Alcuni buoni motivi per fare amicizia con l’ansia- di Francesco Greco

Alcuni buoni motivi per fare amicizia con l’ansia- di Francesco Greco

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Perché fare amicizia con l’ansia? Perché è semplicemente una emozione.

E ci sono amicizie inaspettate. Vi sarà capitato di conoscere una persona con la quale inizialmente non andavate tanto d’accordo, non avevate insomma tutta questa gran sintonia. Eppure un giorno, così quasi per caso, avete iniziato a legare, entrando lentamente l’uno dentro il mondo dell’altro. E avete scoperto che quella persona non era poi tanto male. Inizia così una amicizia. Ebbene vorrei che pensiate anche all’ansia nei termini di questo esempio. Amicizia significa accettazione, significa smettere di preoccuparsene e di lottarci. Tutte le persone che arrivano in studio stanno così male che il primo pensiero è quello di liberarsi immediatamente dell’ansia, come se potessimo spegnerla o lanciarla cosi lontano da perderne completamente traccia. E tante volte ci hanno provato a buttarla via, ma come un boomerang questo fardello è ritornato più forte e intenso di prima.
Eppure se cambi atteggiamento, ti sembrerà strano, se diventi amico dell’ansia essa smette di essere un problema, perché è tua amica appunto, perche la conosci, perche sai che poi passa, perche sai che in fondo più non la vuoi e decidi di lottarci più diventa intensa.

Quello che penso è che in fondo i sintomi dell’ansia, gli attacchi di panico non dimostrano che sei malato, non sono le prove che hai un disturbo. Questi sintomi sono la risultante di un meccanismo fisiologico creato dall’ansia e attivatosi nel momento in cui iniziamo a preoccuparci. Posso preoccuparmi per un mio caro e allora avrò ansia. Posso preoccuparmi per una persona lontana che vorrei abbracciare, allora potrei sperimentare ansia e tristezza, o anche senso di vuoto. Mi preoccupo per l’esame all’università di domani, avrò ansia. O per l’ascensore, o l’aereo, o la risonanza. Posso fare mille esempi, ma tutti basati sullo stesso meccanismo, sulla stessa semplice verità. Poi alle volte anziché preoccuparti per qualcosa in particolare, potresti cominciare a preoccuparti per la tua stessa ansia, cioè del fatto che “non la vuoi”, “che potrebbe arrivare di nuovo”, “e se mi sento di nuovo male”, “se qualcuno se ne accorge”, “non voglio più stare sola” ecc.

Appena ci focalizziamo su ciò che ci preoccupa la nostra “amica” arriverà, dicendoci semplicemente che siamo umani, che non siamo perfetti. Tu rimani lì, inchiodato da quelle strane sensazioni allo stomaco, dalla tachicardia, dalle mani che sudano o le gambe tremanti. E adesso, in quel preciso instante, ecco spalancarsi il bivio più importante: cosa farai? Tenere testa a quel malessere, preoccuparti di più, ingaggiare la lotta del “non la voglio”, “oddio no”, “questa ansia non finirà mai”, “ho di nuovo l’ansia”, “non se ne va più”, “meglio se stavo a casa” o diventare più forte attraverso l’esercizio della consapevolezza, sapere esattamente cosa ti sta accadendo in quel preciso momento. Ci sei tu, e quei pensieri di preoccupazione, che hanno generato ansia e a sua volta sintomi. Riesci a vedere il circolo? Ripercorrilo adesso al contrario: i sintomi ti stanno dicendo che non c’è problema, che è solo ansia, perché come al solito ti sei preoccupato. Allora accetti di sobbarcarteli un po’, vedi che i pensieri catastrofici non si realizzano, sei pertanto meno preoccupato, avrai meno ansia. E meno sintomi.

Dott. Francesco Greco
Tel. 3922965686
www.francescogrecopsicologo.it
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Il Dott. Francesco Greco, Psicologo e Psicoterapeuta, è specialista in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Svolge attività clinica per i disturbi d'ansia, depressione, crisi, stress, insicurezza, disturbi emotivi e dello spettro ossessivo. Utilizza la Terapia Cognitiva, la Acceptance and Commitment Therapy (ACT), Mindfulness e la SCHEMA THERAPY. Specializzato nel trattamento dei disturbi dell’alimentazione attraverso la tecnica della CBT-E, disturbi sessuali e consulenza di coppia. Riceve a Bagheria.

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