Secondo il sismologo Alessandro Amato dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), il terremoto al largo della costa palermitana di questa mattina, che è stato avvertito nitidamente anche a Bagheria, è stato generato da un sistema di faglie diverso da quello solito che ha generato le scosse degli ultimi mesi e anni.
"Il terremoto di magnitudo 4.2 registrato oggi in mare a circa 10 chilometri da Palermo, è stato generato da un sistema diverso da quello che attiva le faglie ben note lungo la costa settentrionale della Sicilia"- si legge in una dichiarazione del sismologo - ’Il terremoto di oggi infatti, è avvenuto a circa 10 chilometri dalla costa, a una decina di chilometri di profondità e a circa 20 chilometri di distanza dal sistema di faglie molto più noto’’.
Il sistema di faglie più conosciuto, e nel quale i terremoti sono abbastanza frequenti, si concentra nella zona compresa fra 20 e 40 chilometri dalla costa ed è attivato dal movimento di compressione generato dalla placca africana, che spinge verso Nord, scontrandosi con la piccola placca tirrenica.
Ma nel terremoto avvenuto oggi a 10 chilometri dalla costa è entrato in gioco un meccanismo diverso. ‘’È stato attivato da un movimento di tipo distensivo’’, ha spiegato Amato - "Un movimento cioè simile a quello che avviene nell’Appennino e all’origine dei terremoti che colpiscono quella zona, da quello dell’Irpinia all’Umbria, a L’Aquila"- in Sicilia, ha proseguito il sismologo, "è avvenuto un processo di deformazione interno, in una zona poco nota, nella quale la sismicità non è frequente e difficile da studiare’’. Mancano infatti anche documenti storici che permettano di ricostruire una statistica"- conclude lo scienziato.
nella foto in alto la zona delll'epicentro del terremoto di oggi (13/04/2012); a sinistra il sismologo Alessandro Amato.
Terremoto di oggi generato da sistema di faglie diverso da quello ben noto
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