Bagheria: ma la vicenda del cimitero come è andata a finire ?

Bagheria: ma la vicenda del cimitero come è andata a finire ?

cronaca
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Fu uno dei momenti peggiori, lo ricordiamo, per la nostra comunità, anche perchè il comunicato diffuso allora dai Carabinieri nella sua crudezza non lasciava spazio alla fantasia: "Centinaia di bare erano accatastate tra il muro perimetrale e alcune cappelle private, a ridosso delle quali vi erano, ancora fumanti, le braci di fuochi che, durante la notte, avevano incendiato anche resti umani e ossa".Ed ancora.

I Carabinieri, coordinati dalla Procura di Termini Imerese, procedono per i reati di “vilipendio, soppressione di cadavere, danneggiamento seguito da incendio e gestione incontrollata di rifiuti speciali”.

Questi sono solo alcuni dei passaggi del comunicato su quella che era una vicenda che solo politici felloni ('si tratta solo di reati ambientali legati allo smaltimento dei materiali che compongono le casse da morto' fu una delle giustificazioni a caldo) e qualche pennivendolo corifeo del potente di turno cercarono disperatamente quanto inutilmente di minimizzare, ma che gettò nello sdegno e nello sgomento un'intera comunità.

Lì per lì furono iscritti nel registro degli indagati i tre dipendenti comunali presenti al momento del blitz al cimitero.

Ricordiamo la vera e propria indignazione popolare, i bagheresi residenti che si affollavano al cimitero e che cercavano di sincerarsi della sorte dei propri defunti ed i bagheresi che dal resto d'Italia o, ancora di più dall'estero, telefonavano ai parenti  a Bagheria  chiedendo spiegazioni e dettagli.

Fu quello il momento topico, allorchè prese corpo l'autentico tsunami che trascinò via quanto restava della vecchia politica, collusa, confusa e balbettante, responsabile di avere aumentato a dismisura tasse e imposte avendo avuto però cura soprattutto di tutelare le proprie indennità ( ripensiamo alla precipitosa  delibera di giunta di agosto 2013, immediatamente successiva alla sentenza della Corte costituzionale che giudicava non applicabile in Sicilia il decreto Monti che riduceva le indennità degli eletti) che apriva le porte di palazzo Butera al MoV 5 stelle e a Patrizio Cinque.

Il MoVimento 5 stelle seppe cavalcare lo sdegno popolare, seppe indicare una via di cambiamento radicale: lo stesso sindaco neoeletto Patrizio Cinque in una delle prime sedute del consiglio comunale ebbe a dire:"Anche il mio nipotino di sette anni capirebbe che in una città dove nel 2013 sono state tumulate 430 persone e comprati solo 230 loculi, c'è qualcosa che nei conti non torna."

Con la promessa che sarebbe stata fatta piazza pulita dei responsabili e chiarezza su quanto accaduto, si comincia ad  indagare sugli anni 2014 (allora in corso) e sul precedente 2013: si scopre che nel comune di Bagheria in quell'anno, il 2013 appunto, ci sono stati 473 decessi, ma di questi solo la tumulazione di 240 salme è stata regolarmente eseguita, mentre per le altre mancavano i necessari riscontri contabili.

Naturalmente anche gli incassi per il comune risultavano essere sostanzialmente inferiori alle 'previsioni'; c'era pertanto un  danno alle casse comunali non indifferente, già per il 2013.

Si apprenderà poi  che attorno al cimitero di Bagheria giravano due indagini: la prima della Direzione Investigativa Antimafia che partiva dalle dichiarazioni di Sergio Flamia, che riferiva di una particolare attenzione di cosa nostra sulle vicende del cimitero da almeno dieci anni a questa parte, mentre la seconda veniva, e viene, condotta dalla Procura di Termini Imerese che era partita dalla  segnalazione di fumi neri e maleodoranti, dalle origine non chiare, che fuoriuscivano dall'area del cimitero dopo la chiusura serale.

altOgnuna delle due indagini andava e continua ad andare avanti autonomamente.

