Cronaca di un disastro annunciato

Cronaca di un disastro annunciato

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Si potrebbe titolare così la cronaca di una giornata piovosa e ventosa, che forse segna un elemento di rottura e di discontinuità nella storia dl COINRES, il consorzio rifiuti, e dei suoi dirigenti.

Scena prima

Martedì 11 marzo. Siamo in Piazza Sepolcro, si comincia di primo mattino con qualche centinaio di lavoratori del consorzio, con le loro tute arancione, e qualche bandiera della U.I.L., a cercare riparo dall'acqua che vien giù come Dio la manda.
Qualche ombrello, ci si ripara sotto i cornicioni e i balconi: " Il corteo lo faremo comunque" dovesse venire giù il cielo, dicono.
E' strano come gente dalle esperienze e dal passato più diverso, nel momento della mobilitazione e della lotta ritrovi i toni, le parole, gli slogan, gli slanci, di lavoratori che pare siano stati da sempre sindacalizzati.

Schieramento di polizia, inusuale per Bagheria: sono almeno cinque i mezzi delle forze dell'ordine e almeno una trentina tra poliziotti e carabinieri.
Nino Celano, sindacalista, che questi lavoratori li conosce e li rappresenta, riesce a legare in maniera ragionata e coerente la protesta locale (mancati pagamenti delle spettanze e incertezza nelle prospettive) ad una battaglia della categoria che oggi è nazionale.
Come ti colpisce la proprietà di linguaggio di un lavoratore, Maurizio Tortorici, che parla di sicurezza "del posto" di lavoro e "nel posto" di lavoro, e riesce ad esprimere con una efficace metafora la condizione di questi 550 lavoratori, alcuni dei quali non sono certo angioletti, ma che per la gran parte sono padri di famiglia, che più di tanti altri padri di famiglia, sono alle prese con i problemi di tutti i giorni, dicendo: "Siamo trattati peggio della monnezza".

Tante storie vengono fuori dai gruppetti che qua e là si formano in attesa che la smetta di piovere: ma non la smette.
Si va verso il Municipio, in quel percorso che centinaia di volte è stato attraversato da chi protesta.
Al Comune si sosta in attesa di incontrare qualche assessore disposto a prendersi qualche fischio o qualche insulto. Il sindaco, i lavoratori li aveva già incontrati ieri, e comunque in questi gironi gli incontri sono pressocchè ininterrotti e continui.
Anche perchè il rischio più grosso (lavorare senza sapere se, e quando, saranno pagati) sono i lavoratori a correrlo, e bisogna tenerseli buoni, per esorcizzare il rischio Campania.

Per il resto scene già viste: traffico soprattutto quello di autobus e mezzi pesanti bloccato, gente che protesta e che impreca: tutto nella norma.




Scena Seconda

Un giro per Bagheria. Una prima vista incoraggiante: in Via Città di Palermo, i cassonetti sono sati svuotati, per cui pensiamo ad una situazione così così; ci siamo sbagliati, e di grosso.
Via Borsellino è invasa dai rifiuti.
Poi da Villa Roccaforte , dove si raggiunge il massimo (saranno diverse tonnellate i rifiuti accatastati), andiamo verso la Caravella e poi a seguire Via Vallone De Spuches, Via Dietro Certosa, Via Mole.




Lo spettacolo non cambia: cataste, cumuli, montagne di spazzatura marcisce sotto l'acqua.
Se fosse estate sarebbe già emergenza sanitaria; per fortuna la pioggia benedetta macera e spande i rifuti rendendo lo spettacolo se possibile ancora più sgradevole, ma non esalano effluvi maleodoranti e nauseabondi.
Consoliamoci così.








Scena Terza

Siamo alla sede del Coinres di Via Mattarella.
Le facce sconfortate del direttore generale Riccardo Incagnone (nella foto) e quella di un stuolo di sindaci riuniti a consulto, sono la prova più evidente che si va verso il baratro.
E le proposte che, a dire di Incagnone, verranno portate all'Assemblea del pomeriggio che si farà a Bolognetta, non lasciano presagire niente di buono.
Sono proposte velleitarie e affidate alla buona volontà di tanti, di troppi.

A partire da quella del presidente del Tribunale di Termini Imerese, dott. Leonardo Guarnotta , che dovrebbe anticipare l'udienza, già fissata per il 27 Marzo, nella quale il Consorzio pensa di far valere le proprie ragioni, vale a dire la "non pignorabilità" delle somme che i comuni versano nelle casse del Consorzio per pagare la raccolta rifiuti.
A seguire, l'utilizzo in questa fase solo dei mezzi di proprietà del Coinres, con il carburante acquistato con anticipazione di fondi di economato.
Per chiudere il piano ci si basa anche e soprattutto, sulla disponibilità dei lavoratori addetti alla raccolta a tornare al lavoro senza sapere se, come e quando saranno pagati.
Con questi provvedimenti, sostiene Incagnone, dovremmo riuscire a coprire il 60% del servizio.

Ora pensate voi, in una situazione in cui già le strade sono stracolme di rifiuti, a cosa potrà servire coprire il 60 % del servizio? Ammesso che ci si riesca.

Tra le righe però, ma non tanto, comincia a prendere coprpo una chiave di lettura tutta politica sul perchè l'AMIA abbia fatto un passo cosi forte e duro nei confronti del Coinres.
Perchè, si chiede Incagnone, l'AMIA e il suo presidente Enzo Galioto (di Forza Italia ricordiamolo, come di Forza Italia è l'attuale presidente del Consorzio Raffaele Loddo, n.d.r.), pur vantando crediti anche più corposi da altri consorzi e comuni, il "pignoramento" lo hanno richiesto e ottenuto solo per il Coinres?

Come dire che potrebbe trattarsi di uno scontro politico tutto interno a Forza Italia, tra il fedele di Miccichè Enzo Galioto, e il fedele di Musotto Raffaele Loddo.
Vogliamo augurarci sinceramente, che non sia così.

Perchè al dramma si aggiungerebbe la beffa: sapere che siamo sepolti dalla "monnezza" per uno scontro Miccichè versus Musotto ci sembra veramente troppo, anche per i miti e tolleranti "baarioti".
Però le voci delle dimissioni di Raffaele Loddo e la nomina di un commissario al Consorzio girano con sempre maggiore insistenza.

GUARDA L'INTERVISTA
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