Le dichiarazioni di Sergio Flamia -3 : le strane visite ricevute e i timori di essere ucciso

Le dichiarazioni di Sergio Flamia -3 : le strane visite ricevute e i timori di essere ucciso

cronaca
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"A partire dal 9 aprile 2013 la Polizia giudiziaria che seguiva costantemente i movimenti di Fernandez e Pimentel, constatava come questi si fossero improvvisamente allontanati. Al momento gli stessi risultano irreperibili. L'attuale irreperibilità potrebbe essere conseguenza di una precipitosa fuga: non si esclude, tuttavia, che possano essere state vittime di un duplice omicidio."

Scivono così i magistrati  inquirenti, mentre, con accenti premonitori, preparano le carte del provvedimento di fermo degli indiziati di delitto dell'operazione 'Argo', accennando ad una ipotesi che troverà conferma giusto l' 8 maggio 2013, allorchè Giuseppe Carbone, da poco fermato, ancora nell'auto dei CC che lo stava conducendo in caserma a Palermo, manifesta la volontà di collaborazione con la giustizia e nella stessa giornata consente il ritrovamento dei due corpi bruciati di Fernandez e Pimentel nella discarica di Fiorilli a Casteldaccia.

Ma oltre agli inquirenti anche gli esponenti di cosa nostra entrano in fibrillazione: Sergio Flamia in particolare che aveva sin dall'inizio guardato all'arrivo di questi due personaggi con un certo sospetto, mai in seguito del tutto dissipato, e la cui vicinanza degli ispano-americani con gli Scaduto gli faceva temere che potessero essere parte del progetto omicidiario degli Scaduto stessi nei suoi confronti.

Questa rancorosità degli Scaduto nei confronti del Flamia, potrebbe avere origine nel fatto che, secondo una dichiarazione del pentito ficarazzese  Stefano Lo Verso, uno dei killer che aveva eliminato davanti il bar Aurora nel maggio del 1989 Nino Scaduto, inteso Ninu u carabinieri, padre di Pietro e Salvatore, era stato proprio Sergio Flamia travestito con baffi e cappellino.

Ecco come nelle sue dichiarazioni vengono ripercorsi quei giorni nel verbale di interrogatorio del 15 novembre 2013.  I P.M. gli chiedono se riconosce l'uomo raffigurato in una foto che gli viene mostrata.

altFLAMIA: Carbone, Carbone Salvatore, credo Salvatore, Totò.....Mai avuto a che fare. Gli ho chiesto un paio di giorni, dopo un 3- 4 giorni, che erano spariti gli americani, gli ho chiesto ci dissi “Totò, ci dissi, ma ti pò ‘nfurmari cu i fratelli Scaduto che non li ho visti in giro... a tutti e due i fratelli Scaduto io in giro non li ho visti, ti pò ‘nfurmari chi fini ficiru sti miricani, com’è ca un sunnu pedi pedi”.. Dici ora ci vaiu. Se ne andò, eravamo davanti al negozio da Gagliano, se ne andò, manco circa 10 minuti, un quarto d’ora, è ritornato con il vespino dici “ma docu un c’è nuddu, ci ivu ‘ncampagna, ci sunnu l’armala abbannunati, dici un c’è nuddu, un c’è nuddu, un c’è nuddu”.

Non è vero, picchì io ho capito che lui si era visto con qualcuno dei fratelli Scaduto, perché dopo un 10 minuti che lui se ne andò, passò davanzi il supermercato chistu Pietro Scaduto con la macchina, con il braccio fasciato. Da questo braccio fasciato e da quello che mi ha detto lui, che questi avevano già 3-4 giorni che non si vedevano e quando sanno che li cercavo io per sapere qualcosa di sti miricani, lui si fa vedere e saluta a mio cugino, che c’era mio cugino Pietro, dicennucci “ciao, Pino”, picchì con me non ci salutavamo., dissi sicuramente si vittiru cu u Carbone e iddu sta passannu di ccà pi farisi vidiri.. perché quello che sapevo io era che la sera gli americani avevano l’appuntamento cu i Scaduto, che si dovevano dividere o il profitto o il raccolto di una piantagione di erba che avevano messo insieme, però non so se si dovevano dividere i soldi della vendita o....

P.M.: Con chi si doveva., lei questa cosa...

FLAMIA: Non ne abbiamo parlato, mi sembra che non ne abbiamo parlato. No, sì dico ma, ecco, come le risulta questa cosa?