Il comune anche se il periodo era di delicato passaggio da una amministrazione ad un altra fece il proprio dovere; nei primi mesi l'amministrazione Cinque riesce a fare un lavoro eccellente, perchè vengono chiamati e interrogati i familiari di tutti i defunti del 2014 per i quali non esisteva una corretta documentazione circa le procedure e i pagamenti  connessi alle tumulazioni.

Durante questi interrogatori, svolto da dipendenti comunali rigorosi all'uopo destinati, vengono fuori le risposte più diverse e si scoprono i retroscena più inquietanti; anche se c'era stato nella massa qualche caso di defunto assolutamente povero e quindi assistito dalla mano pubblica e qualche altro isolato caso  di ospitalità presso tombe di famiglie, di parenti e amici, la gran parte delle persone ascoltate riferiva però di avere pagato e qualcuno produceva addirittura dei riscontri di bollettini di pagamento con timbri di importanti banche.

In effetti avevano veramente pagato, ma a chi ? e qua sta il problema.

La maggior parte specificava che il pagamento era avvenuto ai responsabili di agenzie di pompe funebri che si erano impegnati a curare loro personalmente il disbrigo degli adempimenti per la tumulazione.

Fatto sta che quei soldi dati 'brevi manu' ai titolari dell'agenzia non erano però mai approdati al comune, e pare, diciamo pare, che su quei bollettini con tanto di bollo delle banche ci fosse più di qualche dubbio sulla loro veridicità, anzi addirittura in qualche caso sarebbe stata accertata la contraffazione.  

Successe come è facilmente comprensibile un parapiglia, perchè la gente che viene sollecitata dal comune  a pagare il dovuto torna dai propri 'interlocutori funerari' e pretende o la restituzione delle somme o che i loro referenti si rechino al comune a sistemare la pratica.

Va detto però che le dichiarazioni più circostanziate, laddove vengono fatti con precisione e dovizia di particolari nomi, cognomi e circostanze, vengono trasmesse con molta correttezza dall'ammnistrazione comunale, proprio perchè  in presenza di una 'notitia criminis', alla Procura di Termini Imerese, che ha naturalmente in questi mesi proceduto agli interrogatori per riscontrare le accuse, e pare che, concluse le indagini preliminari, si prepari a chiedere dei provvedimenti.

La domanda che in molti ci poniamo però è anche un'altra: perchè l'indagine interna del comune si è fermata al 2013 ? quello era solo il momento conclusivo per una pratica illecita di tumulazioni di morti anche provenienti da Palermo, che durava da tempo e che anche nell'interesse del comune l'indagine amministrativa avrebbe dovuto essere portata sino in fondo.

Si dice che l'incendio del tardo pomeriggio del 27 giugno 2014 distrusse la gran parte degli archivi del cimitero, ma qualcuno informato sostiene però che i registri del 2011 e del 2012 erano già stati in qualche modo acquisiti, e ci sarebbe stata pertanto la possibilità di procedere a ritroso con i controlli sugli anni precedenti.

Si è andati avanti ? e se, come pare, tutto si è bloccato, perchè questo è avvenuto? Sarebbe opportuno che l'amministrazione, al di là dei procedimenti penali, presentasse al consiglio e ai cittadini i risultati dell'indagine amministrativa interna.

Si ha come l'impressione, ma potremmo e vorremmo sbagliarci, che l'encomiabile attivismo che manifestò l'amministrazione appena insediata, sindaco Patrizio Cinque e assessore Laura Maggiore in testa, abbia perso di slancio.

E' troppo chiedere che vengano quindi rese pubbliche le conclusioni dell'indagine amministrativa interna del comune, che spieghi cosa è realmente accaduto, per responsabilità di chi, e che specifichi anche l'ammontare del danno economico ricevuto dalla comunità e cosa si sta facendo per il recupero delle somme, e soprattutto serva anche a rassicurare l'opinione pubblica che le cose al cimitero siano veramente cambiate.

Angelo Gargano