Emergenza rifiuti: non illudiamoci, il peggio deve ancora arrivare

Emergenza rifiuti: non illudiamoci, il peggio deve ancora arrivare

cronaca
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Non è una battuta di cattivo gusto, né un presagio infausto: è semplicemente quello che viene fuori da una lunga chiacchierata telefonica con il direttore generale del Coinres, Riccardo Incagnone.
La discussione è costellata da cifre che prefigurano il disastro che avremo di qua a Natale, che, anziché sotto la neve , trascorreremo sotto i rifiuti.


Vediamo il perché, e cominciamo dal bilancio comunale che prevede in entrata per il 2009 dalla TA.R.S.U. ( tassa per ritiro e smaltimento rifiuti solidi urbani) la somma di 5.000.000 di Euro.

L’assessore al Bilancio Nino Mineo prevede anzi che dal recupero dell’evasione dovremmo introitare qualcosa di più.

Dal 1 Gennaio di quest’anno il contratto di servizio che il Comune di Bagheria ha con il Coinres prevede un esborso di 6.200.000 Euro l’anno, dai 4.800.000 che era sino al 2008.

Una semplice divisione ci dice che ogni cittadino bagherese, sia in fasce che in età avanzata, dovrà versare al Comune qualcosa come cento Euro: una famiglia di 4 persone dovrà quindi pagare una TARSU di circa quattrocento euro; questo perché si prevede una rimodulazione della tassa non più in base alla superficie dell’immobile, ma in base al numero dei componenti del nucleo familiare.

Il Comune in questa fase, sottrae ai trasferimenti che effettua al Coinres, le quote relative ai servizi che non vengono ormai più da tempo resi, quali spazzatura delle strade, lavaggio cassonetti, raccolta differenziata.
Quindi i cinque milioni e rotti che si prevede di incassare dovrebbero essere sufficientia a pagare il Coinres.

Non scordiamoci però che Bagheria ha contestato fatture per oltre tre milioni di Euro per i costi di conferimento a discarica: somma per la quale o come comune o come consorzio si dovrà rispondere tanto più che l' AMIA sulla quale pende il rischio di fallimento sembra intenzionataa farsi pagare sul serio.

nella foto Riccardo Incagnone direttore generale del Coinres

Attualmente il Coinres compresi i costi di trasferimento a discarica ha un fabbisogno di circa 100.000 Euro al giorno: una metà di questi , oltre 50.000 sono spese per il personale, circa 30.000 per il nolo di mezzi e per le forniture, il resto per il conferimento a discarica, che peraltro i comuni si rifiutano di pagare, nella dichiarata e disperata speranza, che sia la Protezione Civile di fronte allo sfascio che si preannuncia a farsi carico di questo onere che i comuni si rifiutano di riconoscere e di pagare al Coinres.

Il commissario, Giorgio D'Angelo, nominato dall’Assessorato alle Finanze e che ha amministrato ad oggi le anticipazioni concesse dalla regione al Consorzio ha esaurito il proprio mandato il 18 Ottobre appena trascorso: ha dato disposizione per il pagamento , che è stato effettuato il 27 Ottobre dello stipendio del mese di settembre, ed in cassa non è rimasto un solo Euro.

E la Regione ha già anticipato tutto quanto sarebbe stato necessario per garantire gli stipendi sino a dicembre, e non ha oltre che intenzione , soldi da gettare in questo pozzo senza fondo che sono la gran parte degli ATO rifiuti.

I lavoratori non scioperano, quindi dal loro salario non viene decurtato un solo euro per le proteste che periodicamente portano avanti: semplicemente quando entrano in stato di agitazione, generalemente per il pagamento di stipendi pregressi, chiedono la Dotazione Personale di sicurezza, quindi guanti, stivali, abbigliamento idoneo, mascherine, vaccinazioni, visite mediche e quant’altro previsto per legge; ma ovviamente quasi niente di tutto questo con le casse perennemente a secco può essere garantito.
E i lavoratori incrociano le braccia, e prendono lo stesso lo stipendio: quando gli pagano le mesate arretrate tornano al lavoro esi scordano delle dotazioni di sicurezza: il 2 novembre, per esempio, erano al lavoro meno di un terzo dell’organico che normalmente garantisce la raccolta dei rifiuti.

I cassonetti per la raccolta, sopravvissuti agli incendi, a Bagheria sono ormai appena una cinquantina quando dovrebbero essere circa cinquecento.

La discarica di Bolognetta, che ci hanno fatto sempre intravedere dietro l’angolo, è l’ultima illusione: ci vorrebbero ancora mesi di lavoro ed un investimento doppio rispetto ai soldi che sinora sono stati spesi: per capirci manca una utenza elettrica, mancano i mezzi per l’interramento dei rifiuti, manca un recinzione , manca praticamente tutto.
Completarla, spendendo una barca di soldi, per poterla poi utilizzare un anno al massimo, viene considerato uno spreco e quindi è meglio lasciar cadere l’argomento.

Adesso tutti all’unisono dicono che vogliono andar via e scappare dal Coinres: tutti! sindaci, assessori, esponenti dei partiti di maggioranza e di opposizione, è un coro ormai, che viene presentato come la panacea di tutti i mali.

E’ come se il Coinres fosse la bocciofila o il Rotary: non mi stanno più bene e me ne vado.

Non si capisce, o peggio, si fa finta di non capire, che il Coinres è un consorzio che ha contratto obbligazioni, che ha stipulato contratti, che ha prodotto deliberazioni di consigli comunali, che ha avuto anticipato soldi , che ha fatto assunzioni ad libitum e che ha soprattutto un mare di debiti che qualcuno dovrà prima o poi pagare.

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