Questione climatica: il nord corre e noi guardiamo indietro- di Lorenzo Gargano

Questione climatica: il nord corre e noi guardiamo indietro- di Lorenzo Gargano

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All'alba del terzo millennio l'italia è ancora un paese che marcia a due velocità, il divario economico e culturale tra nord e sud è anzi probabilmente aumentato negli ultimi anni, per molteplici ragioni che in questa sede sarebbe troppo complesso affrontare compiutamente. 

Vogliamo in questo articolo affrontare il problema dell'ambiente e della differenza di mentalità che ha ormai marcato una linea di separazione netta tra comunità che guardano al futuro e altre che rimangono ancorate a modelli di vita retrogradi. 

Notizia di oggi che il nuovo governo giallo -rosso M5S - Pd, ha approvato in consiglio dei Ministri il Decreto Clima, stanziando i primi 450 milioni di euro a difesa dell'ambiente e per il contrasto ai cambiamenti climatici. Sul decreto piovono già  critiche da varie parti, se non altro però è un buon inizio, dopo che anche i giovani italiani si sono mobilitati per la causa dell'ambiente ispirati dalla giovane attivista Greta Thunberg.

Veniamo alla nostra realtà di Bagheria e del comprensorio, per capire quanto importi al cittadino medio di Bagheria la causa ambientalista, vogliamo fare un esempio relativo ad un fatto che ci è accaduto alcuni giorni fa scambiando qualche parole con alcuni operai e semplici curiosi in occasione del cedimento del manto stradale in Viale Ing. Bagnera. 

Tutti i presenti o quasi, fatto per noi sconcertante, auspicavano l'eliminazione dei poveri pini che sorgono ai margini della strada, per altro ben dritti e con un impianto radicale sano, tanto che le radici dei pini sono probabilmente l'unica cosa che tiene unito il terreno sottostante.

Il rischio di dissesto idrogeologico, che l'assenza di alberi moltiplica, considerato che i cambiamenti climatici son ormai una realtà lampante , non deve essere preso sottogamba. Viale Ing. Bagnera senza alberi sarebbe una vera autostrada per l'enorme quantità di acqua che in caso di pioggia corre in quela direzione da monte a valle.

Le ultime amministrazioni di Bagheria,  quella poi naufragata di Vincenzo Lo Meo e quella di Patrizio Cinque hanno affrontato il problema, è proprio il caso di dirlo, con l'accetta, risolvendo i problemi tagiando alberi in assoluta allegria, alberi che mai sono stati sostituiti se si eccettua la donazione degli ulivi fatta da Caterina Licatini per piazzetta Bagnera. 

Non abbiamo ancora capito l'importanza anche di un singolo albero nel tessuto urbano. Gli alberi non sono pezzi d'arredamento o nella peggiore delle ipotesi legna da ardere o qualcosa che ci ostruisce il panorama peraltro splendido su interi quartieri abusivi di Bagheria, dove non è rimasto in piedi nemmeno 'un peri i limiuni'.

Importanza degli alberi che è stata invece capita altrove. L'esempio più eclatante è senza dubbio quello di Milano, partendo dal bosco verticale del visionario architetto Stefao Boeri, passando per l'investimento che la città intende fare piantando la ballezza di 3 milioni di alberi nel tessuto urbano. 

L'importanza degli alberi e la sacralità della natura dovrebbe essere appresa, almeno per il sottoscritto è stato così,  sin dalla scuole elementari. 

Intanto attraverso la fotosistensi clorofilliana le piante producono ossigeno, assorbendo Co2 dall'atmosfera e riducendo sensibilmente l'inquinamento dell'aria. CO2 che nelle città è causata principalemente dai processi di combustione del petrolio di veicoli a motore.

Gli alberi sono poi assolutamente fondamentali per tenere sotto controllo la temperatura di uno spazio, l'effetto di riduzione della temperatura causato anche dall'ombra prodotta è un fattore importantissimo nella vita urbana, con il pianeta che sta sempre più surriscaldandosi.

Dove vogliamo arrivare? Occorre uno scatto verso il progresso e la modernità eliminando certi schemi del passato, il rispetto della natura non può più essere soltanto uno slogan. 

Lorenzo Gargano

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