Pagliarelli: a giudizio gli esponenti del mandamento bagherese arrestati nell'operazione Reset

Pagliarelli: a giudizio gli esponenti del mandamento bagherese arrestati nell'operazione Reset

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Si è aperta, nell'aula bunker del carcere palermitano Pagliarelli, l'udienza preliminare a carico di 29 tra boss ed estorsori dei clan mafiosi di Bagheria, Altavilla Milicia, Casteldaccia, Villabate e Ficarazzi, che furono arrestati nell'Operazione Reset del 5 giugno 2014. Sono imputati, davanti al gup Sergio Ziino, a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione e omicidio. 

L'accusa in giudizio è rappresentata dal pm Francesca Mazzocco. Quarantacinque le richieste di costituzione di parte civile: associazioni antiracket, vittime del pizzo, familiari dell'imprenditore Giuseppe Sciortino, andato in fallimento perchè stretto dalla morsa delle estorsioni e suicidatosi dopo essersi rivolto ai carabinieri e i parenti di Antonio Canu, ucciso a Caccamo nel 2006.

Sulle richieste e sulle questioni preliminari, legate alle produzioni documentali sollecitate da pm e difesa, il gup si pronuncerà alla prossima udienza del 15 maggio.

Tra gli imputati boss storici come Nicola Greco e Carlo Guttadauro, fratello del cognato del boss latitante Matteo Messina Denaro e fratello del medico, Giuseppe, che per anni ha retto la cosca di Brancaccio e Giuseppe Di Fiore che i pentiti chiamano "la testa dell'acqua", la sorgente del clan a cui si doveva obbedienza assoluta. 

Rispetto alle iniziali ipotesi di reato, nei confronti di alcuni principali imputati alcune delle accuse si sono attenuate, essendo decaduta nel caso di Nicola Greco l'aggravante di essere il 'capo dei capi'; è stato scagionato e  scarcerato Franco Pipia perchè ritenuti insufficienti gli elementi a sostegno dell'accusa;  Carlo Guttadauro per motivi di salute ha ottenuto i 'domiciliari', come pure ai domiciliari si trova Francesco Raspanti, cui però sono stati  sequestrati i beni; due degli imputati Benito Morsicato e Salvatore Lo Piparo hanno deciso di collaborare con i magistrati, per cui il processo nei loro confronti è stato stralciato.

Sul banco degli imputati ci saranno pertanto: Carlo Guttadauro, Francesco Pipia, Giorgio Provenzano, Giovanni Pietro Flamia, Giovanni Di Salvo, Nicolò Lipari, Francesco Pretesti, Francesco Raspanti, Francesco Speciale, Francesco Terranova, Giovanni La Rosa, Fabio Messicati Vitale, Bartolomeo Militello, Giuseppe Comparetto, Atanasio Ugo Leonforte, Emanuele Cecala, Michele Modica, Pietro Lo Coco, Andrea Lombardo, Leonardo Granà, Vincenzo Maccarone, Carmelo Nasta, Paolo Salvatore Ribaudo, Giovan Battista Rizzo, Giovanni Salvatore Romano e Salvatore Buglisi.

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