Non smettono mai di stupire i bagheresi che riescono ad affermarsi e primeggiare fuori da Bagheria e dalla Sicilia nei loro rispettivi ambiti professionali.
E senza voler scadere nei luoghi comuni, attribuendo ontologicamente i loro meriti all'essere bagheresi, la lista di giovani e meno giovani 'talenti' sarebbe veramente lunghissima: sono manager, ricercatori, medici, artisti, artigiani e chi più ne ha più ne metta, spesso in ruoli di responsabilità o di prestigio.
C'è un giovane bagherese di 28 anni, Giulio Gattuso, che nel solco di quella che può essere definita una vera scuola 'bagherese', quella del cinema, sta rapidamente guadagnandosi un posto in questa speciale classifica.
Giulio è stato un eccellente atleta ed una grande promessa del salto in alto a livello giovanile, discilplina in cui, allenato da Tommaso Ticali, ha ottenuto brillanti risultati e dove vanta un record personale di 2,06 metri nel 2013. C'è un'altra passione di Giulio, una di quelle che arde internamente, che intanto prendeva il sopravvento mentre l'atletica diventava solo un hobby; quella per il cinema e la regia.
Eccoci quindi a Gorizia, città dove Giulio ha conseguito la Laurea Magistrale in Scienze dello spettacolo e delle produzioni multimediali coltivando il sogno di trasformare questa passione in un lavoro, con sacrificio e forza di volontà; gli stessi valori che da sempre lo sport gli ha trasmesso e che sono profondamente radicati il lui. Dopo la laurea arrivano le prime esperienze lavorative importanti grazie alla collaborazione con il regista premio oscar Gabriele Salvadores nel film 'il ragazzo invisibile', con il ruolo di operatore di ripresa Backstage per la creazione di contenuti per il web e per la promozione del film. Lavorando con la rai nella Fiction 'La porta rossa' con la Regia di Carmine Elia Prodotto da Vela Film nel ruolo di operatore di ripresa Backstage,e sempre per la Rai nel Docu Reality 'Chiedi a papà'.
Giunge poi per Giulio l'opportunità colta al volo di realizzare un documentario, nella veste di autore e di regista con Cristian Natoli.
Nasce così La Fiaba Perduta documentario vincitore pochi giorni fa del premio come miglior documentario del 2019 al prestigioso International tour film Festival di Civitavecchia.
Un lavoro sulla memoria, con la struttura narrativa di un viaggio la cui meta è sconosciuta. Un’esplorazione in cui i protagonisti sono i ricordi e non le persone che li raccontano.
Il documentario racconta della 94enne goriziana Olivia Pellis ,antesignana antropologa visuale che sta preparando i materiali per la creazione di un fondo archivistico a suo nome che conta circa 100 ore di filmati in pellicola e 40.000 fotografie riguardanti le tradizioni locali dell'alto Friuli. Nel consegnare i materiali si accorge però che uno dei suoi film più preziosi, realizzato per raccontare la ricostruzione di alcuni comuni friulani dopo la scossa di terremoto del 6 maggio 1976, è andato perduto. Il documentario sarà un viaggio nella memoria, alla ricerca del film perduto seguendone le tracce tra archivi, cineteche, memorie e TV locali, nella speranza di ritrovare la preziosa pellicola.
Speriamo infine di poter raccontare di tanti altri premi per questo giovane regista bagherese, che con la sua arte porta in alto in nome di Bagheria nel mondo.
Lorenzo Gargano
La Fiaba Perduta
Titolo inglese: The Lost Fairytale
Anno: 2019
Durata: 45'
Regista: Cristian Natoli & Giulio Gattuso
Autore: Giulio Gattuso
Direttore della fotografia: Debora Vrizzi
Montatore: Matteo Serman
Musiche: Marco Germini
Producer: Chiara Toffolo
Società di produzione: Tesla Production S.r.l.