Patrizio Cinque alla prova del 9 - di Angelo Gargano

Patrizio Cinque alla prova del 9 - di Angelo Gargano

Politica
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Il 23 di agosto scade il cosiddetto Mini Aro per la raccolta differenziata, l'appalto che per tre mesi ha consentito la raccolta differenziata dei rifiuti in un anello che vede come confini  via Consolare,  via Papa Giovanni, via Bagnera e Città di Palermo,  via Borsellino, oltre che le vie Dante e Mattarella. 

Ad effettuare il servizio una impresa, la Ecogestioni, dove hanno trovato possibilità di lavoro i 25 ex Temporary.

Da  lunedì 25 agosto il sindaco ha preannunciato l'avvio della raccolta differenziata porta a porta che dovrebbe consentire di superare l'attuale sistema dei cassonetti: soltanto uno sciocco potrebbe pensare che le cose cambieranno dall'oggi al domani e che le cose prenderanno a funzionare perfettamente; ci sarà, ed è inevitabile che sia così, una fase di assestamento durante la quale sono prevedibili 'emergenze rifiuti' quali siamo purtroppo già abituati a vedere dall'estate del 2008.

Probabilmente un pentito di mafia ha già raccontato quanto queste emergenze rifiuti fossero inevitabili e quanto invece fossero indotte dall'esigenza di creare ad arte situazioni disatrose per potere poi operare in regime di affidamenti diretti e senza alcun controllo per fare lavorare 'i palicieddi' e i 'mezzi' degli amici il cui costo a freddo arrivava  a superare i 600 euro al giorno per camion o palicedda.

In questa settimana Patrizio Cinque e la sua amministrazione  dovrebbero spiegare alla cittadinanza l'operatività di questo nuovo sistema di raccolta. Sarà la prima vera sfida per cambiare il volto di Bagheria, ed è per questo che riteniamo che in questo frangente la politica e la comunità debbano dare il meglio di se stessi, assecondando le decisioni che verranno assunte e favorendone la messa in opera.

Sinora, è inutile nasconderlo, l'aspetto esteriore di Bagheria non è per nulla mutato; sporcizia un pò dovunque, abusivismo sfrenato nel commercio, caos, anarchia e disordine,  e quanto accaduto ad Aspra in queste ultime due settimane ne sono la riprova.

I primi due mesi di lavoro il sindaco ed i suoi collaboratori lo hanno dedicato, e aggiungiamo dimostrando coraggio e incisività,  a rimettere in moto la macchina amministrativa ed alla vicenda del cimitero che si è manifestata in tutta la sua potenziale drammaticità con le 40 casse accatastate anche negli uffici; e si è visto subito che la nuova amministrazione opera senza guardare in faccia nessuno senza badare ad interessi precostituiti ma cercando di andare al cuore dei problemi.

Nell'operato dell'amministrazione c'è stato però qualche svarione  oltre a comportamenti  che non convincono e sui quali è opportuno fare qualche correzione di rotta.

.A partire dalla questione del personale: attaccare frontalmente tutto l'apparato amministrativo  definendolo 'tutto compromesso' è una strategia fallimentare ed una tattica insensata: occorre separare il grano dal loglio, valorizzare quei dipendenti che hanno fatto sempre il loro lavoro ed evitare che per malinteso senso di difesa della categoria vengano utilizzati come scudi umani da quella quota di dipendenti ben individuabili che non vuole il cambiamento, perchè nelle inefficienze e nell'assenza di controlli ci ha sguazzato e ha anche in parte profittato.

La rivoluzione di cui parla il nuovo sindaco si potrà realizzare, non se lo scordi Patrizio Cinque, valorizzando le persone perbene, anche perchè  i protagonisti del cambiamento dovranno essare qualla parte di apparato non compromesso, e che è maggioranza, che deve ritrovare, come ebbe a dire il primo cittadino durante la campagna elettorale, l'orgoglio di servire la nostra comunità.

Le aree di criticità dell'apparato amministrativo sono sin troppo note, e si va dal corpo di Polizia municipale ad alcuni uffici tecnici da cui sono partiti scandali o che sono stati sottoposti a indagini che ancora dovranno produrre per intero i loro effetti: ci sono insomma dei bubboni infetti da isolare e contenere, e mettere tutti nello stesso mazzo è sbagliato oltre che controproducente.

Alcuni atteggiamenti di assessori, consiglieri o attivisti del MOv 5 stelle, inutilmente inquisitori e sospettosi erga omnes, sono un errore gravissimo che l'amministrazione rischia di pagare a caro prezzo, perchè può innescare un sentimento di disaffezione dal lavoro o peggio di boicottaggio del cambiamento che il sindaco vuole portare avanti.

Facciano dunque leva il sindaco e la sua giunta sulla voglia di cambiamento e di buona amministrazione che c'è in larga parte dei dipendenti, altrimenti non si va da nessuna parte. 

C'è poi un aspetto politico del problema che attiene ai rapporti tra i partiti di opposizione e il MoV 5 stelle: quel confronto muscolare che prescinde dai contenuti e che abbiamo visto prevalere in queste settimane, non giova a nessuno e tanto meno ai bagheresi.

Polemiche sul nulla e chiusure pregiudiziali stanno avvelenando il clima politico, laddove invece l'amministrazione in carica ha necessità di una opposizione dura sì ma che dia un contriibuto propositivo, e sfruttare  questa opportunità di confronto serrato che faccia individuare e perseguire la soluzione più giusta dei problemi deve essere oggi l'obiettivo della politica, di tutta la politica.

altSono però in pochi, da una parte e dall'altra, a capire che un clima politico sereno è pregiudiziale e fondamentale per risolvere le questioni aperte.

Due riflessioni vogliamo offrire ai protagonisti di questo scontro: al MOv 5 stelle e ai loro consiglieri vogliamo ricordare che le elezioni non le ha vinte il MoV 5 stelle, che rimane nella società bagherese larga minoranza, ma le ha vinte Patrizio Cinque con il 70% dei voti degli elettori bagheresi.

Non è un dettaglio di poco conto, e se questa presa del Palazzo d'inverno a qualcuno potrebbe aver dato alla testa, è bene quindi che ci si ridimensioni e si comprendano invece le responsabilità e i compiti enormi che attendono questa maggioranza e che non si risolvono con i proclami sulla rete.

Come pure all'opposizione vogliamo dire che non c'è nessuna spallata da dare per far cadere l'amministrazione; la smettano dunque di agitare strumentalmente problemi complessi e incancreniti negli anni e chiederne in due mesi la soluzione come se a guidare Bagheria ci fosse il mago Merlino.

Patrizio Cinque durerà cinque anni: ci si attrezzi dunque allora a lavorare per Bagheria e i bagheresi, nel ruolo che gli elettori e la legge elettorale hanno loro assegnato 

 

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