Si pente Antonino Zarcone già capo del mandamento mafioso di Bagheria - Video Operazione Pedro

Si pente Antonino Zarcone già capo del mandamento mafioso di Bagheria - Video Operazione Pedro

cronaca
Typography

La notizia riportata dal gds.it preannucia un vero e proprio terremoto nella cosa nostra del territorio bagherese., che avrà conseguenze devastanti all'interno delle famiglie mafiose che fanno capo a Bagheria. 

Trema il mandamento mafioso di Bagheria, e trema dunque anche il cuore di Cosa Nostra., così scrive gds.it .

Dopo il suo atrresto il ruolo del ruolo di capomandamento era stato investito gino Di salvo arrestato nell'operaqzione Argo del maggio 2013.

Quello che fu il capo indiscusso, il boss di Cosa Nostra nella cittadina in provincia di Palermo, Antonino Zarcone, si è pentito. E' il quarto caso negli ultimi mesi, dopo il caso, eclatante, di Flamia, un altro personaggio, di assoluto spicco all'interno della mafia del capoluogo e provincia.

Antonino Zarcone era stato arrestato il 14 dicenbre del 2011 assieme ad altri 27 tra boss e gregari,e successivamente condannato a dodici anni di carcere.

Nelle inetrcettazioni dell'operazione Argo ci sono diversi riferimenti fatti da Gino Di Salvo e Sergio Flamia sulla necessità di garantire il l mantenimento dei familiari del Zarcone, qualcuno dei quali i boss nelle loro conversazioni  definiscono peraltro come spendaccioni.

Un altro duro colpo dunque per dei mandamenti che già negli ultimi mesi avevano subito dei micidiali scossoni, delle spallate vere e proprie date dai giudici, dagli investigatori, dalle forze dell'ordine.

Zarcone non conosce solo storie di pizzo, ma anche i segreti dei grandi affari che coinvolgevano i boss di Porta nuova che con Bagheria avevano creato un asse di ferro mettendo le mani su città e provincia. Senza l'aiuto dei bagheresi probabilmente Porta nuova non sarebbe diventato negli ultimi tempi il mandamento più potente della città.

. La sua collaborazione con la giustizia viene paragonata per spessore a quella di Sergio Flamia, un altro pezzo storico della mafia bagherese.

In una intercettazione suggeriva ai suoi amici palermitani un metodo sicuro  per conoscere anzitempo le informazioni che riguardavano lavori pubblici e privati: "Si va al comune, prendi un impiegato e gli dici tutto quello che esce di appalti pubblici, gare di appalto, così funziona..."

E più in dettaglio spiega il modus operandi dei mafiosi baarioti:

"Lo sai come facciamo da noi altri... io cosa faccio? Me ne vado al comune, all'Ufficio tecnico, prendi tutte le licenze, tutte le licenze che stanno per uscire, prima ancora di mettere mano, dice: La licenza...a chi l'hanno data la licenza? A Tizio, subito ci sono due costruttori dov'è il terreno e dov'è lo sbancamento, se tu ci arrivi all'ultimo non ci puoi andare a dire che ci sono gli impegni fatti... invece tu ci devi andare in partenza, si va al comune prendi un impiegato..."

Adesso saranno in tanti a tremare.

Vai al video dell'operazione PEDRO

 

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.