...e la nostra risposta a Gino Di Stefano - di Angelo Gargano

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Ringraziamo l’assessore Di Stefano per avere risposto e per avere fornito utili chiarimenti sulla vicenda delle aree artigianali, ai nostri lettori e ai cittadini di Bagheria, prima ancora che a noi.
Non sappiamo, se e cosa, gli altri chiamati in causa, Lo Meo e Fricano in particolare, vorranno replicare, ( e se lo ritenessero utile saremmo pronti ad ospitare la loro opinione);
per quanto ci riguarda Le diciamo subito e senza mezzi termini che non cambieremmo una sola virgola rispetto alle cose che abbiamo pensato e abbiamo scritto sulla vicenda in questi ultimi due mesi, anche quelle che Lei riporta tra virgolette, a mò di capo d’accusa.

Vede, caro assessore Di Stefano, abbiamo una idea profondamente diversa del ruolo dell’informazione rispetto a Lei e alla grandissima parte di quelli che vi cimentate con la politica.

Per molti di voi, l’informazione “buona” è quella che “registra”, ma guai se l’informazione si mette a ragionare, e ove necessario, a criticare.
Apriti cielo; ed in questi ultimi due anni ne abbiamo avuto ampia prova.

Noi pensiamo che, partendo dai fatti, sia diritto-dovere di una informazione libera e consapevole, avvistare tempestivamente i problemi, incalzare l’amministrazione rispetto a ritardi e inadempienze, denunciare lassismo e inefficienze, criticare comportamenti ambigui, pretendere dalla politica chiarezza e rigore nei comportamenti.
E senza ricorrere al gossip, ma agli atti amministrativi, nell’ultimo anno, e qualche nostro lettore ve lo anche ricordato, non tutto è stato limpido e trasparente come avrebbe dovuto essere, e come lasciava presagire l’opposizione che avevate fatto all’amministrazione Sciortino.

Ma torniamo alle aree artigianali.


Noi abbiamo ripreso un allarme che avevano manifestato e che continuano a
manifestare esponenti della politica e della società, sul rischio che si perdessero i fondi per le aree artigiane.
Abbiamo detto, e lo ripetiamo, che considereremmo nemici dei cittadini di Bagheria quanti eventualmente se ne dovessero rendere responsabili, e come tali li avremmo addidati all’opinione pubblica.

Perché è da quei quindici o venti capannoni e dalle aziende artigiane che vi saranno allocate che potrà venire ai bagheresi ricchezza e sviluppo, e non dai giochini di Urban o dalle consulenze agli amici, o dalle imbrogliate operazioni, come la delibera 155, fatte con l’U.D.C. in giunta.

Ed è Lei senza volerlo, a darci ragione.


Le informazioni che ci sta dando adesso, caro assessore, avrebbe dovuto darcele, molto più tempestivamente due mesi fa, allorchè il problema fu sollevato:
perché questo era un dovere suo nella qualità di assessore e un diritto dell’opinione pubblica.

Fare spallucce e manifestare fastidio di fronte alle contestazioni e alla richiesta di chiarimenti da parte degli organi di informazione non è politicamente corretto.

Peraltro informare tempestivamente e correttamente avrebbe evitato anche che la polemica si infiammasse.

In ogni caso, l’amministrazione ha avuto una proroga di soli quattro mesi, e questo dimostra di come sia stato “stretto” questo passaggio anche con il governo della regione.

Adesso non cesseremo di intervenire: in una intervista che Lei ci ha rilasciato si è impegnato a mandare entro Ferragosto i progetti per le infrastrutturazione delle aree P.I.P. all’Ufficio Regionale che bandisce le gare d’appalto.

Vi staremo addosso per controllare che questo venga effettivamente fatto, perché questa è la funzione di una libera stampa.

Peraltro, e Lei ce ne dovrà dare atto, siamo stati i primi a dare la notizia della proroga ed a riconoscere a Lei, al suo partito e all’amministrazione di Biagio Sciortino, ampio merito per questo risultato che lascia la prospettiva ancora aperta.
E’ questa è la dimostrazione che non ci muove alcun pregiudizio nei vostri confronti, e che non critichiamo per partito preso.
Abbiamo ormai raggiunto una età in cui la passione politica non fa più velo alla verità.
Glielo abbiamo dimostrato: per questo ci troveremo sempre con quanti, e con qualsiasi sigla di partito guarderanno a quelli che noi consideriamo gli interessi collettivi della nostra città.

Ed in questo progetto di dare un futuro alla nostra comunità noi, dalla trincea che ci siamo scelti e che ci è più congeniale, vogliamo sicuramente dare il nostro contributo.
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