Lettera aperta a sindaco a assessore del comitato per la salvaguardia degli alberi di Bagheria

Lettera aperta a sindaco a assessore del comitato per la salvaguardia degli alberi di Bagheria

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Gentile Sindaco e Assessore al verde pubblico,

siamo un gruppo di cittadini che ha a cuore la salute, il decoro urbano e il verde pubblico di questa città.

Ciò che ci preme è la salvaguardia degli alberi e tutto ciò che riguarda la gestione del verde urbano di Bagheria. Diversi fatti hanno di recente destato la nostra attenzione, spingendoci a pretendere chiarimenti in merito a quanto accaduto in città negli ultimi mesi.
Oltre ad una perdurante condizione di abbandono e incuria che caratterizza quasi tutte le aiuole e gli spazi verdi cittadini, assistiamo ultimamente ad un impoverimento e imbruttimento dei luoghi pubblici. Ciò è dovuto sia ai drastici interventi di potatura degli alberi, condotti in ambito pubblico e privato (nel nome di una “pubblica incolumità”, ma che con la stessa hanno poco a che vedere); ma anche ai diversi episodi spacciati per “vandalismo” che suscitano in noi più di un dubbio e preoccupazione.
Ci riferiamo in particolare al “giallo” di piazza Stazione, uno scempio che ha destato notevole scalpore mediatico per le modalità con cui si è manifestato e per l’entità del danno, ancora avvolto nel mistero. Un fatto accaduto alla luce del sole, in un luogo frequentato da studenti e pendolari, ma ciò che a noi più interessa è che una dozzina di alberi tra carrubi e aranci amari, decine di arbusti e cespugli di oleandri sono stati tranciati brutalmente, di netto.
Un fatto gravissimo e inquietante, un lavoro tanto rudimentale quanto eclatante per la sensazione di assoluta impunità che chi lo ha commesso trasmette, in una città dove l’assenza di senso civico e controllo del territorio continuano a farla da padrone.
Non si capisce come ignoti possano aver agito indisturbati e per un tempo certamente non breve, in un luogo frequentato come il parcheggio della stazione.
Le spiegazioni blande che ne sono succedute da più parti a mezzo stampa, convincono poco, lasciando aperti tanti dubbi ed interrogativi. Eppure il tutto sembra essere già finito nel dimenticatoio, senza che nessuno reclami a gran voce che si faccia luce su questa vicenda. La sensazione che si ha dall’esterno è che i fatti possano essersi svolti in modo ben diverso da come descritto e che non ci sia intenzione alcuna di risolvere il mistero, ammesso che davvero di mistero possa trattarsi.
Insomma, non c’è l’intenzione di dare un volto, un nome, ma soprattutto un mandante ai responsabili di questo grave episodio. Inoltre, vista la condizione in cui si trova ancora oggi piazza Stazione (con gli sfalci e i resti del taglio ancora lì ammassati dopo quasi due mesi), temiamo possa non esserci neppure la volontà di risarcire celermente la città del danno subìto, predisponendo nuove piantumazioni compensative. Pare quindi che, nel rispetto di una tradizione da sempre in voga a Bagheria, gli alberi tagliati andranno perduti per sempre.
Quanto accaduto non può certo essere derubricato a semplice caso isolato, in quanto certi segnali allarmanti si erano già manifestati prima dell’ormai tristemente nota giornata del 30 dicembre 2019.
Ci riferiamo al ficus di via Roccaforte, uno degli elementi arborei più belli presenti in città, meritevole di speciali attenzioni vista l’età e la sua monumentalità. Recentemente invece, per iniziativa dell’Assessorato al verde, è stato sottoposto ad una drastica potatura affidata a mani poco sapienti ed esperte, che ne ha compromesso la sua naturale forma, ma soprattutto ha esposto l’albero al rischio di attacchi infestanti di batteri patogeni a causa del non tempestivo completamento dell’intervento stesso;
per non parlare del più recente caso del taglio degli alberi di via Vallone De Spuches, con modalità che ricalcano fedelmente quanto accaduto pochi giorni prima alla Stazione, a rafforzare ulteriormente quel senso di impunità che a Bagheria sembra rappresentare la regola invece che un’eccezione.
Degno di nota anche il tentativo di abbattimento – per fortuna almeno per adesso andato a vuoto – di alcuni ficus di via Parisi antistanti una nota attività commerciale, di cui rimane traccia nei vistosi tagli e solchi profondi presenti nel tronco, a ricordarci quanto brutale possa essere la mano dell’uomo quando impugna una sega elettrica!
In ultimo ma non meno importante, facciamo riferimento alle potature fatte mesi fa sui pini di via Libertà a fase vegetativa già avanzata; ed ancora, al taglio netto di piante operato in via Dante da privati, rispondenti a discutibili esigenze di visibilità commerciale delle attività lì gravitanti invece che di salute e benessere degli stessi alberi.
Se a questi recenti episodi aggiungiamo anche quanto accaduto in tempi antecedenti alla vostra elezione, con l’avventato taglio dei pini di piazzetta Da Vinci e viale Bagnera, ecco che la nostra sensazione che nulla sia cambiato nel tempo nella gestione del verde pubblico diviene quasi una certezza.
Il verde pubblico ad oggi continua a rappresentare, come in passato, solo una fastidiosa e onerosa incombenza di cui il Comune deve farsi carico, invece che elemento imprescindibile che come tale andrebbe trattato. E la vostra blanda reazione agli episodi sopra menzionati, in particolar modo a quello di piazza Stazione, ne è una evidente riprova. Il messaggio che ancora oggi passa in questa città sembra essere quello che ognuno possa permettersi di fare ciò che più gli pare e piace, che non ci siano regole a cui attenersi, o quanto meno che nessuno le rispetti.
