I vigili urbani dicono basta e scatta una forte protesta

I vigili urbani dicono basta e scatta una forte protesta

cronaca
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Si potrebbero fare delle facili ironie e battute, del tipo: ed ora, con l'auto a secco, come farà il sindaco a muoversi per i suoi impegni istituzionali ? lo farà a piedi? o con un risciò tirato da un vigile aspirante podista ? o, considerate le "scaffe", meglio una portantina sotenuta da vigili giovani, volenterosi e forzuti?

E le divise? sarà vero che l’abito non fa il monaco, ma divise, camicie e scarpe vecchie di almeno quattro anni (per alcuni da tanto non viene rinnovato il guardaroba) non aiutano certo a dare prestigio e autorevolezza. Anzi!
Però adesso basta! Meglio senza divisa piuttosto che con divise che hanno fatto il loro tempo, con camicie lise, e con scarpe malandate.

Raccogliamo lo sfogo dei vigili e del loro comandante per una situazione che ci viene descritta come ormai intollerabile.
Sono le loro voci, la loro protesta e i loro risentimenti che registriamo.

Cominciamo dai compiti: è vero ai vigili si chiede tutto, perché li vorremmo quando qualche farabutto viola impunito il codice della strada, ma non li vorremmo quando siamo noi a stare senza cintura o con il telefonino acceso in auto, o quando superariamo allegramente i limiti di velocità.

La verità è però che debbono regolare e dirigere il traffico, reprimere e sanzionare le infrazioni, fare i rilievi infortunistici, vigilare su reati di tipo ambientale e di abusivismo edilizio, controllare i cambi di residenza, fare ordine pubblico nelle varie manifestazioni, reprimere i reati annonari, assolvere se necessario a compiti di polizia giudiziaria, e se di notte un matto da di testa è loro il compito di accompagnarlo nelle strutture idonee.

Ed ora arriva la campagna elettorale, iniziano le feste patronali e di quartiere, le manifestazioni estive.
Ed i soldi per mandare di notte i vigili per strada dove sono? continua a chiedersi il loro comandante.

Ed in un paese di circa sessantamila abitanti sono ormai una quarantina e forse meno; non più un corpo, come noi li definiamo, ma un semplice manipolo, un drappello di persone non più giovanissime, frustate spesso nelle loro aspirazioni economiche o di avanzamento di carriera.

Ed andiamo al dunque: nulla o quasi per lo "straordinario", perché soldi non ce ne sono; e se ci sono i mezzi manca l’assicurazione; se c’è l’assicurazione manca il carburante.
E nessuno è più disposto a venderti neanche i lacci delle scarpe, perché sa che nella ipotesi migliore verrà pagato dopo un anno. Proprio così. In un comune in cui ormai il Coinres ingoia oltre 500.000 Euro al mese, e con la mannaia di un debito di otto milioni di euro di debiti da ripianare, non c’è più spazio per nessuno.

Anche se, sottolinea qualcuno, ci sono settori dell’amministrazione, quelli che un tempo si chiamavano i "figli della gallina bianca", baciati dalla fortuna, dalle indennità di funzione e dagli straordinari.

Per quanto riguarda l’approvvigionamento di carburante per gli automezzi, Il comune di Bagheria si è ridotto a fare "tappi" di qua e di la: l’altro ieri ha chiuso i rubinetti la Esso, ieri la Erg. I distributori di carburante sono avvisati. Occhio ai mezzi comunali. Ormai gli amministratori sono ridotti a far anticipare qualche centinaio di euro all'economo per far muovere i mezzi assolutamente essenziali.

Proprio come quei poveracci, “malipaiaturi” si diceva un tempo, che giravano da un negozio all’altro, pagavano la prima o la seconda volta e poi la terza a credito, e quindi dopo avere accumulato un sostanzioso debito, via, sparivano per ricominciare il giro.

E l’amministrazione, il sindaco, gli assessori?

La risposta è un amaro sorriso: e il commento ve lo risparmiamo perchè lo sapete già.
Abbiamo dato l’anima - dicono - per far avviare il nuovo piano traffico, che in maggioranza i cittadini stanno condividendo e apprezzando con costi irrisori per il comune, e ci viene negato quanto da tempo è un nostro diritto, e cioè di presentarci ai cittadini vestiti in maniera dignitosa.

Tra l’altro siamo quelli che portiamo all’amministrazione oltre seicentomila euro di introiti per multe, e, aggiunge qualcuno, siamo stati sollecitati a fare di più.
C’è una destinazione obbligatoria per legge delle somme derivanti dalle multe: e che fa riferimento anche ai mezzi in dotazione.

Portiamo soldi al comune, e la risposta è stata: tagli degli straordinari, niente divise, e niente carburante per i mezzi.
A giugno andranno in pensione quattro vigili: avevamo detto agli amministratori di destinare le somme risparmiate dalla mancata erogazione di questi stipendi, per incentivare e investire sulle ore di lavoro degli ausiliari del traffico: apriti cielo!

I sindacati confederali ci hanno guardato come pericolosi sovversivi.


Difficile in questa situazione la posizione del comandante Parisi, stretto tra la solidarietà nei confronti dei suoi uomini e della loro protesta e il suo ruolo che lo potrà costringerà a prendere provvedimenti disciplinari.

Perché, fare servizio senza divisa davanti alle scuole, operare senza divisa sui luoghi degli incidenti, senza divisa a far multe e tutto il resto, un po’ di confusione converrete che c’è...
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