Imu a Casteldaccia: 'abbiamo tutelato i più deboli' - di Vincenzo Accurso

Imu a Casteldaccia: 'abbiamo tutelato i più deboli' - di Vincenzo Accurso

cronaca
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Egr.Direttore

Nella seduta del 25.05.2012 il consiglio comunale di Casteldaccia ha deliberato l'adozione del regolamento IMU e in seguito alla presentazione di un emendamento della maggioranza il-lustrato dal consigliere Fabio Spatafora, sono state adottate le relative aliquote.

Come è noto per la prima casa e' stata adottata l'aliquota del 4 per mille proposto dal governo,quindi sen-za alcuna maggiorazione ,mentre per la seconda casa si è scelto di innalzare l'immaginaria asticella fino al 10 per mille .Vale la pena spiegare che nel primo caso una famiglia con due figli ed una casa con rendita catastale di 500 euro non pagherebbe nulla,mentre se lo stesso edificio risultasse essere la seconda casa ,il prezzo da pagare sarebbe piuttosto salato: circa 830 €.

Naturalmente durante il dibattito in consiglio la discussione seppur civile e' stata particolarmente accesa e molto si e' disputato sulle diverse possibili aliquote da deliberare. L'opposizione ha proposto alcune agevolazioni ma non avendo indicato il costo economico di tali operazioni,l'amministrazione ha dovuto raccomandare il non accoglimento delle proposte per il rischio che il “banco” saltasse. Infatti la discussione sull'IMU si svolge in un quadro estremamente fosco dal punto di vista finanziario visto che per il 2012 stato e regione trasfe-riranno al nostro comune circa 1.000.000 di euro in meno rispetto al 2011.Soltanto chi ha avuto a che fare con i bilanci comunali e con le esigenze di una cittadina di 11.000 abitanti può apprezzare l'enormità di tale decurtazione . Il fatto che con le debite proporzioni tutti comuni Siciliani si troveranno nelle stesse condizioni non allieva per nulla il nostro disagio e i nostri problemi. Secondo le proiezioni del ministero delle finanze fatta salva una morosità del 30 % il gettito IMU per il nostro comune dovrebbe coprire a malapena tale minori entrate.

Come se non bastasse il governo ci impone di raccogliere per suo conto un altro milione di euro (questa infatti è la parte che andrà allo stato). Per questo l'amministrazione si prepara a elaborare un bilancio magrissimo ,eliminando in sede di previsione tutto l'eliminabile. Operazione difficilissima quasi che un medico sia costretto a prescrivere una dieta ad una paziente già anoressica di suo. D'altra parte la questione e' all'ordine del giorno in quasi tutti i comuni. Non mi sembra il caso di rilanciare il pianto greco sui bilanci dei comuni,ma tutti sanno che i nostri bilanci da anni possono coprire a malapena solo le spese obbligatorie e nessun spazio rimane per investimenti. Tutti invocano tagli ed eliminazione di sprechi,ma ogni anno che passa l'operazione diventa sempre piu' difficile. In questo quadro la maggioranza e l'amministrazione hanno voluto salvaguardare i proprietari delle prime case in omaggio a quel diritto naturale che assicura un tetto decente ad ogni famiglia,e che va incontro ai sogni e le speranze di chi vuole raggiungere l'obbiettivo di una casa di proprietà non per fini speculativi ma per rispondere ad una esigenza estre-mamente diffusa e sentita tra le nostre genti. 

Penso alle giovani coppie, ai lavoratori che con sacrifici enormi raggiungono quel risultato. Naturalmente agevolare tale categorie significa chiedere un sacrificio ai possessori di una seconda casa e se la matematica non e' un'opinione non c'è altra strada,a meno di arruolare H. Potter come assessore al bilancio. Ma rimane il disagio di chi e' costretto a chiedere sacrifici in un tessuto sociale fortemente colpito dalla crisi economica .Non voglio disconoscere le responsabilità degli amministratori locali ma e' pure vero che oggi si paga lo scotto di scelte di politica economica da parte del governo nazionale estremamente discutibili . La presunzione di ridurre il debito pubblico inasprendo la fiscalità diretta e indiretta alla lunga si dimostrerà letale per questo paese .Nei primi tre mesi dell'anno le entrate fiscali sono risultate essere inferiori di 3,5 – 4 miliardi di euro rispetto alle previsione del governo.