FLAMIA: Allora mi risulta che la mattina che mi viene a prendere a me Enzo Gagliano per andare al mercato, la solita routine che facevamo tutti i giorni, mi dice che erano in pensiero che ieri sera alle sette c’era l’appuntamento Settimo Montesanto (un altro dei coinvolti nell'operazione 'Argo'), che si doveva vedere con gli americani, e dici sinu a stamatina, dici, ancora di sti miricani notizie, dice ma la cosa strana è che questi americani, in particolare quello che era già qua, non.. dicemu u palestrato.. vabbè erano tutti e due palestrati..

MAGGIORE: Il più giovane o quello più grande?

FLAMIA: Quello più grande, amunì ( Juan Ramon Fernandez n.d.r.)

MAGGIORE: Quello più grande.

P.M.: Uhm...

FLAMIA: Che a stu minuto non mi ricordo come si chiama.. il telefono non lo spegne mai, mai., c’ha il telefono quello che lui.. tiene in contatto con il Canadà, non lo spegne mai, è strano ca stu telefono spento.. Dice sacciu ca assira avevano appuntamento ai sei cu i fratelli Scaduto. 

P.M. Ha detto proprio così, con i fratelli..?

FLAMIA: Si, con i fratelli Scaduto.

FLAMIA: Gagliano.

FLAMIA: Perché lui fino alle sette meno un quarto era al negozio da Gagliano, sino alle sette meno un quarto.. dici 'mi ni staiu iennu ca c’haiu l’appuntamentu cu tutti du frati, dici, ca n’amu a spartiri eeh.'. L’indomani Settimo Montesanto fa sapere questo discorso che fino alle sette e qualcosa il telefono chiamava., perché dice che lui gli ha chiamato a Settimo Montesanto l’americano., dicendogli “dove sei?” Dice al negozio qui a Casteldaccia.. ci aveva un piccolo negozietto..

altDice aspettami, dice, 'non ti muovere che sto arrivando'. Ma visto che non arrivava, stu Montesanto comincia a chiamare all’americano, il telefono chiamava e non risponde nessuno, chiamava e non risponde nessuno, fino a quando ad un certo punto il telefono dava spento, nessun segnale. Perciò io dentro di me ero convinto che li avrebbero arrestati, dissi sicuramente i fratelli Scaduto in giro un si vidinu, chisti in giro un si vidinu, sicuru l’arristaru.

L’allarme dentro di me scatta e mi faccio convinto ca l’ammazzaru a tutti dui, sicuro al mille per mille, quando dopo due giorni., esatto.. o addirittura., dopo due giorni viene un ragazzo, che nemmeno parlava italiano, a cercare sti miricani al negozio da Gagliano. Mi chiama Gagliano..

P.M. E com’era questo ragazzo? Giovane?

FLAMIA: Bassino, giovane., giovane sui 25 anni..

P.M: Uhm..

FLAMIA:  Ci dissi dui su i cosi.. o è sbirru e parra l’italianu e u capisci megghiu di nuatri e ni sta babbiannu.. picchi io per capire qualcosa, mia figlia avendo studiato l’inglese, mando a chiamare a mia figlia pi vidiri di capiri a chistu.

MAGGIORE:  Perché l’interprete diciamo era la figlia..

FLAMIA:  Per capire.. ma non ha saputo dirmi niente mia figlia, infatti chiamo a mia figlia “Rossè, vieni subito qua davanti alla palestra" questo tutto spaventato stu ragazzo con un borsone.. ci dissi.. perché passiamo dal negozio di Gagliano che eravamo andati a prendere il caffè io e Gagliano, a ora di pranzo, le due, due e mezzo.. arrivati davanti al negozio, quello che lavora da Gagliano, dici 'ma vinni unu ccà chi parrava miricanu, cesca i miricani, dici, è a palestra, dici, t’aspetta a palestra'.

Ci dissi amuni, iamu a vidiri cu è chistu.. per avere notizie di sti miricani. E troviamo a questo tutto spaventato con un borsone...ci rissi...niente, zero completamente. Aspetta. Chiamo a mia figlia “Rossè, vieni un attimo qua, vieni subito”. Niente. La moglie di mio cugino Pietro è stata tanti anni in America, l’inglese lo conosce, chiamo a mio cugino ci dissi “Enzo, chiamo a Pietro”, che io non l’avevo il numero di Nuccia.. “chiamo a Pietro e ci dici che viene subito con sua moglie” e vengono, sicuramente ci saranno delle registrazioni, picchi è stato tutto davanti alla palestra.. Viene questo mio cugino con sua moglie., quando vedo che stu ragazzo “senti, amunì, ti accompagniamo a casa dove abitavano, può darsi che sono a casa e si sono sentiti male.. ci dissi io a casa non ci vado, ci dissi, ma tu che sei.. Andiamo., hai mangiato? Ti portiamo a mangiare?”.

