E' stato notificato presso l'Ospedale 'Buccheri La Ferla' dove, L.C.N., 41 anni, la donna responsabile dell'insano gesto si trova ricoverata, il provvedimento di fermo di polizia, con la pesante accusa formulata dal p.m. Francesco Gualtieri, di tentato omicidio.
Il piccolino migliora a vista d'occhi, non è in pericolo di vita, e viene seguito con cura e affetto particolari da tutto il personale medico e paramedico del nosocomio, che gli hanno imposto il nome di Angelo.
La sorella della puerpera, L. C.M., a lungo interrogata ieri dal magistrato avrebbe dichiarato di essere stata all'oscuro della vicenda, e non risulta in atto indagata.
La molla che avrebbe fatto scattare la follia, andrebbe ricercata nella 'vergogna' che provava la donna soprattutto di fronte ad un genitore, figura autoritaria, anche se ottantenne e cieco.
Gli inquirenti che sono anche alla ricerca del genitore del piccolo, si sono venuti a trovare oltre che in situazione ambientale di grave degrado, anche in una situazione psicologica particolare della protagonista.
La salvezza del piccolo sarebbe consistita nel fatto che essendo nudo e ancora pieno di sangue sia scivolato lungo la balconata, con l'impatto sul balcone che sarebbe stato attutito da questo 'scivolamento'.
La Polizia ha rilevato che la distanza tra i due balconi è di m.1,60 e che tra il balcone da dove è stato lanciato e quello attiguo c'è una differenza di circa 50 cm. di dislivello.
Insomma un bel volo d'Angelo, per fortuna finito, almeno così pare sinora, bene.
Il neonato migliora, mentre la madre è stata 'fermata' con l'accusa di tentato omicidio
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