Occhio alla truffa che corre sul web

Occhio alla truffa che corre sul web

cronaca
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Un singolare modo di truffare gli internauti lo ha messo a punto una misteriosa organizzazione straniera che si materializza con la prima videata che appare un giorno qualunque sullo schermo del vostro computer e vi impedisce di proseguire.

A segnalarcelo è stato il sindacato cittadino della Cisl di Bagheria che ha ricevuto diverse segnalazioni dai propri iscritti, ed oggi è sui giornali cittadini l’allarme della Polizia postale.

E’ un virus, un  "malware”  più esattamente, ma è speciale.

Il frontespizio della pagina incute subito soggezione: “ Polizia postale e delle comunicazione Centro anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche”, ma è ancora niente rispetto a quello che viene dopo che fa correre i brividi sulla schiena.

Il sistema operativo- continua la scritta- è bloccato per la violazione delle leggi della Repubblica italiana perché da questo ip sono stati visualizzati filmati pornografici, e pornografia riguardante bambini ..." e prosegue elencando tutto quanto l’umana abiezione può arrivare a immaginare.

Chi ha ricevuto questo avviso pensa: "sì va bè, magari avrò visto qualcosa, chi non ha peccato scagli la prima pietra , ma da questo ad arrivare a reati abietti ce ne corre".

Pensate magari di essere rimasti vittima di un errore, e riflettete “oddio mamma mia e se mia moglie o i miei figli si trovassero di fronte alla lettura di questo avviso crederebbero alla mia innocenza".?

Però, niente paura vi dice il testo della videata, il problema si può risolvere.

Come?

 È semplice: pagando 100 euro secondo le procedure che vengono analiticamente descritte .tramite Ukash o Paysafe card inserendo le cifre del codice acquistato nell’apposito spazio ecc…

E se non pagate?  occhio che il “computer può essere confiscato e addirittura il caso criminale sarà presentato un Tribunale”. Addirittura!

Ora una persona attenta che sappia appena appena leggere non può cascarci: per l’italiano molto approssimativo, per l’evidente incongruità del fatto che reati di  simile gravità si possano cancellare con 100 euro di multa.

Pare però che siano già un migliaio quelli che a Palermo e provincia ci sono cascati, per dabbenaggine o vergogna, e abbiano mollato il centone. Naturalmente il computer non si sblocca perché deve essere rimosso il “malware”.

In questi giorni la Polizia postale oltre ad indagare sulla banda di hacker, sta facendo una campagna di informazione per consigliare le eventuali vittime  naturalmente di non pagare e di segnalare  casi del genere  alla stessa Polizia postale.
 

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