Influenza da virus H1N1: ne parliamo con il dr. G. D'Amato

Influenza da virus H1N1: ne parliamo con il dr. G. D'Amato

cronaca
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Si avvicina la stagione invernale ed assieme alla “normale” influenza, c’è una preoccupazione in più, vale a dire l’influenza da virus H1N1.
A Bagheria c’è già stato il primo caso di una donna di 52 anni che era tornata da poco da una crociera
; sicuramente altri casi si verificheranno, ed è per questo che abbiamo fatto alcune domande al Dr. Pino D’Amato.



La prima domanda che viene più spontanea è: quali sono i sintomi dell’influenza da virus H1N1 ?

Sono esattamente identici a quella di qualsiasi altra influenza: febbre, talora anche alta, mal di gola, spossatezza, dolenzie in tutto il corpo: una diagnosi differenziale rispetto alla influenza stagionale può essere fatta solo con il tampone che ci dice quale è il virus che ha aggredito l’organismo.

Come si cura?

Allo stesso modo di qualunque altra patologia influenzale: antipiretici, e, se necessario, antibiotici e antivirali.

Perché l’influenza del tipo H1N1 è più aggressiva e pericolosa della comune influenza stagionale?


Se dobbiamo essere sinceri ancora non lo sappiamo: c’è stato qualche caso nel mondo e in Italia di morte per l’influenza da virus H1N1, ma bisogna tener conto del fatto che ogni anno l’influenza di stagione fa delle vittime soprattutto nelle fasce dei soggetti a rischio, e cioè anziani cardiopatici e bambini piccolissimi che abbiano già altre patologie.
Questa non è una novità: ancora però non è stato detto e accertato niente di preciso sui maggiori rischi di morte che comporterebbe l’influenza del virus di tipo A.

Come vi comporterete con i pazienti che sono allarmati?

Intanto cercheremo di tranquillizzarli: il vaccino non è ancora disponibile e pare che debba essere ancora testato; si parla di 500.000 dosi come primo invio, ma anche se da noi per motivi metereologici le vaccinazioni antiinfluenzali cominciano più tardi, nella prima parte di novembre, ancora con le autorità sanitarie e del distretto abbiamo avuto solo contatti informali.
Non abbiamo ancora informazioni e disposizioni precise che sicuramente arriveranno.

Cosa farete quando avrete il dubbio che un paziente sia stato colpito dal virus H1N1 ?

Faremo quello che prevedono i protocolli terapeutici e le informazioni che in gran parte abbiamo attraverso l’informazione stampata o televisiva: da Bagheria invieremo il paziente al Policlinico, che finora è l’unico centro a Palermo ad effettuare il tampone per una diagnosi certa.
Sinora con pochi casi dubbi, il Policlinico regge, ma bisognerà vedere cosa succederà quando fra qualche settimana l’epidemia influenzale da virus H1N1 e stagionale si diffonderà.
Occorrerà sicuramente attivare altre strutture oltre a quella del Policlinico, che rischierà di intasarsi.


Che consigli daresti ai tuoi pazienti?

Ma vedi, i consigli sono quelli più ovvi, però praticamente impossibili da mettere in pratica. Evitare gli ambienti affollati, cinema, scuole, pub, pizzerie, stadi, ecc…
Ma vi rendete conto di cosa vuol dire? Vorrebbe dire chiudere le attività di paesi e città e naturalmente sarebbe una follia.
Il consiglio più utile è quello di vaccinarsi, per i soggetti a rischio: e lo ripeto, sono i soggetti dai tre mesi sino ai 17 anni, gli anziani cardiopatici oltre i 65 anni, e ovviamente quelle categorie professionali che entrano più in contatto con il pubblico, e cioè, innanzitutto personale sanitario, forze di polizia, pubblici dipendenti, operatori scolastici, operatori di attività di ristoro (pizzerie, pub, bar ecc…).

E comunque il virus si diffonde attraverso l’aria, quindi anche queste misure cautelative, non offrono garanzie assolute.

Il consiglio più importante che mi sento di dare è di stare tranquilli e di non lasciarsi prendere dalla foga o dal panico, per cui al minimo starnuto si corre dal medico, a svegliarlo magari di notte.

Vigilanza, attenzione certo, coniugata però al buon senso.

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