Sono pesanti le condanne ai presunti boss che comandavano a Porta Nuova e Bagheria. Il giudice per l'udienza preliminare Lorenzo Matassa ha condannato tutti e sette gli imputati: Calogero Lo Presti (14 anni), Tommaso Di Giovanni (16 anni), Nicola Milano (8 anni), Francesco Paolo Putano, 10 anni in continuazione con un'altra condanna come chiesto dall'avvocato Maurizio Savarese), Gaspare Parisi (14 anni), Gabriele Buccheri (10 anni), Antonino Zarcone (12 anni).
Pene pesanti, dunque, anche se "scontate" di un terzo come previsto per chi sceglie il rito abbreviato. Il Gup ha accolto le richieste dei pubblici ministeri Maurizio Agnello, Caterina Malagoli e Francesca Mazzocco.
Antonino Zarcone è stato giudicato in base al fatto che al momento dell'arresto era alla guida del clan di Bagheria.
Il Gup ha riconosciuto 100 mila euro di risarcimento danni al Comune di Palermo e 10 mila ciascuno alle altri parti civili: centro studi Pio La Torre, Confindustria Palermo, Solidaria, Sos Impresa, Coordinamento delle vittime di estorsioni, usura e mafia, Associazione Antiracket delle piccole e medie imprese di Palermo, Confcommercio e il centro Padre Nostro.
Confermata la condanna a 12 anni ad A.no Zarcone, giudicato capo della famiglia mafiosa di Bagheria
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