Verso il rinvio a giudizio gli arrestati nell'Operazione "Panta Rei", tra loro diversi bagheresi - I nomi

Verso il rinvio a giudizio gli arrestati nell'Operazione "Panta Rei", tra loro diversi bagheresi - I nomi

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Sarebbe stata la moglie del boss Natale Lo Presti, la 39enne Teresa Marino, a tenere in mano le redini del mandamento mafioso di Porta Nuova, stretta da un sodalizio anche con la famiglia mafiosa di Bagheria.

 I giudici si apprestano a chiedere il rinvio a giudizio per 46 persone arrestate nell'ambito dell'operazione condotta dai Carabinieri denominata "Panta Rei", avvenuta il 16 dicembre del 2015.

nicolò testaL'avvisio di conclusione indagini, come riporta Sandra Figliuolo sulle colonne del Giornale di Sicilia di oggi, è stato inviato oltre che a Teresa Marino anche a: Antonino Abbate, Franc Bertolino, Alessandro Bronte, Giuseppe Bucaro, Maria Rsa Butera, Paolo Calcagno, Pietro e Tommaso Catalano, Girolamo Ciresi, Carmelo D'Amico (ritenuto membro della familia mafiosa di Bagheria scarcerato il 15 agosto per il ritardo nel deposito delle motizazioni per la permanenza in carcere da parte riesame), Salvatore D'Ata, Salvatore David, Francesco Paolo Desio, Giuseppe Di Cara, Giuseppe Di Giovanni, Pasquale Di Salvo, Rosario Fricano, Alfredo Geraci, Salvatore Ingrassia, Nunzio La Torre, Salvatore Luricella , Francesco Paolo Lo Iacono, Tommaso Lo Verso, Rocco Marsalone, Andrea e Bartolomeo Militello, Giuseppe Minardi, Massimo Monti, Salvatore Mulè,  Gaspare Parisi, Gianpiero Pitarresi, Massimiliano Restivo, Giuseppe Ruggeri, Antonino Salerno, Salvatore Scardina, Mario Sciortino, Ludovico Scurato, Domenico Tantillo, Francesco Terranova, Nicolò Testa, quest'ultimo ritenuto il capo della famiglia mafiosa di Bagheria, Gaetano Tinnirello, Antonio Giuseppe Maria Virruso e Vincenzo Gino Vullo. Nell'inchiesta è finito anche il consigliere comunale di Santa Flavia Salvatore Martorana con l'accusa di estorsione, eletto nel 2012 nelle liste del sindaco uscente e non rieletto Antonio Napoli.

L'inchiesta ricostruisce gli assetti mafiosi del mandamento di Porta Nuova/Palermo Centro e Bagheria.

A Bagheria il capofamiglia sarebbe stato Nicolò Testa, gli elementi di spicco e più attivi invece, sarebbero stati Di Salvo, D'Amico, Militello e Scardina.

Virruso sarebbe stato un soldato ed esattore del pizzo della famiglia mafiosa di Casteldaccia.

Gli indagati rispondono a vario titolo anche del reato di traffico di droga, detenzione abusiva di armi, numerose estorsioni aggravate e in un caso di favoreggiamento.

Nella foto all'interno Nicolò Testa.

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