell’ASVA, ovvero l’Associazione che gestisce il canile di contrada “Marino” (unico nel circondario), per provare a capire le problematiche legate a una realtà estremamente complessa sia dal punto di vista gestionale, di sicurezza per i cittadini e di cura e rispetto per gli animali.

Francesca, iniziamo chiedendoti un quadro generale del fenomeno del randagismo a Bagheria:
Il problema del randagismo a Bagheria si prova ad affrontare sin dal lontano 2002, subito dopo l'introduzione della legge regionale 15/2000. In tutti questi anni molte attività sono state realizzate, ma molte altre sono state disattese, in primis la questione "canile/rifugio", di cui si parla da sempre con tutte le Amministrazioni che si sono succedute, ma che allo stato attuale non trova purtroppo accoglimento da parte di nessuno.
Peraltro, nel 2010, grazie all'intercessione dell'on.le Gabriella Giammanco, Bagheria ha potuto beneficiare di un contributo straordinario ricevuto ad hoc direttamente dal Ministero delle Finanze.
Tale finanziamento era destinato alla costruzione/adeguamento di un canile comunale. Da allora, i soldi non sono mai stati impiegati e giacciono nei meandri del bilancio comunale, inoperosi e infruttuosi. In virtù di tale contributo, da tempo proponiamo il loro impiego, destinando tali somme all'adeguamento del rifugio di c.da Marino, il cui utilizzo come bene comunale è da diversi anni acclarato e corroborato dalle numerose ordinanze sindacali. In altre parole, si riconosce la valenza di bene di pubblica utilità, ma non si pongono in essere le azioni che la legge vigente consente, in modo tale che si possa arrivare al superamento di questa condizione di stallo.
Oltremodo, le somme non sono tantissime, ma potrebbero risultare utili quanto meno ad avviare un piano di adeguamento strutturale di ciò che è già esistente.
Ma questi nostri piccoli ma fruttuosi suggerimenti non hanno mai trovato riscontro nelle Amministrazioni comunali che hanno governato Bagheria negli ultimi 8 anni!

Ci puoi parlare della struttura di contrada “Marino” e della mancata realizzazione, fino ad oggi, di un canile municipale
Il punto di Primo Soccorso nasce proprio con l'intento di sopperire a un vuoto strutturale che vi era e che vi è ancora a Bagheria, ovvero la mancanza di una struttura rifugio.
Al momento della sua realizzazione temporanea (il terreno è in affitto), si era stabilito con l'allora Dirigente comunale del servizio - con mandato ricevuto dall'allora Sindaco -che avremmo dovuto superare l'impasse da lì a qualche mese, mentre in realtà la situazione continua a perdurare e non vi sono all'orizzonte possibili soluzioni concrete. La grandezza del sito è di 1050 mq, un giardino alberato congegnato non con le classiche gabbie in manufatto, dove i cani sono reclusi tipo carcere, ma con recinti grandi in cui gli animali possono socializzare e relazionarsi agli altri compagni e volontari che li accudiscono.
Il problema principale rimane da un lato il continuo abbandono di nuovi esemplari che purtroppo non trovano soluzione di continuità (per la cronaca, nel solo anno 2017 i cani rinvenuti abbandonati nella sola Bagheria sono stati 164, la stragrande maggioranza dei quali senza microchip) e dall’altro il numero basso di richieste di adozioni (nel corso sempre del 2017, sono state solamente 34, tutte certificate da documenti e passaggi di proprietà – in sostanza niente stalli farlocchi!). Se a tutto questo aggiungiamo pure la mancata sterilizzazione a tappeto di tutti i cani rinvenuti vaganti (le sterilizzazioni praticate, quasi prevalentemente sulle sole cagne, sono state nel complesso 54) per un’atavica indisponibilità economica messa a disposizione dal Comune di Bagheria, ma soprattutto l’assenza quasi totale di questa pratica sanitaria sugli animali aventi un possessore (il 50 % dei rinvenimenti è afferente allo stato di cucciolo!) ecco allora la questione diventare una vera e propria piaga. A tal proposito, è opportuno ricordare a tutti che a Bagheria l'attività si è svolta con soli 0,68 euro a cane/giorno, cifra questa onnicomprensiva di spese di accalappiamento, cura, mantenimento e sterilizzazione delle sole femmine in età fertile.
Proprio per questa lacuna finanziaria, non si è potuto intervenire in modo organico su tutti i cani recuperati in stato di abbandono o sull'altro mondo animale che sono i gatti, realizzando su questi ultimi solo alcuni interventi a spot. I cani attualmente ospitati sono 189 e il costo ordinario di gestione è superiore a € 7.000/mese. Tra le altre cose, molti sono i debiti vantati nei confronti del Comune, giacché alle ordinanze sindacali che coprivano legalmente l'attività da noi svolta, non si è quasi mai dato seguito alla corrispettiva copertura finanziaria, determinando in tal modo debiti fuori bilancio che alla data attuale ammontano a oltre 68.000 euro, e per i quali sono in corso i procedimenti giudiziari per il loro recupero coatto. E solamente grazie ad alcune donazione ricevute sia da privati cittadini sia negli ultimi anni dal Gruppo tedesco Tierschut Project Italien, gestito da Roland Eichler, e da un anno circa dall'Associazione internazionale ETN, Europaischer Tier und Naturschutz, con sede a Much, Germania, ma con strutture operativa sparse in molte parti del sud Europa, che si è potuto incrementare in modo significativo il numero delle sterilizzazioni delle cagne, dei gatti di alcune colonie feline e soprattutto poter acquistare un furgone usato e diverse decine di cucce destinate al rifugio Marino.

