Precisazioni di Gino Castronovo

Precisazioni di Gino Castronovo

Politica
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In ordine alla lettera che ho inviato a Claudio Fava intendo precisare quanto segue...


Nella nota a C. Fava non viene messo, nella maniera più assoluta, in dubbio l’impegno del senatore Lumia nei confronti della lotta alla mafia, aggiungendo però che rispetto alla vicenda Fricano sono stati commessi dei gravi errori politici non solo da parte di Lumia ma anche dai gruppi dirigenti locali e provinciali dei DS e che da parte loro mi aspetto prima o poi una sana autocritica politica, come si faceva quando c’era un partito serio come il PCI.

Inoltre nella suddetta nota non viene messo in discussione il lavoro fatto da Cipriani prima come consulente e poi come assessore alla legalità, anzi ora aggiungo, come è di perfetta conoscenza di Pippo Cipriani, che sono stato tra quelli che più hanno apprezzato il lavoro da lui fatto per tentare di dare una svolta a un’ amministrazione che sul terreno della lotta alla mafia sin dal suo insediamento non aveva le carte in regola. Un vulnus di fondo ne minava la credibilità e cioè l’assemblea tenuta da Fricano, prima del ballottaggio, nella fabbrica dei fratelli Guttadauro, uno dei quali è imparentato con il boss mafioso Matteo Messina Denaro. Il risultato di quella assemblea ebbe riscontro il giorno delle elezioni. Fricano vinse nelle sezioni di Aspra, storica roccaforte del centro-destra.

La notizia di quell’assemblea fu resa pubblica da “il nuovo Paese” e da “la Repubblica”. La sinistra DS riportò tale notizia in discussione nell’assemblea dei DS come elemento decisivo per evitare il sostegno a Fricano. La discussione si spostò da Bagheria a Palermo. Ricordo una riunione della direzione provinciale dei DS molto combattuta nella quale intervennero contro l’ipotesi del sostegno a Fricano, numerosi dirigenti del partito, fra cui l’On. D. Giannopolo.

Come è ormai noto passò a Bagheria e a Palermo la posizione della maggioranza e il partito decise di sostenere al ballottaggio Fricano a sindaco di Bagheria. Conservo con cura le foto pubblicate da”Il Giornale di Sicilia” e la registrazione delle immagini televisive di “TeleONE”, che immortalano durante i festeggiamenti per l’elezione di Fricano a sindaco di Bagheria numerosi dirigenti locali, provinciali, regionali e nazionali dei DS e anche dirigenti e leader di altri partiti politici.

Nella nota inviata alla stampa da Nicola Tarantino, segretario per molti anni dei DS di Bagheria, si conferma forse inconsciamente quanto detto da me e cioè che tutte le scelte effettuate dalla sezione dei DS di Bagheria dal 2001 al 2007 sono state prese a maggioranza. Infatti ci siamo battuti in minoranza per quasi cinque anni per porre fine alla collaborazione dei DS con il sindaco Fricano trovando sempre una maggioranza compatta schierata a difesa di quell’amministrazione.

Ora leggo con grande disappunto che i rapporti con Fricano non sono stati felici o lisci per Nicola Tarantino; sarebbe stato auspicabile una sua presa di posizione a suo tempo e nelle sedi opportune, adesso ha solamente il sapore di una “excusatio non petita”.
La maggioranza del partito, con il segretario Tarantino in testa, pur di restare in giunta accettava di tutto, esattamente come sta facendo l’attuale Partito Democratico.

Ha accettato anche l’allargamento della coalizione alle liste del centro-destra (Patto per la Sicilia) e votato di tutto: a tal proposito come esempio illuminante corre l’obbligo di citare il voto favorevole anche dei Ds (assente Gianfranco Licciardi) alla variante urbanistica che trasformava la struttura alberghiera Zabara di proprietà di Michele Aiello in struttura sanitaria, con atto il cui iter procedurale è stato quanto di più veloce sia mai stato deliberato.

Anche la vicenda dell’uscita degli assessori dalla giunta Fricano ha dei risvolti grotteschi, visto che la maggioranza del Direttivo del partito che votò certamente non era molto convinta del passo che si stava compiendo.
A fronte del segretario Tarantino che correttamente ed asetticamente comunicava a Fricano la decisione del partito, sul comportamento in tale sede dei due assessori Cipriani e Pagano sicuramente è meglio stendere un velo pietoso.

