La Repubblica:"La Procura di Termini indaga sulla gestione dei rifiuti a Bagheria"

La Repubblica:"La Procura di Termini indaga sulla gestione dei rifiuti a Bagheria"

cronaca
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Il quotidiano "La Repubblica" esce oggi in edicola nella sua edizione palermitana con un articolo sulla gestione rifiuti nel Comune di Bagheria e riferisce dell'apertura di un'inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Termini Imerese. Sotto la lente degli inquirenti sono finiti gli affidamenti diretti e i noli ad aziende che si occupano della raccolta rifiuti, effettuati dal Comune di Bagheria negli ultimi 18 mesi.


Secondo Repubblica, il 10 agosto scorso i Carabinieri si sono recati al Comune di Bagheria e hanno presentato al Segretario Generale Eugenio Alessi "una lunga richiesta di atti da acquisire", che riguardano gli affidamenti e gli appalti in materia di rifiuti degli ultimi due anni. 
La Repubblica, che riconosce a Bagherianews il merito di aver anticipato la notizia, cita anche la  stucchevole smentita pervenuta alla nostra redazione da parte del comune, in cui si parlava di un colloquio privato tra il Comandante dei Carabinieri di Bagheria il Maggiore Claudio Montesi e il segretario comunale, cirscostanza quest'ultima non vera.

Anche secondo Repubblica quindi "i Carabinieri sono andati al Comune non per un colloquio privato, ma per "notificare la richiesta di acquisizione degli atti".

L'inchiesta della Procura di Termini e condotta dai Carabinieri di Bagheria, è stata avviata per far luce su quella che sembra ormai diventata una pratica molto diffusa nei comuni del palermitano: il ricorso agli affidamenti diretti, sulla base del così detto articolo 191 del TUEL. Un modo per far fronte in maniera rapida ad un'emergenza rifiuti.

Il ricorso a questi affidamenti diretti ha fatto inevitabilmnte abbassare la soglia dei controlli sulle aziende.

Anche a Bagheria, alcuni noli sono stati concessi alla ditta "NO.VE.MA", venuta fuori nello scioglimento del Comune di Corleone per infiltrazioni mafiose e che è finita al centro di un'interdittiva da parte del Prefetto di Palermo perchè ritenuta vicina al boss mafioso di Corleone.

Da un'esposto che è stato presentato dal Patito Democratico mesi orsono, risulta che le ordinanze di affidamento sono 7 e a diverse società che si occupano di rifiuti, per un ammontare complessivo di 4 milioni di euro.

 Nel 2015 e 2016, quindi in piena amministrazione 5 Stelle, l'ufficio tecnico del Comune di Bagheria ha avallato altri affidamenti diretti senza gara sempre alle ditte: "Tech servizi", "NO.VE.MA.", "TES", "Grent", "Ecoburgus".

Il ricorso agli affidamenti diretti, scelto per ovviare alla crisi del Coinres e alla varie crisi rifiuti, è finito, per quanto si legge su Repubblica, per diventare una prassi attraverso il ricorso al sistema dei noli a caldo e a freddo, su cui adesso la Procura di Termini sta indagando. 

I Comuni del palermitano hanno allo scopo fatto affidamento sulle imprese che figuravano nella così detta "White list" della prefettura, che raccoglie una lista di imprese virtuose tra cui figuravano anche fino a qualche mese fa la TES E la NO.VE.MA., che sono state colpite da interdittiva antimafia in seguito alle indagini sul Comune di Coleone. indagini che hanno impegnato anche la Digos, in un monitoraggio disposto dal Questore di Palermo Guido Longo.

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