Processo Caronte sugli orrori al cimitero di Bagheria, il Comune si costituisce parte civile

Il processo vede coinvolte 31 persone tra dipendenti comunali, impresari funebri e semplic icittadini ritenuti responsabili a vario titolo, come si legge nela richiesta di rinvio a giudizio del Pm Annadomenica Gallucci, di gravissimi reati come associazione per delinquere, corruzione per esercizio della funzione, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio, abuso d’ufficio, violazione di sepolcro, vilipendio di cadavere, occultamento di cadavere, distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, nonché violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale.

Nell'inchiesta erano coinvolte originariamente 42 persone, di queste 31 sono a processo  con il rito ordinario  presso il Tribunale di Termini Imerese nel giudizio presieduto dal giudice Sandro Potestio,  giudici a latere Sandro Camilleri e Gregorio Balsamo, mentre gli hanno scelto il rito abbreviato. 

Il Comune di Bagheria, parte lesa in questa vicenda, già prima del deflagrare dell'inchiesta si era  messo a disposizione delle autorità inquirenti per collaborare alla scoperta dei gravi fatti che accadevano al cimitero di Bagheria.

I nomi delle 31  persone a processo con rito ordinario:

1. Pietro Mineo,
2. Natale Megna,
3. Santo Gagliano,
4. Gaetano Russo,
5. Nicolò Ducato,
6. Giovanni Fiorentino,
7. Francesco Sorci,
8. Giovan Battista Raspanti,
9. Maria Chiarello,
10. Carmela Chiarello,
11. Salvatore Di Stefano,
12. Cosimo Galioto,
13. Antonio Galioto,
14. Giacomo Gargano,
15. Vincenzo Scirè,
16. Maddalena Manfrè,
17. Michele Lombardo,
18. Aurelio Scirè,
19. Francesco Tomasello,
20. Luigi Graziano,
21. Pietro Carollo,
22. Angelo Gargano,
23. Rosario Miosi,
24. Caterina Galioto,
25. Antonio Sanfilippo,
26. Giuseppe Presentato,
27. Corrado Conti,
28. Paolo Ardizzone,
29. Mario Pace,
30. Ignazio Bologna 
31.        Silvestro Girgenti