Si ha la sensazione che i rapporti con l'amministrazione comunale (ma anche con le precedenti) non siano proprio idilliaci
Circa il rammarico manifestato nei confronti dell'attuale Amministrazione, c'è da dire che abbiamo forse riversato troppe aspettative iniziali, presentando ai nuovi amministratori un piano forbito di documenti, elenchi e progetti, che poi all'atto pratico non si sono concretizzati neppure lontanamente. Ad oggi, questa situazione ci vede ahimè contrapposti nostro malgrado: in pratica il Comune ci definisce degli acerrimi nemici e non soggetti attivi con i quali rapportarsi. A tal proposito, è stata parecchio sintomatica di questo deficit relazionale la vicenda delle donazioni recuperate dal risparmio degli stipendi del politici locali (sembra circa € 10.000). In quel caso il nostro disappunto è stato manifestato attraverso un post pubblicato sulla ns. pagina facebook, giacché si volevano utilizzare delle risorse private da destinare su attività pubbliche (sterilizzazione dei cani randagi), senza avvertire il dovere morale di coinvolgere l'associazione che nel contempo aveva un'ordinanza sindacale da attuare ai sensi di legge, e che altri soggetti privati, seppur motivati, non potevano essere adoperati per gestire un servizio pubblico per il quale avevamo ricevuto un preciso dispositivo amministrativo. Questo è stato percepito dal Sindaco come una lesa maestà che sembra sfociata pure in una querela contro di noi. Se saremo chiamati da un Giudice, potremo spiegare le nostre motivazioni sul perché si sia voluto contrastare quell'iniziativa posta a fin di bene, ma dai risvolti procedurali illegali. Tra le accuse rivolteci, c’è la fantomatica richiesta da parte nostra di destinare quelle somme all'Asva, cosa che non è assolutamente mai stata manifestata. Abbiamo chiesto al contrario di avere quanto meno il senso del rispetto e dell'educazione istituzionale nei confronti di chi da tempi immemori ha deciso di dedicarsi a questo progetto di civiltà!

Cogliamo l'occasione per chiederti come ci dobbiamo comportare nel caso di aggressione da parte di un cane, che sia randagio o no.
L'aggressione subita da una persona a causa di un cane è sempre ricollegabile a fattori contingenti e individuali, legati alla corretta educazione dell'animale coinvolto, ma anche al comportamento assunto dall'umano.
Per esempio nel caso registrato a Porticello, è stato appurato che il cane non avesse nessuna intenzione di aggredire il bambino se non fosse che entrambi si sono trovati coinvolti in un gioco: per il cane la palla rappresentava un trofeo conquistato, per il bambino il gioco negato! Tuttavia, la situazione si è aggravata, a detta di alcuni testimoni oculari, perché l'animale è stato oggetto di lanci di sassi da parte di alcuni bambini che erano presenti, e di possibili linciaggi di altri ragazzi adulti accorsi sul posto.
Questo è chiaro che un animale vistosi aggredito così violentemente possa dare scatti di morsicatura, anche perché questo è l'unico "strumento" che detengono per manifestare la loro paura al pericolo incombente. Il cane è stato prelevato ai sensi di legge e visitato dal Veterinario dell'Asp di Bagheria, dott. Dispensa, il quale ha potuto constatare l'effettiva innocuità dell'animale. Per quanto riguarda invece il caso della bambina di contrada Monaco a Bagheria, preferiamo non fare commenti poiché vi sono degli accertamenti da parte degli organi inquirenti.
Tuttavia, una cosa è certa, il cane meticcio che è stato proposto come l'artefice dell'aggressione non è assolutamente quello ch’è stato visto aggirarsi nei dintorni dell’abitazione, non fosse altro per la dinamica che è stata raccontata da talune persone, le quali asseriscono che l'animale abbia scavalcato una ringhiera, aggredito la bambina e riscavalcato per poi dileguarsi. In questo caso abbiamo verificato in prima direttamente se il cane potesse dare segni di tale violenza, ma proprio in quel cane tale atteggiamento non è stato minimamente manifestato.
Sul comportamento da assumere in caso di presenza di animali, il consiglio è sempre lo stesso: IGNORARE ED EVITARE DI ASSUMERE ATTEGGIAMENTI AGGRESSIVI, COME AD ESEMPIO AGITANDO LE BRACCIA O GRIDANDO IN MODO VIOLENTO E PROVOCATORIO NEI LORO CONFRONTI! Se si evita tutto ciò, i cani non hanno motivo di accusare alcun pericolo evidente e quindi a loro volta ignorerebbero le persone presenti.

Michele Manna

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