In poche parole questo non è voluto venire né a mangiare con noi, nè a farsi fare un panino.. dicendogli che avrebbe sistemato delle cose in paese e sarebbe venuto, invece è sparito pure lui, se ne è andato. Da questa cosa io ho capito che questo ragazzo o era sbirru chi ciscava puru ai miricani pi sapiri chi fini ficiru o era qualcuno chi vinni d’America pi falli spiriri, si pigghiò a conferma ca chisti spireru e si ni iu.

MAGGIORE: Cioè per farmi capire meglio, chistu vinni..

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altFLAMIA:  Quindi quando questi qua non si hanno avuto più notizie, cu Gino Di Salvo ne abbiamo parlato e Gino non si è interessato di niente, cosa che a me mi ha insospettito.. così come non si è interessato quando io ho avuto il sospetto che volessero ammazzare a me e iddu “vabbè, poi si ni parra”. Ma quannu si nni parra.. prima m’ammazzanu e poi si ni parra...

Infatti io subito ho preso provvedimenti, me ne sono sceso da campagna, cercavo di aprirmi un po’ gli occhi in quello che potevo., però cominciavo a tenermi.. Quindi questa è una mia impressione che Gino potesse sapere l’operato dei fratelli Scaduto è un’impressione mia, ma è probabile.

P.M.: Ma ritornando invece a questo Carbone, da cui eravamo partiti, cioè ma Carbone aveva un inserimento di qualche genere nella...?

FLAMIA: Nella maniera assoluta. Che a me mi risulta, poi.. anche perché lui veniva da una lunghissima detenzione.. ai tempi che c’era il fratello fuori, lui era detenuto, non so se.. 

P.M. Ma il fratello invece?

FLAMIA: Il fratello fino al giorno degli arresti era tenuto in considerazione molto, ma molto bene da Pino Scaduto....Ma mi scusi, un attimo sempre in riferimento a questo discorso qua. Oggi voi ne potete sapere più di me. Un giorno, settimana, dieci giorni prima degli arresti questo qua mi cercava urgentemente..

P.M. Questo qua sarebbe..

FLAMIA: Carbone Salvatore.

FLAMIA: ....mi cercava urgentemente, mi voleva parlare che avevano rubato degli attrezzi da lavoro a un suo amico.. Arrivato a questo punto, dopo quello che è venuto fuori dopo gli arresti, non vorrei che quel giorno lui mi cercava per portarmi a qualche... con gli Scaduto... dico., perché poi lui ha detto che gli Scaduto mi volessero ammazzare. Lui mi cercava un dieci giorni prima a ora di pranzo, verso l’una e mezza, era passato dal negozio, che era l’orario che io vado via dal negozio.. quindi è possibile che già era imminente questo discorso su di me.

P.M.   Uhm, UHm, la foto 24?

FLAMIA: Nino Zarcone.

....OMISSIS.....

altMa un primo segnale che si preparava qualcosa contro di lui Flamia l'aveva appresa da Tonino Messicati Vitale, boss di Villabate, proprio quando l'aveva incontrato per la prima volta. Ecco cosa riferisce Flamia ai p.m. su questo primo incontro.

FLAMIA....Messicati Vitale quando l'ho conosciuto io,  l’ho conosciuto io, che siamo già tra ottobre-novembre del 2011, lui mi disse che conosceva il mio nome perché ai tempi del tentato omicidio  di Pietro Lo Iacono, lui aveva mandato tramite il figlio  di Pietro Lo Iacono, aveva mandato un appuntamento a Villabate perché dovevano vedere di uccidere sia me che  Pino Scaduto, per vendicare l’eventuale tentato omicidio che si stava effettuando nei suoi confronti, nei confronti di Pietro Lo Iacono, quindi mi disse che mi conosceva di nome in questa circostanza...

P.M.  Scusi ma dire, appunto in questa conversazione rivelare di  insomma, di essere parte di un progetto omicidiario a suo carico, non era un po’, non la metteva in agit...

FLAMlA: No perché in quel momento io ero l’amico loro, l’amico suo, l’amico di Nino Zarcone e c’era in programma l’accantonamento totale di Pietro Lo Iacono, quindi poteva essere anche uno spunto in più per io poter dire: ammazziamolo stu Pietro Lo Iacono... Iivamunnilhi i’ ravanzi...

 P.M.: Ah ecco!

FLAMIA: Che Pietro Lo Iacono quando è uscito dal carcere faceva sapere che non voleva sapere più nulla, faceva sapere che non voleva sapere più nulla, però sono sotto di qualcosa si interessava.

 

nelle foto dall'alto verso il basso Pietro Scaduto, Settimo Montesanto, Sergio Flamia
 

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