Lo strano caso dell'acqua inquinata di Bagheria

Lo strano caso dell'acqua inquinata di Bagheria

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E' diventato un vero giallo quello dell'ordinanza che vieta l'uso dell'acqua per il consumo umano a Bagheria. 

Questa mattina abbiamo fatto un accesso agli atti all'Asp di Bagheria e siamo entrati in possesso di documenti molto interessanti che fanno luce sulla vicenda, ma gettano pesanti ombre sulla condotta dell'amministrazione comunale. Un comunicato dell'amministrazione, che ha invitato a non creare allarmismi, minimizza la questione derubricandola ad un fatto secondario, essendo allo stato attuale i valori dell'acqua tornati normali, come da nuovi prelievi effettuati da asp. 

Cerchiamo di ricostruire sinteticamente ma con ordine questa vicenda che è più intricata di quanto si potesse pensare inizialmente. 

In data 6 febbraio, alla presenza di responsabili del Comune, veniva riscontrato dal Laboratorio di Sanità Pubblica dell'Asl inquinamento chimico da presenza di alluminio superiore ai limiti previsti dalla legge, su un campione di acqua prelevata dal serbatoio idrico della città di Bagheria. Con una successiva comunicazione del 12 febbraio l'Asp informa il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque che in sede di sopralluogo il personale UU.PG ha accertato che l'ente gestore, cioè il comune di Bagheria:

  1. Non applica procedure di verifica, ed eventuali correzioni della disinfezione dell'acqua in distribuzione nelle reti idriche a servizio della città;
  2. Non effettua i dovuti controlli interni per la verifica della qualità dell'acqua destinata al consumo umano in violazione degli adempimenti previsti dalla legge e omette di predisporre procedure di autocontrollo basate sul sistema Haccp in violazione di norme europee.
  3. Non sono presenti registri di monitoraggio e di controllo. 
  4. Non effettua interventi di pulizia e sanificazione, manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti di cui dispone per la gestione del servizio idropotabile della città, che versano in precarie condizioni igienico sanitarie;
  5. Non dispone di un piano di sicurezza delle acque basato su una corretta valutazione del rischio del sistema idrico di cui è gestore;
  6. La quotidiana gestione della distribuzione idropotabile del comune di Bagheria è affidata a personale prive della formazione e/o strumenti necessari che gli consentano di operare senza mettere a repentaglio la salute pubblica;
  7. I serbatoi utilizzati per la distribuzione risultano incustoditi e privi di protezione;
  8. Viene continuamente svolta un'attività di carico da parte di autobotti senza nessun controllo da parte del comune di Bagheria;
  9. Nonostante la presenza di acqua nei serbatoi si registra una continuo approvvigionamento da parte di autobotti private verso le vie del centro città per una non puntuale erogazione in quelle zone.

La comunicazione firmata dal Dott. Ignazio Faraone e dal Dott. Marcello Scalici, datata 12 febbraio, invita il comune di Bagheria in qualità di ente gestore del servizio idrico a porre in essere immediatamente tutti gli strumenti o i provvedimenti utili o necessari ad adempiere agli obblighi di legge. al fine di proteggere la salute umana dagli effetti negativi dalla contaminazione delle acque destinate al consumo umano, garantendone la salubrità e la pulizia. 

Per le violazioni sopra elencate il comune ha già ricevuto sanzioni pari ad un totale di circa 12.000 euro. 

Passano i giorni e dall'amministrazione non arriva nessuna risposta fino al 7 marzo, data in cui il comune risponde alla nota Asp del 12 febbraio riconoscendo i numerosi disservizi e inadempienze segnalati e inoltrando un crono programma degli interventi in essere e futuri che l'ente intende realizzare.

L'11 marzo l'Asp risponde al Comune ritendendo che le determinazioni intraprese non sono sufficienti per riportare il sistema idrico sotto controllo. Invitando in conclusione il Comune, non potendo garantire la potabilità dell'acqua distribuita attraverso gli impianti e le reti di cui dispone, a salvaguardia della salute pubblica, ad emettere ordinanza sindacale di limitazione dell'acqua ai soli fini igienico sanitari, cioè ai soli fini essenziali, fino a quando non sarà in condizioni di garantire la potabilità dopo la verifica dei requisiti dall'Asp. 

L'ASP invita esplicitamente il Comune, come previsto dall'art.5 comma 3 del D. Lgs 31/2001, a dare ampia diffusione dell'ordinanza alla cittadinanza e assicurare l'approvvigionamento idrico alternativo per enti pubblici, siti sensibili e imprese alimentari della città.

Veniamo ai giorni nostri quando il 16 marzo scoppia il caso. All'ordinanza, emessa dal sindaco il 14 marzo, non era stata data alcuna pubblicità oltre alla pubblicazione sull'albo pretorio online ed è stata portata all'attenzione dell'opinione pubblica da alcuni utenti su facebook e attraverso le pagine di Bagherianews. 

Con il passare dei giorni i livelli di metalli nell'acqua erano intanto tornati nella norma, come accertato dall'Asp, che ha eseguito numerosi controlli e altri ne realizzerà per monitorare costantemente la salubrità della acqua. L'ordinanza di limitazione ai soli fini igienico sanitari dell'acqua resta tutt'ora  in vigore per i motivi sovraesposti.  C'è un altro dato preoccupante che ci è stato segnalato:A causa del guasto di una valvola del serbatoio principale di Bagheria, ci sarebbe una perdita idrica di enormi proporzioni che costringerebbe ad un continuo rabbocco per mezzo di autobotti da parte del Comune di Bagheria per mantenere un livello adeguato, con conseguente dispendio di denaro dei cittadini.

Il Comune di Bagheria ha diffuso ieri, giorno 17 marzo, il seguente comunicato stampa: "Ad integrazione dell’ordinanza sindacale n. 11 del 14 marzo 2019 relativa alla limitazione di utilizzo dell’acqua ai soli fini igienici si informa la cittadinanza con ulteriori dettagli rispetto all’ordinanza stessa. Non c’è rischio per la salute pubblica per l’acqua distribuita in rete: il divieto riguarda soltanto la possibilità di berla. Sono queste le prescrizioni relative alla temporanea non potabilità dell’acqua. Dagli ultimi controlli dell’Asp l’acqua risulta di buona qualità e non inquinata ma necessitano controlli da parte del Comune quindi precauzionalmente si rende necessario prescrivere l’utilizzo igienico sanitario dell’acqua e vietare che si beva a meno che non si disponga di un depuratore domestico. Si tratta di una situazione trmporanea e gli uffici si sono già attivati per attivare i controlli e le analisi necessarie, nel frattempo, ripetiamo, cautelativamente, è stato prescritto l’uso per fini igienici."

Seguiremo con attenzione gli sviluppi della vicenda.

 

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