Il consiglio comunale non decide sul 'pasticcio' istituzionale dell'organo di revisione dei conti

Il consiglio comunale non decide sul 'pasticcio' istituzionale dell'organo di revisione dei conti

Politica
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Non è bastato un intero pomeriggio di dibattito, di confronto e di interventi, anche estremamente qualificati, per riuscire a sbrogliare una matassa che al punto in cui siamo e comunque la si risolverà, lascerà strascichi che rischieranno di pregiudicare il futuro funzionamento e la legittimità stessa delle decisioni dell'organo di revisione contabile.

Per i nostri lettori non addentro alla materia facciamo un rapido resoconto: nel novembre dello scorso anno il consiglio comunale procedette alla elezione dei componenti dell'organo di revisione che a Bagheria sono tre; sempre la legge prevede un voto 'limitato', si può esprimere cioè una sola preferenza per la garanzia della minoranza. Dalle urne escono in posizione utile, i nomi di Antonino Mineo  con 12 voti in virtù dei quali assumerà il ruolo di presidente, di Giuseppe Pagano 8 voti e Maria D'Asta 6 voti. 

Non eletti risultarono Paolo Guida con 3 voti e Eustachio Cilea 1 voto.

A gennaio di quest'anno però scoppia il caso: si dimette il presidente dell'organo Antonino Mineo, con la motivazone di impegni personali, ma da quanto si saprà in seguito, la motivazione era ben altra.

La legge di recente modificata prevede esplicitamente che il ruolo di revisore contabile non può essere ricoperto più di due volte nello stesso Ente, e Mineo revisore a Bagheria lo era stato appunto già due volte, come peraltro emergeva chiaramente dal curriculum presentato.

Insomma o una svista collettiva o la classica 'gatta fricalora che fa i gattini ciechi', ma è storia che ormai appartiene al passato. E di queste sviste, qualche giorno ve ne racconteremo una particolarmente 'gustosa', anche se accaduta in un altro comune.

Ed a questo punto si scatena la polemica: l'opposizione chiede che venga fatta scorrere la graduatoria che porterebbe ad essere  eletto Paolo Guida, che a sua volta presenta una nota in Assessorato reclamendo il proprio diritto, mentre la maggioranza sostiene che l'organo consiliare debba tornare a votare per integrare il revisore dimissionario.

Tutto dorme e tace sin quando non si arriva ai giorni nostri; a distanza di sei mesi dalle dimissioni di Mineo, ed in vista del parere obbligatorio previsto dall'organo di revisione sui bilanci stabilmente riequilibrati, ci si ricorda che l'organo è incompleto, ed anche se competente a dare parere, sarebbe però opportuno che venisse integrato come lasciano intendere i due revisori rimasti in carica.

Il consiglio viene convocato in fretta e furia, con la procedura di necessità e urgenza per un fatto avvenuto sei mesi prima e viene portata in discussione una delibera proposta dal segretario Eugenio Alessi,  anche se preparata al tempo dalla dirigente Vincenza Guttuso, in cui si propone la revoca della delibera di nomina ed una nuova elezione dell'organo di revisione.

Sorpresa, sia pure relativa, in consiglio, (perchè già in Commissione gli stessi consiglieri del MoV 5 stelle avevano manifestato perplessità su questa procedura), dove a larga maggioranza la proposta del segretario viene bocciata.

Adesso ci ritroviamo con la proposta del segretario Alessi bocciata dal consiglio, con il MoV 5 stelle che vorrebbe procedere con il voto esclusivamente per sostituire il componente dimissionario, e con l'opposizione che chiede a gran voce che si proceda al semplice scorrimento della graduatoria, anche perchè ad avviso di parecchi consiglieri, già l'elezione di Mineo era invalida, e quindi non si sarebbe potuto dimettere, ma si sarebbe dovuto adottare il meccanismo della decadenza. 

Il segretario, a conclusione del voto,  ha ribadito chiaramente che la sua proposta è l'unica che risponda ai criteri di legge e che darebbe parere contrario ad altre ipotesi di soluzione; il parere sui bilanci allora, potrebbe essere fornito dai due revisori reduci in carica, ma proprio loro hanno messo nero su bianco la necessità di integrare l'organo di revisione.

Insomma un bel rebus: come se ne uscirà ? 

Secondo noi sarà quasi certamente l'organo incompleto che, a scanso di equivoci e di rischi di impugnative, darà i pareri sui bilanci stabilizzati e poi si vedrà.

Secondo la vecchia tecnica del rinvio ed il vecchio (?) stile italiano, democristiano e 'manzoniano': "sopire, troncare, padre molto reverendo., troncare sopire.."

Angelo Gargano

 

 

 

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