La giunta approva la delibera per uscire dal Coinres: la parola passa ora al consiglio comunale

La giunta approva la delibera per uscire dal Coinres: la parola passa ora al consiglio comunale

Politica
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Con la delibera di Giunta n. 35 del 4 settembre 2014 la Giunta comunale guidata dal sindaco Patrizio Cinque ha dato indirizzo politico al dirigente del settore II Lavori Pubblici di predisporre un atto deliberativo di approvazione da parte del consiglio comunale che riguardi il recesso dell’adesione dal Coinres (Consorzio intercomunale rifiuti energia servizi) con decorrenza dalla data di costituzione del nuovo soggetto gestore.

Intenzione dell’amministrazione comunale è attivare una società di scopo, nella forma giuridica di società di capitali (Spa o Srl) a capitale pubblico. Per il personale si procederà mediante procedure selettive pubbliche ed a tempo determinato, o in subordine mediante appalto con affidamento a terzi.

L’amministrazione ha comunque intenzione di salvaguardare i livelli occupazionali assegnando premialità o titolo di preferenza, in sede concorsuale, per tutti i dipendenti già in forza al Coinres

Un po’ di storia: Come è noto la legge 22 del ’97, il cosiddetto decreto Ronchi prevedeva gli ATO, Ambiti territoriali ottimali, finalizzati alla gestione unitaria del servizio di raccolta dei rifiuti superando la frammentazione delle gestioni comunali. Con un’ordinanza dell’allora governatore siciliano nel 2001 vennero creati ed individuati i nuovi ATO e tra questi l’Ato Palermo 4 che gestiva 22 comuni tra cui Bagheria.

Nel 2004, a seguito dell’emanazione delle direttive operative per l’avvio degli ATO, l’allora Giunta comunale, con la delibera 140/2004, procedette alla ricognizione delle risorse umane e strumentali per il transito delle stesse nella società d’ambito. Nel 2006 avvenne il trasferimento e si sottoscrisse, trai comuni soci, il contratto di servizio per la gestione dei rifiuti.

Il Coinres fu l’unico Ato di Sicilia, si legge nell’attuale delibera di Giunta, a non costituirsi in società di capitali (SpA o Srl) mantenendo la propria natura giuridica pubblica, cosa che non avrebbe permesso giuridicamente il transito del personale dalle società private che avevano in appalto il servizio al Coinres, violando l’articolo 35 del decreto legge 165/2001 e l’articolo 97 della Costituzione.

Sono infatti tutt’ora in corso le indagini dopo che il Comune di Bagheria ha denunciato tali violazioni alla Procura della Repubblica di Termini Imerese e alla Procura della Corte dei Conti.

La gestione del consorzio sin dal 2006 si è mostrata fallimentare sotto il profilo contabile, economico e giudiziario.

Diverse le anomalie: continue assunzioni di personale senza programmazione, (si veda anche il caso delle 200 unità ex dipendenti dell’agenzia interinale Temporary o il reclutamento di 48 unità provenienti da ditte bagheresi senza il prescritto preventivo atto di ricognizione), affidamenti di appalti senza procedure di gara, nessuna programmazione o investimenti per le spese di impianti ed attrezzature, perdite di gestione tra il 2007 ed il 2013 pari a 90 milioni di euro di cui 27 milioni quali quota parte bagherese, progressioni di carriera senza concorsi, infiltrazioni mafiose come testimoniato dalle risultanze di relazioni della commissione parlamentare antimafia, assenteismo ed interruzioni di pubblico servizio denunciati all’autorità giudiziaria e alla magistratura contabile, mancata relazione dei bilanci preventivi e consuntivi, e sentenze che annullano i bilanci dal 2010 al 2013 e che dichiarano nulli i bilanci 2007 – 2008 – 2009

Senza contare le condanne definitive della Corte di appello della Procura della Corte dei Conti di Palermo (sentenza 780/2012) a carico di due presidenti del Consiglio di amministrazione del Coinres per danno erariale per oltre 3 milioni di euro; cui si aggiunge anche il rinvio a giudizio di 13 dipendenti consortili operanti a Bagheria per truffa ai danni dell’amministrazione consortile e la condanna, in primo grado, per un capo squadra per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso.

Tali fatti, di per sé – si legge nella delibera 35 – giustificherebbero il recesso dal Coinres da parte del Comune di Bagheria”.

altAd ogni modo nel 2010 la legge 42/2010 previde la soppressione degli Ato: gli Ambiti sarebbero dovuti cessare il 30 settembre 2013 e trasferiti in capo ai nuovi soggetti gestori.

Sempre una legge regionale, la n.9/2010, ha previsto che i comuni, sia in forma singola che associata, potessero procedere all’affidamento, organizzazione e gestione del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti.

I Comuni dunque potevano procedere alla perimetrazione dei territori comunali costituendo le Aro (Area di raccolta ottimale) con uno specifico piano di intervento e capitolato d’oneri.

Bagheria considerata la sua estensione e popolazione costituisce un unico ARO e fu la prima a redigere un piano di intervento per attuare una gestione in forma singola. Con il decreto n. 2023/2013 dell’assessorato regionale all’Energia e Servizi di Pubblica Utilità il piano è stato approvato.

A tutto ciò si aggiunga anche il recesso dal Coinres, con la conseguente sospensione del versamento della quota parte di concorso per il funzionamento del Consorzio, da parte del Comune di Bagheria, ente di dissesto, rappresenterebbe un risparmio dal momento che il costo mensile per i rifiuti impegna circa 900 mila euro mensili.

Ora la decisione passa al Consiglio comunale.

Fonte  Ufficio Stampa del comune di Bagheria

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