Carlo Marcelletti: la verità, subito!

Carlo Marcelletti: la verità, subito!

cronaca
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Solitamente non ci occupiamo delle vicende che riguardano la città di Palermo, per una precisa scelta editoriale: lo fanno meglio di noi giornali e tv cittadine, che attingono a notizie di prima mano, e non ci va di rimasticare cose pubblicate da altri.

Lo facciamo in questo caso per tre ordini di motivi: il primo, senz'altro banale, è che ove non fosse stato arrestato, sabato prossimo il professor Carlo Marcelletti sarebbe stato a Bagheria, a Palazzo Aragona Cutò, per portare il suo contributo ad un interessante convegno su "Donazione e Trapianto d'Organi" organizzato dall'Associazione Medica Bagherese di concerto con l' ISMETT, l'Istituto Mediterraneo per il trapianto di organi. Ci ripromettevamo di seguire l'evento e di intervistarlo per l'intrinseca importanza dell'argomento e per l'autorevolezza dei relatori, cosa che comunque faremo.
In secondo luogo per l'importanza del personaggio, noto in Italia e all'estero, non solo per le sue indiscusse qualità professionali, ma per un carattere che lo ha portato a fare scelte che hanno sempre fatto discutere.

Il terzo motivo, come si può ben intuire, è profondamente diverso: e ci riferiamo naturalmente alle accuse raccolte dagli inquirenti che hanno convinto un giudice ad ordinarne l'arresto.
Passi per le accuse di truffa e di concussione alle quali purtroppo molte figure di rilievo della sanità italiana a partire da ex ministri ci avevano in qualche modo abituati.
Ma l'accusa che lascia senza parole è quella relativa al reato di scambio di materiale pedo-pornografico, come i telegiornali hanno con grande risalto riferito.

Avevamo anche noi scosso la testa quando in nome di un progresso della scienza tutto da dimostrare Marcelletti, si prestò ad un battage mediatico senza precedenti, che coinvolse anche l'ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando, nel tentativo allora non riuscito di separare le due gemelline "siamesi"di genitori peruviani Marta e Milagros: però eravamo sempre nell'ambito di scelte professionali ed etiche discutibili, ma sempre legittime.
L'accusa che invece gli viene oggi rivolta, lascia sconvolti: l'uomo che consentiva a tanti bambini con la sua scienza e le sue capacità di vedere la luce e la speranza, di rinascere ed avere una vita normale, sarebbe lo stesso "mostro" capace di spegnere questa luce negli occhi di un bambino o di una bambina, facendo scambio delle immagini dei loro corpi.

Non vogliamo, e non possiamo crederlo. Aspettiamo, senza sbattere mostri in prima pagina, nella speranza, per quanto riguarda questo reato in particolare, che si sia trattato di un grosso equivoco e di un brutto sogno per Marcelletti. Lo speriamo per lui, per quei bambini che ha curato e salvato, e anche per noi perchè se un fatto del genere fosse vero, ci renderebbe ancora più cinici e sfiduciati.

P.S. Leggendo i giornali di martedì 7 maggio apprendiamo che l'accusa per Marcelletti di detenzione di materiale pedopornografico, sarebbe scattata per la presenza nel suo telefonino di 5 mms di nudi di una minorenne.
Ora, ferma restando la pesantezza delle altre accuse mosse, questa notizia ridimensiona senz'altro l'aspetto che a nostro avviso era più grave nell'indagine nei confronti del professore, e sul quale ci siamo soffermati nell'articolo. Resta l'interrogativo sul fatto che notizie di questo tipo vengano date ai mezzi di informazione, che ci fa i titoloni (vedasi TG1 di lunedì sera).E comunque , prima di giudicare, è necessario attendere lo sviluppo dll'inchiesta.

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