Per questo appare oggi di fondamentale importanza difendere e curare quell’esiguo patrimonio verde che nonostante tutto ancora è rimasto.
Considerando poi la rarità con cui a Bagheria si è proceduto negli anni alla sostituzione degli alberi abbattuti, il rischio incombente è quello di ritrovarsi una città sempre più grigia, spoglia e imbruttita. Basti pensare all’inconsistenza dei recenti interventi di piantumazione, rispondenti all’esigenza di fare da cornice a “parate istituzionali” più che a criteri arborei o di reale compensazione del verde perduto. Ne sono un esempio i minuscoli e fragilissimi esemplari di aranci amari messi a dimora in corso Umberto e già spezzati.
Da qui il nostro appello e le nostre richieste affinché:
1. gli interventi sul verde pubblico non siano più affidati al caso, all’improvvisazione e a mani inesperte, ma vadano opportunamente pianificati, progettati e portati avanti da persone qualificate a svolgere interventi delicati come le potature, soprattutto se si tratta di intervenire su esemplari di particolare pregio.
Tagliare o capitozzare un albero quando è nel pieno del suo vigore (in nome di quella che, per ignoranza o inesperienza, è diventata ormai una vera e propria “alberofobia”) è un fatto gravissimo che non può passare inosservato. Anche se poi si sostituisce con una giovane pianta, non si garantisce nell’immediato una piena compensazione di tutti i vantaggi che una pianta adulta è in grado di fornire, dal punto di vista estetico ma soprattutto ecologico.
2. si possa dare piena attuazione al Regolamento Comunale del verde pubblico, quale unico strumento in grado di assicurare al Comune una corretta gestione del suo patrimonio verde.
Tale strumento è stato portato avanti nel 2015 dalla precedente amministrazione, ma approvato grazie anche al voto di tanti consiglieri oggi facenti parte di quella attuale e della maggioranza che la sostiene. Coerenza vorrebbe quindi che adesso venisse tenuto in considerazione. Nonostante questo Regolamento sia stato redatto da accreditati professionisti, sembra spesso ignorato, visto che gli interventi recenti sul verde pubblico sembrano seguire logiche e linee guida differenti.
Chiediamo a gran voce che venga rispolverato, pubblicato e diffuso con tutti gli strumenti di cui si disponga, ai fini di una sempre più diffusa consapevolezza e partecipazione attiva del cittadino alle scelte riguardanti il verde pubblico.
3. la sua piena attuazione del Regolamento Comunale del verde pubblico possa condurre in tempi brevi alla redazione di un Censimento degli alberi. Ciò consentirebbe di garantire un’informazione completa, accessibile e aggiornata sulla composizione e lo stato di salute del nostro patrimonio verde. Riteniamo peraltro fondamentale che anche tale compito venga affidato a professionisti qualificati.
4. si dia il giusto peso e importanza ad una corretta e regolare manutenzione del verde pubblico lontano da logiche di straordinarietà.
Una potatura tardiva o male eseguita può rivelarsi inutile, poiché danneggia irreparabilmente un albero, ne accorcia il suo ciclo vitale, lo indebolisce al punto tale da renderlo instabile e quindi realmente pericoloso. Auspichiamo un maggiore focus sulla manutenzione ordinaria, l’unica in grado di allontanare il ricorso a abbattimenti o interventi radicali.
5. gli interventi di sostituzione degli alberi siano svolti periodicamente, prevedendo l’immediato reimpianto di specie arboree adatte al contesto urbano in cui si collocano.
Tali specie dovrebbero preventivamente essere individuate e stabilite dal regolamento di cui sopra, evitando in tal modo il ripetersi degli imperdonabili errori commessi in passato di cui oggi paghiamo a caro prezzo le conseguenze.
6. la spesa per la gestione del verde urbano non sia più solamente una posta di bilancio da dover riempire, ma venga invece considerata come necessaria per la salute pubblica oltre che come atto concreto di amore e attenzione per le future generazioni.
Vi invitiamo dunque a piantare sempre più alberi, a piantarli bene e a curare meglio il nostro patrimonio verde.
In definitiva, chiediamo si faccia qualcosa di più di quanto non sia stato fatto fino ad ora in questo settore, anche per ragioni di tipo culturale che attribuiscono ancora oggi scarsa importanza al verde in città, addirittura secondo false credenze da bandire completamente.
Quel che più ci preme nell’immediato futuro è che certe scelte non siano dettate solamente da logiche utilitaristiche ed economiche, senza tener conto delle importanti funzioni ecologiche che gli alberi sono in grado di svolgere in una città congestionata come la nostra. E’ una questione importante, trattata spesso con superficialità, che richiederebbe invece un approccio metodologico differente.
Auspichiamo quindi si possa avviare un costruttivo dialogo, un percorso di ascolto e partecipazione in grado di coinvolgere professionisti, associazioni, comitati presenti sul territorio e semplici cittadini in merito alle scelte da compiere nella gestione del verde pubblico.
Bagheria, 19/02/2020
Comitato per la salvaguardia degli alberi e del verde pubblico di Bagheria.

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