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E' la prima volta negli ultimi anni che che la raccolta fiscale segna il passo in modo cosi' vistoso. Segno di un paese allo stremo che oltre alla cronica evasione dei soliti furbetti ,sconta una nuova morosità da parte di chi proprio non ce la fa più. Ma anche l'inequivocabile segno che il governo dei professori ha imboccato una via impervia e non praticabile. A volte le terapie si dimostrano più pericolose delle malattie se il medico (il governo) non tiene in debito conto le condizioni del paziente (la nazione).Il tutto si sviluppa in una situazione di grave scollamento tra le istituzione e la popolazione. Oggi si vive una condizione paradossale per cui un governo non eletto dal popolo,sostenuto da un parlamento non eletto dal popolo ma nominato dai partiti , in una regione (la nostra) dove c'e' un governo del tutto diverso da quello scelto dal popolo siciliano, impone una manovra economica i cui costi sociali saranno terribili.
Una manovra che vede il suo bersaglio preferito nei comuni non a caso ultimo baluardo di democrazia diretta dove i cittadini possono ancora esercitare il loro diritto di scegliere. E le ultime consultazioni hanno dimostrato come i cittadini sappiano esercitare questo diritto.

“No taxation without representation” era questo lo slogan della rivoluzione americana che portò alla fondazione degli USA e all'emancipazione di quelle popolazioni dalla Inghilterra. Nessuna tassa se non siamo rappresentati nei centri decisionali. Fondamento di tutte le democrazie liberali.

Sinceramente mi chiedo se la democrazia ed il diritto alla rappresentanza in questo paese non abbia sofferto qualche cortocircuito di troppo. In realtà una dura politica finalizzata al rien-tro del debito pubblico in un quadro di instabilità politica con seri elementi di illegittimità e' un paradosso che si rischia di pagare caro. Meglio sarebbe stato andare alle elezioni chiedere il giudizio degli elettori e poi solo in quel caso governare in piena legittimità .Ci hanno fatto credere che non c'era tempo per le elezioni,nel frattempo Spagna ,Grecia, Francia hanno svolto le loro consultazioni generali (addirittura la Grecia ritornerà presto alle urne)

In Italia i famosi “difensori della costituzione” hanno ritenuto il consenso dei cittadini un'opzione di scarso conto, e come se non bastasse Monti comincia ad abbaiare ai poteri forti .( Speravo c'impiegasse più tempo). Il professore non e' certamente il responsabile della situazione finanziaria del paese ,ma la marcia indietro sulle liberalizzazioni, l'incredibile regalo alle fondazioni bancarie a proposito di IMU, unitamente alle considerazioni sulla sua legittimità , fanno temere che la carica innovativa ,che pure questo governo poteva vantare si sia del tutto esaurita. Nel frattempo i vari Alfano,Bersani e Casini sembrano totalmente incapaci di elaborare strategie alternative,terrorizzati come sono dal dover affrontare prima o poi il giudizio degli elettori. Sinceramente mi sembra piu' antipolitica questa che quella di Grillo.

Noi come amministratori e come cittadini faremo la nostra parte assumendoci la paternità di misure impopolari e durissime (Le rivolte fiscali non portano da nessuna parte) : difficile chiedere il sostegno e la comprensione della gente comune che ogni giorno lotta per mettere insieme il pranzo con la cena, come amministratore mi aspetto dure critiche ma mi sento di rassicurare i nostri cittadini che tutto quello che bisogna fare sarà fatto per alleviare i costi sociali di questa crisi per quanto di pertinenza dell'amministrazione comunale, l'importante e' tenersi alla larga da chi propone facili ricette e piani miracolosi . La Sicilia ha risorse incredibili e sono sicuro che troveremo la forza di risalire la china ma e' giusto che si sappia che la strada sarà lunga e difficile. Ma soprattutto attenzione a barattare i nostri diritti nella speranza che “Uomini della provvidenza”possano mettere a posto tutto. Non vorrei che si dicesse di noi “sazi di democrazia e affamati di pane , restarono senza ne l'una ne l'altra.

Vincenzo Accurso
Ass. alle attività Produttive Casteldaccia 

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