Altavilla Milicia, per un pugno di voti in più...o in meno

Altavilla Milicia, per un pugno di voti in più...o in meno

Politica
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Incontriamo i due candidati a sindaco sul belvedere, che senza dubbio, assieme a quelli di Tindari e di Taormina, si può definire il più fantastico belvedere della Sicilia: a sinistra Capo Zafferano,

e il Catalfano, con Porticello adagiata sul mare; a destra, lo sguardo corre verso Termini e il San Calogero, sino a Cefalù e alla sua rocca; di fronte nelle giornate fredde e limpide d’inverno Filicudi e Alicudi e Capo d'Orlando, e di contorno la grotta Mazzamuto, la vallata di “Rannino” e la cima di Pizzo Cane.




Franco Camarda, a sinistra; Antonino D'Ugo, a destra;

 


Chi sarà sindaco ad Altavilla Milicia la sera del 16 giugno, governerà sì, su uno piccolo centro, poco più di 6.000 gli iscritti nelle liste elettorali, ma su uno dei territori più appetibili della zona.
Ed è in questo belvedere che incontriamo separatamente i due candidati a sindaco, Franco Camarda, medico di medicina generale, 54 anni, sposato, due figli, di “Primavera Altavillese”, e Antonino D’Ugo, anche lui medico, 53 anni, sposato, due figli, della lista civica “Incontro”.

Siamo qua per cercare di capire al di là dei discorsi di circostanza e dei caratteri dei due contendenti, più tranquillo e ragionatore D’Ugo, più caricato e grintoso Camarda, i contenuti di questa campagna elettorale, e su chi potrà prevalere il 15 giugno.
Il paese è di fatto tutto schierato, con le famiglie, le parentele, le amicizie, i rapporti umani e quelli, senz’altro più importanti, di interesse.
In Via Loreto sono decine i balconi pavesati con striscioni, gonfaloni e manifesti, da sembrare una sorta di festa paesana.


Si coglie alla prima occhiata che la Milicia non è più quella di venti anni fa che viveva di agricoltura povera e dei pascoli dell’entroterra. Si vede dalle vetrine dei negozi, dall’abbigliamento delle persone che incontri, dai numerosissimi fuoristrada; percepisci che c’è una popolazione che vive in un certo benessere. La disoccupazione, manuale e intellettuale? è modesta, secondo D'Ugo, che sostiene che le imprese edili assorbono geometri e ragionieri; significativa invece secondo Camarda, con molti operai emigrati, e laureati che fanno i baby sitter.

L’edilizia ha fatto da traino, i nuovi residenti hanno elevato i volumi e la qualità dei consumi, ne sono la riprova anche gli interni in larga parte rinnovati, di bar e negozi.
Ma dietro i manifesti colorati i contendenti si studiano e si guardano: chi parla con chi, quanti erano al comizio, cosa ha detto il tizio, occhio al Caio chè non mi convince.
Piccolo gossip elettorale paesano, che da noi si usa però anche in Parlamento.

Allora andiamo alle liste: a volerle definire secondo i termini schematici della politica, centrodestra o centrosinistra, si sbaglierebbe comunque.
Sono liste civiche in cui, se proprio una connotazione vogliamo dare, potremmo dire, che da una parte c’è chi ha gestito il potere per i dieci anni di sindacatura di Salvatore Scaletta, (quindi apparato amministrativo, tecnici, e in parte imprese (che ad Altavilla sono una settantina) e che cerca di passare a D’Ugo il testimone, e dall’altra tecnici, esponenti delle professioni, artigiani, e imprese insomma, che ha “fame e sete” di potere nell’accezione positiva del termine.

Lo scontro è tutto all’interno di questa formuletta: chi vuole mantenere lo “status quo” e chi vuole conquistare la cittadella del potere.
Se volete è l’eterno conflitto.
I programmi: sostanzialmente identici, e non potrebbe essere altrimenti.
La macchina amministrativa malmessa, i servizi essenziali in un territorio vastissimo, in cui quelle che erano case di residenza estiva hanno dato vita a veri e propri quartieri satellite; l’integrazione con l’immigrazione cittadina; la qualità di vita, in estate soprattutto, quando la popolazione si triplica; la revisione del Piano Regolatore Generale.

Due gli elementi di polemica elettorale
: il servizio di minibus navetta che attivato proprio in questi giorni, garantisce i collegamenti tra la parte alta e bassa del paese con la stazione ferroviaria e con le zone di mare (Capannina, Sporting, Cala Sciabica, Torre Normanna) con l’amministrazione uscente che se ne ascrive il merito, e l’opposizione che parla di operazione clientelare e di mezzi che camminano tutto il giorno vuoti, per la precipitazione con cui è stato preso il provvedimento.

Altro elemento di scontro la vicenda che è andata a finire sui giornali nazionali della gaffe di Raffaele Lombardo, che sarebbe andato al comizio “sbagliato”, quello di Camarda.
Antonino D’Ugo ci dice: “Hanno sostanzialmente carpito la buona fede di Raffaele Lombardo, che peraltro qualche giorno dopo il fatto, tramite il deputato regionale Marianna Caronia, dell’M.P.A. ha fatto avere alla nostra lista le sue scuse”.
Tutte balle, replicano dall’altra parte.
Raffaele Lombardo sapeva benissimo dove stava andando, risponde Franco Camarda; la verità è che qualche decina di facinorosi hanno strumentalizzato la vicenda impedendo a Raffaele Lombardo di parlare e di presentare il suo candidato nella nostra lista, dimenticandosi che cinque anni fa fu Scaletta a giovarsi dell’appoggio dell’allora presidente Totò Cuffaro”.

Sarebbero piccole beghe paesane se in mezzo non ci fosse il governo di una cittadina importante al di là del numero di abitanti.
Chi vincerà? noi una idea ce l’abbiamo, ma stavolta ce la teniamo per noi, anche perché entrambi i candidati sono convinti di farcela, e allora lasciamo che coltivino il sogno sino al 16 di giugno.

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