L'assessore regionale Contrafatto denuncia i sindaci che hanno affidato senza gara il servizio rifiuti, e Bagheria tra questi

L'assessore regionale Contrafatto denuncia i sindaci che hanno affidato senza gara il servizio rifiuti, e Bagheria tra questi

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L’assessore regionale Vania Contrafatto ha denunciato la paradossale situazione venutasi a creare in Sicilia in tema di rifiuti, a Raffaele Cantone, garante nazionale per la concorrenza, e alle Procure della Repubblica e della Corte dei Conti.

Sono state sfruttate, secondo l'assessore, le pieghe delle leggi che regolano le emergenze per affidare senza gara il servizio di raccolta dei rifiuti e aggirare in tal modo le norme anticorruzione facendo anche lievitare i costi.

Sono 74 i sindaci dei comuni siciliani, undici nella sola provincia di Palermo, e tra questi Bagheria, segnalati alle Autorità giudiziaria e contabile e per la vigilanza sulla concorrenza; in Sicilia ormai si ricorreva all'emergenza come un sotterfugio che provoca la duplicazione di costi da coprire poi con fondi pubblici, così come specifica l'assessore regionale: "Sta succedendo sempre più spesso che i comuni soprattutto quelli del palermitano, escano dall'ATO e gestiscono il servizio in proprio, provocando un raddoppio dei costi e rendendo difficile il decollo del nuovo sistema incentrato sulle SRR."

 Nel mirino sono finiti gli affidamenti diretti fatti sfruttando l’articolo 191 del decreto legislativo 152 del 2006. È quello che dà mano libera in caso di emergenze che mettono a rischio la salute pubblica: ciò che normalmente accade quando si blocca il servizio di raccolta e i rifiuti restano per giorni sulle strade.

Quanto di fatto accaduto a Bagheria, allorchè all'inizio el mese di aprile di quest'anno il sindaco Patrizio Cinque ha affidato per un importo di tre milioni di euro e per sei mesi il servizio raccolta direttamente alla Tech servizi con una procedura molto contestata, sulla quale sta  cercando di far luce anche la Commissione regionale antimafia che ha già ascoltato diversi protagonisti della vicenda.

Il fatto è che a quel punto si è già messo in moto un circolo vizioso che moltiplica i costi per la Regione e i Comuni. La Contrafatto lo illustra così: «In Sicilia accade di frequente che i sindaci non paghino le quote di propria competenza agli Ato. A quel punto però l’Ato non può pagare i dipendenti, che normalmente scioperano lasciando le città invase dai rifiuti».

Da qui nasce l’emergenza, ed in questo modo vengono scavalcate le norme che regolano gli appalti.

In provincia di Palermo oltre a Bagheria ci sono i comuni di Bisacquino, Campoflice di Roccella, Chiusa Sclafani, Ciminna, Giuliana, Monreale, Roccamena, San Cipirrello, Ventimiglia, Villafrati.

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