Il confronto tra i candidati sindaci al Bitta- di Angelo Gargano

Il confronto tra i candidati sindaci al Bitta- di Angelo Gargano

Politica
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Un tempo furono i comizi, ora vanno di moda i confronti. Un tempo erano i comunisti a riempire piazze e periferie mentre  democristiani e socialisti riempivano sacrestie e pizzerie.

Un tempo si scambiava il voto con il coppo di pasta, oggi invece pure: come sempre l'ultima settimana di campagna elettorale sarà di fuoco, anche se alcuni dei candidati di oggi sono meno ideologici e più concreti, se è vero, quello che ci riferiscono che qualche candidato/a si è già aperto una partita IVA, in modo da poter dimostrare che svolgeva un' attività prima del voto in vista, se eletti, di quei famosi rimborsi, che sono sempre il motore-immobile della discesa in campo, che solitamente viene corredata dia altri ben più nobili propositi.

Ad una sola settimana dal voto il clima elettorale inevitabilmente si accende: le polemiche, i mali riscussi sinora andati avanti sottotraccia emergono, accuse e controaccuse dovute a pigghia e  porta che riferiscono magari in maniera distorta di battute, frasi o comportamenti scorretti veri o presunti di supporters dell'uno o dell'altro candidato prendono corpo e nel duello finale lo spadone sostituisce il fioretto.

La storia delle elezioni amministrative è stata sempre così: sin dagli anni cinquanta, allorchè la 'Taverna azzurra' bar dove si davano convegno i politici del tempo,  era il luogo deputato  a fare e disfare giunte, dove si tessevano accordi sopra e sottobanco e si confezionavano trappole ed esche avvelenate per amici ed avversari politici.

Ognuno dei bar di quel tempo, che non erano più di una decina, aveva una sua identità e una sua connotazione: c'erano il mitico  bar 'Aurora', frequentato dalla borghesia benestante, il bar 'Spingola', luogo di ritrovo dei 'muratori', il 'Petit bar', più piccolo ed economico e tutti a due passi l'uno dall'altro, addossati su piazza Madrice.

Piazza Madrice era il centro geografico, religioso, sociale e politico della città, insomma l'ombelico del mondo-Bagheria

Poi bar Carmelo e bar Don Gino, lungo il corso Umberto, frequentati da operai e tifosi che la domenica seguivano in una radio messa a tutto volume 'Tutto il calcio minuto per minuto', il bar della Puntaguglia frequentato dall'ambiente dei commercianti di agrumi.

Poi i primi degli anni '60 spuntarono il bar 'Cristallo', la 'Favorita' e intorno al 1964/65 il bar la 'Caravella'. Oggi dopo cinquanta anni è il Bitta il luogo di tendenza; in 50-60 anni ci siamo spostati solo di qualche decina di metri.

Anche se adesso i 'poli' di attrazione per i politici sono diventati tanti.

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L'altra sera al Bitta abbiamo moderato un confronto tra i candidati, e confessiamo di non essere usciti sconfortati dalla discussione: eccellente, almeno in alcuni, la conoscenza dei problemi, anche se le soluzioni, con le casse vuote e l' incombente dissesto, eterno convitato di pietra, restano fumose.

Abbiamo visto (o rivisto) un pò di tutto nei candidati-sindaco: un pò di vecchia retorica politica stile anni '80, ( che non segue però le regole del vino che invecchiando migliora), ma che funziona sempre, insomma l'usato sicuro; moderni tecnicismo e saperi, e le virtù sempre di moda del moderatismo e della centralità; popolan(r)ità ruspante e generosa già sperimentata ed in termini elettorali pagante; gente di deciso piglio e carattere e con forte voglia di cambiamento.

Qualche fiammata polemica che tiene desta l'attenzione e crea una certa tensione, qualche cartellino giallo, però tutti i candidati a sforzarsi di ragionare ed esporre i loro argomenti, e pensiamo lo abbiano fatto al meglio, nel senso che dalla trasmissione televisiva, che andrà in onda martedì 20 maggio alle ore 21 sul canale 19 di Teleone, chi lo vorrà potrà capire chi sono e cosa vogliono gli attori sulla scena politica di oggi.

Ed avranno sufficienti elementi per poter prendere una decisione consapevole, che era poi l'obiettivo del confronto.

Non chiedeteci pronostici: se fossimo anche solo quasi sicuri di azzeccare, saremmo disposti ad affrontare la temperie di polemiche che seguirebbe ad un nostro pronunciamento, ma nella quasi certezza di sbagliare preferiamo aspettare la sera del 26 maggio, quando tutti scopriremo all'improvviso di averlo detto; sarà come le ultime pagine di un romanzo giallo quando vicende e storie si ricompongono come in un puzzle ed il quadro appare nitido e chiaro.

Come mai non ci avevamo pensato prima? come mai avevamo trascurato certi segnali e certe variabili? in fondo vivendo da sempre in questa città non avremmo dovuto capire? ed in effetti crediamo di aver capito.

Il voto si gioca, soprattutto nella prima lettura del 25 maggio su un migliaio di voti, e forse anche meno, che da un candidato si spostano su un altro e si sommano ( o si sottraggono) allo zoccolo duro e che decideranno chi andrà al quasi inevitabile ballottaggio: per questo l'ultima settimana di campagna elettorale sarà decisiva.

Gli umori da labili e gassosi che sono si condensano e diventano scelte e decisioni concrete che si trasferiscono su una scheda e nelle urne; e per esperienza, la gente sceglie sempre, dico sempre, al di là di amicizie, di interessi, di clientele, di compromessi e di condizionamenti la figura che ritiene, in un determinato momento storico, la più adatta a risolvere i suoi problemi.

Bagheria esprime sempre, anche in una consultazione amministrativa, una tendenza politica nazionale, perchè una parte ormai ampia della sua popolazione vive e pensa non più e non solo da baarioto ma da cittadino, da frequentatore di giornali, tv e web, in sintonia con il paese, quello grande ed esteso.

Ancora una settimana e sapremo. 

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