I precari di Bagheria e dintorni: tutti figli di un Dio minore?-di Nino Parisi

I precari di Bagheria e dintorni: tutti figli di un Dio minore?-di Nino Parisi

Politica
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Ho seguito con sincera costernazione le vicissitudini ed il dramma, umano e sociale, che ha colpito il personale precario del comune di Bagheria e sento, pertanto, la necessità di dare un piccolo contributo al fine di sgomberare il campo dalle tante inesattezze fin qui lette e riportate, perlopiù, nei vari commenti di taluni disinformati benpensanti e, nello stesso tempo, fare riflettere su di un’altra vicenda, altrettanto scabrosa che, nel silenzio generale, si sta consumando, proprio sulla stessa identica tematica, nel comune di Altavilla Milicia. 

Intanto, per buona memoria di tutti, occorre ricordare come, a suo tempo, gli attuali dipendenti degli enti locali appartenenti al bacino storico del precariato, non siano stati assunti in via diretta e nominativa, così com'è avvenuto per tante altre categorie simili, bensì mediante una graduatoria pubblica stilata da apposite commissioni degli ex uffici di collocamento, oggi ufficio per l’impiego, redatta a seguito di valutazione sull’idoneità e sui requisiti posseduti dai singoli partecipanti. L’esito di detta graduatoria, è stato preceduto dalla presentazione di apposite domande che qualsiasi altro cittadino, avente i requisiti richiesti, avrebbe potuto presentare, e solo in seguito, tali dipendenti, sono stati utilizzati presso gli enti locali secondo le loro qualifiche funzionali e le categorie di appartenenza sottoscrivendo, di volta in volta, volenti o nolenti, le più svariate forme contrattuali susseguitesi nel tempo con diversi acronimi (Co.Co.Co., Co. Co.Pro., Contratti di Diritto Privato, P.U.C. e via così discorrendo) in una sequenza da galleria degli orrori ma che per oltre un ventennio sono sempre stati dei contratti a tempo parziale e determinato. 

altFatta questa premessa, necessaria per comprendere il resto che ci si accinge a scrivere, appare davvero singolare come il 31 dicembre p.v., dopo 23 anni di onorato servizio, i precari del comune di Altavilla Milicia siano in procinto di perdere il loro posto di lavoro per decisione, non di un sindaco, badate bene, ma addirittura di una commissione straordinaria, che si è insediata a seguito di un, molto più che generoso, scioglimento per condizionamento mafioso dell’amministrazione che presiedevo ma che, per ironia della sorte, è risultata l’unica, negli ultimi 15 anni, ad avere emesso seri e veri provvedimenti contro alcuni soggetti poi tratti in arresto nonchè reso possibile l’apertura di tre beni confiscati alla mafia che erano inutilizzati dal 1998. Sono i casi della vita. 

Ebbene, la Commissione straordinaria del Comune di Altavilla Milicia pur trovandosi nelle condizioni ottimali, e nel pieno rispetto di ogni norma di legge, per decidere di stabilizzare tutti e quanti i diciannove i precari dell’ente, non ha trovato di meglio che sacrificarne ben diciassette per perorare la causa di un solo funzionario esterno che intende assumere.

Lo ha fatto nel programmare, in maniera scientifica oserei aggiungere, l’assunzione illegittima di un funzionario categoria D3 proveniente, con altra procedura illegittima, da un altro ente in posizione di comando temporaneo, manifestandolo, urbi et orbi, con il pronunciamento preventivo, davvero allucinante, che… “detto comando è finalizzato a successiva procedura di mobilità per inderogabili esigenze di famiglia”. (Delibera commissariale n°81 del 17 luglio 2014)

La vicenda, di per sé molto controversa, avrebbe bisogno di ben altro spazio per essere raccontata nella sua interezza. Ci si limiterà all’essenziale per dimostrare come chi è preposto per ristabilire l’ordine e la legalità, abbia potuto concedersi tutta la libertà di violare quelle stesse leggi che, al contrario, avrebbe dovuto fare rispettare e con grande puntiglio e rigore.