Sinistra Democratica non ha mai avuto nessuna accondiscendenza similare nei confronti del sindaco Sciortino ed è stato di pubblica evidenza l’atteggiamento tenuto alla notizia ufficiale che il sindaco voleva allargare la maggioranza all’UDC. Dopo averlo già anticipato per settimane sia in consiglio che sulla stampa nella riunione della coalizione degli 11 consiglieri che sostenevano il sindaco abbiamo dichiarato la nostra contrarietà all’ingresso dell’UDC, ci siamo alzati e ce ne siamo andati (tranne Amato che dissentiva dalla nostra posizione).

La maggioranza DS, guidata da Tarantino segretario, ha accettato di essere continuamente maltrattata dal sindaco Fricano che si poteva finanche permettere, quando di discuteva in coalizione della nomina di qualche consulente o funzionario, di apostrofare i consiglieri dicendo che per i DS aveva già provveduto l’On. Lumia a fare le opportune segnalazioni e quindi non c’era null’altro a pretendere e procedeva ogni volta a stilare l’elenco completo degli incarichi che, per tale motivo , dovevano essere considerati “in quota” DS.

E’ notorio, che da anni, all’interno del PCI-PDS-DS sono sempre convissute due anime contrapposte; l’uscita dal partito del gruppo di minoranza che poi si è costituito in Sinistra Democratica non aderendo al Partito Democratico è stata la logica conclusione di anni di contrapposizioni.
Sarebbe auspicabile interrogarci tutti assieme, anche col compagno Tarantino su come mai, nonostante il lavoro fatto da Pippo Cipriani, la commissione prefettizia spedita dal prefetto di Palermo, dopo le dimissioni di Fricano, ha proposto lo scioglimento del consiglio comunale di Bagheria.

E sarebbe certamente auspicabile per quella maggioranza DS, guidata da Tarantino segretario, visto l’infausta conclusione dell’amministrazione Fricano, costretto a dimettersi perché raggiunto da un avviso di garanzia per concorso esterno in associazione mafiosa, che si facesse una seria riflessione autocritica assumendosi fino in fondo ognuno le proprie responsabilità.
Potremmo chiedere assieme, io e Nicola Tarantino, tramite Claudio Fava e Beppe Lumia, al ministro degli interni On. Maroni la pubblicazione della relazione fatta dalla commissione prefettizia nel 2006 sul comune di Bagheria.

Nella nota a Fava si dice che per evitare una rottura alla neonata SD di Bagheria si decise di entrare in giunta. In CC ho chiarito che non ero io a essere contrario, ma molti compagni che avevano condiviso con il sottoscritto la scelta di stare all’opposizione del sindaco Fricano e che nel 2006 mi avevano sostenuto alle elezioni amministrative. Ho dovuto faticare parecchio per convincerli che forse era arrivato il momento di assumerci responsabilità di governo per tentare di dare un contributo alla risoluzione dei problemi che affliggono Bagheria; era il periodo in cui il sindaco Sciortino sembrava muoversi nel segno della discontinuità con la precedente amministrazione Fricano, sia sul piano politico che su quello amministrativo. Mi adoperai, con qualche mugugno di alcuni compagni, a traghettare SD unita dentro l’esperienza di governo della città.

Per quanto riguarda la vicenda del passaggio nella lista dei Ds, dove ero stato eletto, ho chiarito in CC che il passaggio nella lista DS era assolutamente regolare nel pieno rispetto di quanto previsto dal regolamento e dallo Statuto Comunale. Ho chiarito altresì che sul piano politico non c’era nessuna contraddizione politica tra il partito dei DS e SD. Al congresso nazionale dei DS nel quale si decise lo scioglimento del partito, la sinistra DS votò contro, con la motivazione che in Italia c’era bisogno di un partito di sinistra, democratico, non comunista. Ho ribadito appunto che in CC avrei parlato in nome di una sinistra, democratica, non comunista, riformista, non pregiudizialmente contraria alla sfida del governo del Paese, che aderisce ai valori del socialismo europeo.
Voglio rassicurare il consigliere Amato che Claudio Fava viene informato quasi tutti i giorni dal sottoscritto sulle vicende politiche bagheresi.

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