Da qualche giorno non è difficle incontrare per strada il camioncino del comune di Bagheria con a bordo una serie di materiali a bordo, paletti di ferro, reti di recinzione ed altro, e con gruppi di operai: sono impegnati a predisporre gli spazi, una ventina pare, che saranno destinati ad ospitare i rifiuti, differenziati e non, di larga parte dei cittadini bagheresi.
Vengono segnalati da cittadini, nella fattispecie anche da una giornalista, Giusi Provino, su Facebook, atteggiamenti di intolleranza da parte degli operatori e di presunti capisquadra nei confronti di chi vorrebbe anche solo fotografare il lavoro che viene fatto.
Dobbiamo ritenere che si tratta di quelle venti postazioni controllate per le quali in una determina del 20 gennaio scorso il sindaco Patrizio Cinque dava dieci giorni di tempo al dirigente per la predisposizione e ne chiedeva la individuazione, la recinzione, la videosorveglianza e la relativa dotazione di personale, gli ecofacilitatori, che spiegheranno le procedure di conferimento ai cittadini utenti.
Avevamo scritto che sarebbero stati necessari, così come è accaduto, almeno due-tre mesi per realizzare il progetto, ma di pari passo con la realizzazione di queste postazioni deve andare avanti il lavoro di informazione e di convincimento sul ruolo importante che i cittadini dovranno recitare in questa circostanza: giocare a nascondersi come se si stessero realizzando postazioni missilistiche, oltre che essere ridicolo è anche controproducente.
Noi pensiamo che sia interesse soprattutto dell'amministrazione informare tempestivamente sulla localizzazione delle isole o postazioni , sui loro requisiti e sui lavori che si stanno realizzando, sulle normative di riferimento che giustificano tali postazioni, sulle eventuali autorizzazioni ove necessario, sul loro funzionamento, sui compiti che attendono i cittadini e sui comportamenti che dovranno essere adottati, oltre che sulle soluzioni che sono state trovate per rimuovere eventuali problematiche (per esempio anziani soli che non hanno la possibilità di percorrere lunghi tragitti per raggiungere le postazioni di conferimento).
Anche sulle caratteristiche dei luoghi prescelti, sulla non invasività rispetto a istituti scolastici, luoghi di culto o di presidi sanitari, sui criteri che hanno orientato le scelte, oltre che sul titolo che il comune detiene su alcune di queste aree, per evitare contenziosi, va fatta al più presto chiarezza; altrimenti il rischio è che si creino tra la gente stati d'animo di contrarietà e malanimo nei confronti di una strada che l'amministrazione intende percorrere.
Allontanare malamente chi fa domande o sta ad osservare o vuole fotografare, almeno così si evince dalla ricostruzione che è stata fatta dalla collega Giusi Provino, è, ci sia consentito dirlo, un sintomo di stupidità che va contro gli interessi della stessa amministrazione. A vuoto anche un nostro tentativo di sentire telefonicamente l'assessore ai LL.PP. Fabio Atanasio.
Si lavora alle postazioni per la raccolta differenziata, mancano però chiarezza e informazione
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