Innanzitutto:

1) Detto funzionario è stato assunto con trasferimento da altro ente, in posizione di comando temporaneo, con una procedura diretta, nominativa e su esplicita richiesta ad personam da parte della commissione stessa, pertanto in violazione della legge che, per la mobilità e il comando, prevede, se non altro, almeno la pubblicazione di un avviso pubblico. Da evidenziare come l’intero procedimento, fra la richiesta e l’assunzione, si sia concluso in maniera spedita, nel tempo record di circa una settimana;

2) Il funzionario che ha giovato di tale beneficio non ha i requisiti per sostituire il suo precedessore, un funzionario andato in pensione il 01 settembre u.s., determinandone così, apparentemente, il suo trasferimento, in virtù del fatto che il neo assunto non ha l’inquadramento nella stessa categoria funzionale del suo predecessore e poiché, nell’ente dove prestava il suo servizio, il beneficiario non ricopriva il posto nella stessa area del funzionario andato in pensione il 01/09/2014;

3) Il beneficiario, nell’ente di provenienza era stato assunto nell’estate del 2012 partecipando ad una selezione riservata alle categorie protette e in un’area ben specifica, che a seguito del suo trasferimento è stata pure soppressa, mentre nel comune di Altavilla Milicia quell’area non è mai esistita;

4) Nel comune di provenienza usufruiva dei benefici di cui alla Legge 104/92 per accudire un parente e la commissione straordinaria del comune di Altavilla Milicia è ricorsa proprio agli stessi espedienti riportati in questi ultimi due punti per giustificare il precedente comando e la futura assunzione , come emerge dagli atti ufficiali, con un trasferimento in mobilità volontaria, anch’essa con procedura diretta e nominativa, perciò senza alcuna procedura aperta e di evidenza pubblica;

5) Per definire la sua futura assunzione di detto funzionario, inoltre, è stato modificato il Piano triennale delle assunzioni, proprio ad uso e consumo, per il ritaglio di quell’agognato posto di categoria D3 che, di fatto, assorbe tutte le risorse economiche necessarie e disponibili per il personale dipendente, sopprimendo in questo modo la possibilità di stabilizzare tutti i precari dell’ente. Nonostante la stabilizzazione dei precari non sia un vero obbligo ma solo una facoltà, la loro assunzione è per legge prioritaria rispetto a ogni altra soluzione alternativa di reperimento di personale. Per il raggiungimento del superiore obiettivo e per giustificare questa loro scelta, hanno scritto pure, in maniera del tutto arbitraria, che fra i dipendenti precari dell’ente non vi era alcun soggetto appartenente alle categorie protette pur di concedere un percorso preferenziale all’assunzione di predetto funzionario poiché anch’esso appartenente alla stessa categoria;

6) Pur rispettando, sia il bilancio 2013 e 2014 tanto quanto il precedente piano delle assunzioni 2013, ogni requisito utile e necessario per potere procedere alla stabilizzazione dei 19 precari, la commissione straordinaria non solo non ha prorogato detti contratti per un periodo di tre anni ma, stranamente, non ha voluto nemmeno procedere all’approvazione del Piano Triennale di fuoriuscita dal Precariato, (quello che prevede le assunzioni a scaglione nel triennio, ve lo ricordate?) se non ritenere di scrivere tre sole righe di conforto, in un atto non del tutto attinente, dove si manifesta l’intenzione di volere prorogare i contratti, ma solo in presenza di eventuali stanziamenti di risorse regionali. Vi sarebbero altri particolari agghiaccianti da riportare, ma ritengo che per dare un senso compiuto a ciò che è successo, tanto basti e avanzi. Tanto, tutto sommato,alla fine i precari sono solo figli di un Dio minore.

altOvviamente, gli atti anomali e ritenuti illegittimi sono stati direttamente impugnati da chi scrive, sebbene appare utile segnalare pure una forte ritrosia, da parte dei commissari, a volere rispondere alle istanze che ricevono, infrangendo così altri dettami normativi.

Mentre, per quel che riguarda le organizzazioni sindacali, è stata la sola CISL a decidere di iniziare un’azione a tutela dei lavoratori. E gli altri? Evidentemente sono tutti impegnati a solidarizzare con i commissari nel tentativo di potere …. ristabilire l’ordine e la legalità ormai fortemente compromessi!

Nino Parisi, ex sindaco, rimosso con decreto di scioglimento del Presidente della Repubblica…...di questa repubblica. Altavilla Milicia lì 02/12/204 

 

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