Corso Umberto: le dichiarazioni dei commercianti

Corso Umberto: le dichiarazioni dei commercianti

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Abbiamo raccolto sulla destinazione di Corso Umberto, una serie di opinioni di commercianti e cittadini incontrati per caso passeggiando per “lo stratonello”, e ve li proponiamo senza pretendere che siano statisticamente significative, o che esauriscano la coralità di voci
che dovranno a nostro avviso concorrere a formare una decisione: voci cui abbiamo dato e continueremo a dare ospitalità nel nostro giornale.


Giampiero Tornatore, titolare macelleria (foto a sinistra)

Due problemi: l’approvvigionamento delle merci, un problema che per noi è serio, perché i “quarti” di carne vengono trasportati a spalla, e i “mezzi” per fare arrivare i clienti sul corso. Una soluzione che metta tutti d’accordo, secondo me, si può trovare.
O una modifica dell’attuale percorso dei bus AST urbani, o due pulmanini elettrici che facciano una “circolare” che porti continuamente i bagheresi sul corso Umberto.




Enzo Casa
,
titolare macelleria (foto a destra)

Per gli alimentari è uno sfracello, si vende meno della metà; dicono che abbigliamenti, scarpe e altro le cose vadano meglio.
Io so che per noi dei generi alimentari il danno è incalcolabile.


Aiello Tommaso
,
Abbigliamenti Paolo Aiello (foto a sinistra)

Dovrebbero almeno consentire il passaggio delle auto, anche senza la sosta.
Il transito stimola l’occhio a guardare le vetrine; io ad ogni cambio di stagione spendo 500 euro per allestire le nuove vetrine e già la vetrina è un richiamo, anche per chi passa su un’auto.


Pippo Bonura
, titolare edicola (foto a destra)

Così non va, non erano questi i patti.
Siamo pronti a fare azioni clamorose; andremo davanti ad un tribunale e ad un giudice.
Nelle riunioni che precedettero l’inizio dei lavori gli impegni erano altri.
Dove sono i 300 posteggi promessi dall’Assessore?
Abbiamo tante iniziative da fare, ma le comunicheremo quando sarà il momento.
E’ un fatto però che in un momento difficile siamo stati lasciati soli.


Santino Andolina
,
Abbigliamenti De Lisi (foto a sinistra)

È giusto chiudere i fine settimana, dal venerdì in poi, anche perché di mattino sul corso c’è solo qualche decina di pensionati che passeggia; abbiamo forse allargato i marciapiedi solo per fare passeggiare meglio i pensionati?
Il sindaco ha sempre detto che una soluzione non è stata ancora presa, ma la sistemazione di paletti fa pensare diversamente; sforziamoci di trovare una soluzione che stia nel mezzo: i latini dicevano in medio stat virtus.



Giuseppe Galioto, titolare Bar Carmelo (foto a destra)

Occorre solo trovare il modo di fare arrivare le persone in piazza; io non ho fatto caso se s’è stata una riduzione del volume di affari, non l’ho calcolato.



Giuseppe Mongiovì, Farmacia dei Pilastri (foto a sinistra)

Siamo stati abbandonati: nessuna indicazione, nessun sostegno, solo ausiliari che fanno multe: ora se è chiaro che una riduzione, anche consistente, del volume degli affari ci può stare per il periodo in cui si sono svolti i lavori, ora però occorre decidere.
Le persone debbono potere accedere al corso con mezzi pubblici se necessario; gli autobus pubblici passano solo per via Consolare e via Mattarella ed occorre trovare soluzioni.
Di mattina comunque il corso dovrebbe essere aperto alle auto, per consentire anche alle famiglie, di potere raggiungere più comodamente le scuole, magari nel pomeriggio, da una certa ora in poi si potrebbe chiudere.


Bianca Pasquale,
Rivendita tabacchi Salerno (foto a destra)

Un lavoro sbagliato, che non si doveva fare, i miei clienti si lamentano tutti, soprattutto le persone più anziane. Non si riesce a trovare posteggio nelle strade parallele, che sono strette; noi titolari, che abitiamo lontano e che siamo costretti a venire in macchina dobbiamo anticipare sempre di più l’ora di arrivo per trovare un posto auto. Poi dal punto di vista degli introiti, abbiamo avuto una mazzata; la sera inoltre, specie d’inverno, non c’è nessuno in giro, non passa la polizia ,siamo alla mercè di farabutti e delinquenti e ci sentiamo abbandonati.
E comunque è fondamentale dare la possibilità alla gente di potere raggiungere anche con i mezzi pubblici il corso.
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