Il pm Francesca Mazzocco ha chiesto la condanna a dieci anni e mezzo di carcere per Diego Lo Paro, accusato di estorsione nell'ambito dell'inchiesta sul Coinres.
Lo Paro, dipendente comunale che lavorava al consorzio per la raccolta dei rifiuti a Bagheria (Pa) con compiti amministrativi, avrebbe preteso dalle ditte che lavorano con il Coinres il pagamento di somme di denaro.
Di truffa sono accusati gli altri imputati. Tre anni sono stati chiesti per Antonino Adamo, Pasqualino Barone, Antonino Caputo, Onofrio Galioto, Carmelo Guida, Antonino Nocera, Giovan Battista Sardina, Giuseppe Urso, Giovanni Schimmenti, Domenica Pedone, Giacinto Tutino. Quattro anni per Pasquale Di Salvo e Filippo Lombardo.
Il processo, che si svolge davanti alla seconda sezione penale del Tribunale di Palermo, è stato rinviato al 29 febbraio per le arringhe difensive.
L'accusa di truffa nasce dalle indagini fatte dai Carabinieri che al tempo rivelarono episodi di vero e proprio assenteismo o di irregolare e non autorizzato allontanamento dal posto di lavoro, con manomissione dei registri delle presenze.
Nelle indagini per mafia venne allora coinvolto un altro caposquadra Antonino Di Bella, poi condannato nell'ambito del processo Argo.