Solidarietà di associazioni e istituzioni ai dipendenti del "Gelato in" che lottano per il lavoro

Solidarietà di associazioni e istituzioni ai dipendenti del "Gelato in" che lottano per il lavoro

cronaca
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Un sit-in protrattosi dalle 10 alle 12 di oggi domenica per far conoscere alla città la situazione che si è venuta a creare al Gelato in, bar gelateria di via Libertà a Bagheria, sequestrato al presunto mafioso Francesco Raspanti, e le cui conseguenze rischiano di essere pagate esclusivamente dalla decina di dipendenti.

Il Gelato In era uno dei locali più frequentati a Bagheria aperto dalle sei del mattino talvolta sinoa noltre inotrata e sempre affollato: dopo il provvedimanto di sequestro le cose sono radicalmente cambiate per una serie di concause che stanno portando a fondo quella che era una fiorente attività commerciale che lavora oggi con orari ridotti e stipendi da quattro mesi non erogati.

Una disaffezione della clientela che ha portato ad un calo degli affari, ma anche, così viene sottolineato da più parti, anche una scarsa professionalità specifica nel settore da parte di chi è stato chiamato a gestire la fase del sequestro giudiziario

Oggi come dicevamo la CGIL locale e provinciale, la Filcam il sindacato di categoria, una miriade di associazioni dal Centro studi 'Pio La Torre' all'ass. Agape e Caritas che fanno capo alla Parrocchia San Giovanni Bosco, dalla Casa dei giovani a singole figure quali padre Giovanni La Mendola hanno firmato un appello e promosso la manifestazione odierna che voleva appunto richiamare l'attenzione sul dramma che stanno vivendo i lavoratori e le loro famiglie.

Sono presenti anche rappresentanti delle istituzioni, il sindaco Patrizio Cinque ed il parlamentare regionale Salvatore Siracusa, uomini e donne dei partiti e dei movimenti, il P.D., presente con il proprio coordinatore cittadino Orazio Amenta, e MoV 5 stelle in particolare, Enzo Campo segretario provinciale della Camera del lavoro, Monica Caiolo per la Filcam-Cgil, Vito Lo Monaco del Centro studi Pio La Torre, Giuseppe Guttilla che parlerà a nome dei dipendenti, Biagio Sciortino della Casa dei giovani, che ha maturato una grossa esperienza sul tema della gestione di beni sequestrati o confiscati.

altOltre alla solidarietà si cercano però di individuare gli strumenti per un vero progetto di rilancio dell'azienda che possa creare occupazione e sostenere l'azione antimafia sincera e consapevole, perchè il rischio delle polemiche di queste settimane sui beni confiscati unite alle difficoltà che attraversano le aziende sottratte ai mafiosi, rischiano di far perdere credibilità e forza alla lotta contro la mafia.

Qualcosa per il Gelato In, trattandosi di una attività legata ai consumi individuali quotidiani, la possiamo fare anche tutti noi, a partire dal tornare a frequentarlo così come avveniva prima, anche perchè la qualità dei prodotti, e lo sottolineano i dipendenti è rimasta immutata; si pensa ad una inizativa di massa supportata anche da una seduta del consiglio comunale di sostegno reale ai lavoratori.

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