Cronaca

Dallo scorso sabato 24 marzo una ventina di mezzi del Coinres  utilizzati per le operazioni di raccolta e trasporto rifiuti e che vengono noleggiati da ditte private, hanno dovuto lasciare lo storico deposito di contrada "Incorvino" a ridosso del mercato ortofrutticolo dove venivano sinora ricoverati; peraltro pur  essendo l'area di proprietà comunale, il Coinres come Consorzio non ha mai dato un solo euro di affitto al Comune.

La causa della inibizione a tenere i mezzi ad Incorvino risiede nel fatto che l'area tempo fa è stata posta sotto sequestro per gravi carenze igienico ambientali, e le autorità sanitarie avevavno raccomandato ai dirigenti del Coinres, nella fattispecie i commissari liquidatori, di realizzare una serie di adempimenti per renderla consona con i parametri previsti dalla legge.

Ma i commissari non hanno mosso un dito, in conseguenza anche del fatto che gli "adeguamenti" richiesti dagli Uffici sanitari di controllo, avrebbero richiesto l'investimento di cospicue somme;  la conclusione è stata pertanto che della custodia  dei mezzi, ufficialmente gestiti dal Coinres, si è dovuto fare carico il Comune di Bagheria.

La soluzione individuata è l'area del mercatino settimanale, in considerazione anche del fatto che gli orari di uscita e rientro dei mezzi non interferiscono con il tradizionale mercatino settimanale del mercoledì.

E' stato anche attivato un servizio di vigilanza notturno. Bisognerà capire se le autorità sanitarie considerano questa soluzione adeguata e rispondente ai criteri previsti dalla legge

Investe un pensionato e fugge via a Bagheria . Il fatto è accaduto lo scorso venerdì intorno alle 13.30, in via Sant'Ignazio di Loyola, proprio di fronte all'I.T.C. "L.Sturzo" di Bagheria.

Un giovane studente rimasto in panne con l'auto aveva chiamato in soccorso il nonno che lo aveva raggiunto: mentre l'uomo, aperto il cofano dell'auto cercava di capire le cause della "panne", un'auto ha investito l'auto ferma provocando la chiusura improvvisa e violenta del cofano e la caduta dell'uomo, che è rimasto colpito alla testa.

L'automobilista si è allontanato senza prestare soccorso.

L'uomo delle cui generalità sono state comunicate solo le iniziali, P. S. impiegato comunale a Casteldaccia, è stato successivamente rintracciato dai Carabinieri e denunciato per omissione di soccorso.

Il pedone travolto, un pensionato di 74 anni, originario di Villabate, è stato condotto dai sanitari del 118, è stato trasportato all'ospedale Civico di Palermo.

I medici del pronto soccorso gli hanno diagnosticato un leggero trauma cranico.

 

Non si placano, anzi rimbalzano sui media nazionali le polemiche circa la concessione per un anno degli arresti domiciliari a Michele Aiello, che stava scontando nelle carceri di  Sulmona una condanna a quindici anni, pena comminatagli nel processo "Talpe" che lo ha visto imputato assieme al presidente della Regione Totò Cuffaro, anche lui condannato.

La motivazione con la quale il Tribunale di sorveglianza dell'Aquila lo ha mandato ai domiciliari non convince gente comune e addetti ai lavori, a partire dal p.m. Nino di Matteo, che ha manifestato la propria incredulità di fronte al fatto che un problema così banale legato ad un menù a base di fave e piselli, nei confronti del quale Aiello manifesta una grave intolleranza, non sia stato posssibile risolverlo in altro modo.

Per esempio un menù diverso o il suo trasferimento in una struttura più idonea ed in grado si affrontare un problema tutto sommato semplice.

Oggi la polemica è approdata al TG 1 delle ore 20, in cui in un ampio servizio venivano riportate anche le proteste di alcuni familiari di vittime di stragi di mafia.

Ma già nel pomeriggio nel talk show di approfondimento politico di Domenica in... "L'arena" di Massimo Giletti il problema era stato affrontato allorchè da alcuni ospiti in studio si è parlato della certezza dell'espiazione della pena per delitti che hanno destato un particolare allarme sociale.

Giletti ha attaccato con inusitata durezza la decisione dei giudici dell'Aquila, facendo riferimento ai sacrifici dei magistrati antimafia, e  impegnando anche Alessandro Sallusti, direttore del quotidiano il Giornale, collegato in video, in una campagna per costringere il Ministro della giustizia Paola Severino a dare una risposta su quanto avvenuto.

 

Continua a suscitare polemiche e perplessità la decisione del Tribunale di sorveglianza dell'Aquila di concedere a Michele Aiello, che era detenuto nelle carceri di Sulmona dove stava scontando una condanna definitiva a quindici anni, , il differimento di pena di un anno per la grave patologia di cui soffre, e cioè il "favismo", una intolleranza a fave e piselli che provoca  gravi conseguenze sulla salute del detenuto: 

«Il vitto carcerario non ha consentito un'alimentazione adeguata del detenuto, risultando dal diario nutrizionale la presenza costante di alimenti potenzialmente scatenanti una crisi emolitica e assolutamente proibiti", hanno sancito i giudici. 

E quindi l'ex imprenditore "non può rimanere in prigione, perchè esposto a serio e concreto rischio di vita o a irreversibile peggioramento delle già scadute condizioni fisiche".

La Repubblica di sabato 24 marzo nella edizione di Palermo riporta una dichiarazione del p.m. Nino Di Matteo, che fu uno dei pubblici ministeri nel processo contro Aiello e Cuffaro:"Se il motivo della concessione della detenzione domiciliare è quello che ho letto sui giornali, e cioè il favismo e l'impossibilità di dare un menù adeguato al detenuto, sinceramente non riesco a comprendere cosa sia avvenuto, e cosa abbia impedito di cambiare il menù o un trasferimento in una struttura in cui si potessero curare i suoi problemi di salute."

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