Patrizio Cinque deve mantenere la parola data: 'Non farò mancare l'acqua ai miei concittadini''

Patrizio Cinque deve mantenere la parola data: 'Non farò mancare l'acqua ai miei concittadini''

Politica
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L'emergenza idrica che Bagheria sta attraversando non è arrivata all'improvviso; era già da settembre-ottobre che c'erano tutte le premesse per quanto sta accadendo. Dopo il fallimento di APS ed il passaggio della gestione all'ATO idrico, leggi Provincia commissariata, sono trascorsi  mesi ed alcune delle previsioni più nere si stanno avverando. L'Ato intende liberarsi di questo fardello, la Regione ha trovato un pò di soldi per dare attraverso i comuni risorse all'AMAP per una gestione sino a settembre.

La curatela fallimentare di APS continua a frapporre ostacoli di varia natura alla riconsegna delle reti ad Amap, ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti: una situazione vicina ormai al dramma.

Operai ex APS che da mesi non ricevono un soldo, fatture per il  pagamento dei consumi che da almeno sei mesi non arrivano agli utenti, (la Provincia aveva cominciato a fatturare ogni tre mesi), un rete idrica, a Bagheria in particolare, in condizioni disastrose, migliaia di famiglie da settimane a secco. 

Molti hanno ovviato comprando le autobotti private, anche perchè l'unica autobotte comunale è guasta, altri per la tipologia delle abitazioni o dei quartieri non hanno questa opportunità, e stanno settimane e settimane ad ovviare alla carenza d'acqua con  bidoni di plastica, che ci richiamano alla mente quelle immagini di Africa subsahariana, dove donne e bambini percorrono chilometri per qualche bidoncino d'acqua.

Non serve dire che la colpa è della Regione e dei governi che si sono succeduti, la ricerca delle responsabilità verrà dopo, anche perchè dobbiamo riconoscere che già a settembre-ottobre avevamo pubblicamnete condiviso e apprezzato i passaggi e i toni di Patrizio Cinque per evitare quanto ora sta accadendo.

In decine di occasioni e dichiarazioni pubbliche e private il sindaco ripetè che la situazione era sotto controllo e che, a parte la gestione del depuratore, materia inevitabilmente complessa, per la quale occorreva personale qualificato, per la normale distribuzione, per le manovre e giunse a dire anche della bollettazione, eravamo in grado di sostituire o di affiancare personale comunale, che svolgeva precedentemente questo servizio, al personale ex APS.

Una sorta di sinergia,  se vogliamo definirla così, per garantire almeno uno degli aspetti legati al complesso ciclo integrato dell'acqua, e cioè la distribuzione nelle case di cittadini.  Noi per primi condividemmo quegli orientamenti perchè frutto di buon senso, concetti peraltro reiterati da Patrizio Cinque, di fronte alle proteste del personale ex APS,  con questa frase "se necessario la distribuzione sarà garantita  dal personale comunale e dai nostri mezzi", leggasi autobotte; così aveva affermato testualmente il sindaco.

Ora che l'emergenza è arrivata, scopriamo che da due-tre settimane e forse più ci sono interi quartieri di Bagheria senza acqua. Qualcuno fa le solite difese d'ufficio, che in questo caso sono poco convincenti.

Noi non abbiamo eletto un sindaco per sentirci dire ad ogni piè sospinto, che la colpa è dello Stato e della Regione che tagliano risorse, o dei bagheresi sporchi, che però, guarda caso, da un giorno all'altro diventano cittadini modello: noi abbiamo eletto un sindaco che, nelle condizioni date, fosse in grado di affrontare e risolvere al meglio le questioni aperte.

Non riteniamo in poche parole che questa vicenda a guardare i risultati si stia affrontando al meglio, perchè c'è un altro aspetto sul quale pesa la disattenzione colpevole dell'assessore ai Lavori pubblici, Fabio Atanasio, e spieghiamo il perchè. Quattro-cinque mesi fa documentammo su questo giornale in via Passo del Carretto, una falla nella rete di proporzioni gigantesche; andavano a mare qualcosa come otto-dieci litri di acqua al secondo sui 120-130 l/sec di dotazione idrica complessiva per Bagheria.

Quella falla rimase per almeno venti giorni perchè l'assessore sosteneva, come ha poi continuato a sostenere anche in presenza di altre perdite vistose, che la riparazione non era compito del comune, e così si è continuati ad andare  avanti, con un paese colabrodo, dove, non è una esagerazione, si perde almeno il 30% delle risorse idriche immesse in rete. Non parliamo più di qualche rivolo, ormai sono numeri importanti che stanno avendo come conseguenza la perdita di forza di spinta dell'acqua nelle tubazioni con difficoltà di approvvigionamento per determinati quartieri che si trovano al confine della rete.

Quella falla, di fronte all'indignazione popolare venne riparata, con un costo, è stato lo stesso assessore a dircelo, di qualche decina di euro, forse meno di cento euro, nel frattempo però avevamo mandato a mare migliaia e migliaia di metri cubi di acqua, sottraendola ai consumatori e facendola comunque pagare.

L'approccio usato dall'assessore Fabio Atanasio è stato, ed è, profondamente sbagliato;  da tempo gli viene suggerito di seguire lo schema e la strada che stanno segunedo i nostri comuni vicini, in particolare S.Flavia e Ficarazzi, che fanno la perizia del guasto e della perdita sulla rete, la mandano a chi di competenza (l'Ato idrico) ed in caso di inevitabile, negativa o di mancata risposta, agiscono in via sostitutiva con risorse comunali, riservandosi di inviare le fatture delle spese sostenute all'ATO idrico, che, lo voglia o no, non appena avrà i soldi della Regione, o di dritto o di rovescio dovrà rimborsare gli oneri spesi dai comuni per le riparazioni.

D'altro canto non si capirebbe come mai questi comuni  a noi vicini malgrado le omissioni dell'Ato idrico non hanno sofferto particolarmente in questi mesi..

Almano per le 'falle' più importanti che da sole rappresentano l'80% delle perdite complessive, è questa  la strada da seguire. L'avere continuato a sostenere, che la manutenzione spetta all'ATO idrico, convinti di mettersi così la coscienza a posto,  oltre a dare l'immagine di una città degradata ed a far perdere a mare una cospicua parte delle risorse idriche, si sta rivelando la causa per un approvvigionamento insufficiente in alcune aree del paese che sta mettendo in ginocchio centinaia di famiglie.

Il sindaco da parte sua faccia seguire alle dichiarazioni i fatti, e cioè metta in campo il piano a suo tempo predisposto e lavori in modo da garantire l'acqua a tutti i suoi concittadini.

Angelo Gargano

 

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