Il C.G.A. dispone indennizzo di 60.000 euro per un piano di lottizzazione revocato nel 1999

Il C.G.A. dispone indennizzo di 60.000 euro per un piano di lottizzazione revocato nel 1999

Politica
Typography

Ancora una batosta per le casse comunali, ed anche se la storia è vecchia, continua (e continuerà) purtroppo a produrre i suoi pesanti  effetti 'collaterali' .

In estrema sintesi: dopo lo scioglimento del consiglio comunale del 1999, sindaco Giovanni Valentino, periodo in cui a Bagheria si viveva un clima di tensione, (una mezza dozzina di auto da quella del sindaco a diversi consiglieri comunali e politici bruciate nottetempo, in relazione si pensava alla approvazione di alcuni piani di lottizzazione), i commissari antimafia insediatisi al tempo, a qualche mese dal loro arrivo ed esattamente il 2 dicembre del 1999, procedettero alla revoca di oltre una decina di questi famigerati piani di lottizzazione, considerati illegittimi anche se regolarmente approvati dagli organi statutari del tempo.

Il Tar in un primo momento rispose no alle ragioni di quei titolari di piani di lottizzazione che avevano presentato ricorso; questi ultimi però non si arresero e fecero istanza al Consiglio di giustizia amministriva.

Negli ultimi anni sono andati via via a sentenza questi piani la cui assoluta legittimità è stata riconosciuta dall'Organo di Giustizia Amministrativa, che ne disponeva l'immediato ripristino all'interno delle previsioni urbanistiche del comune di Bagheria e dove si prevedeva  altresì il risarcimento integrale dei danni per la mancata realizzazione del previsto insediamento abitativo.

In un primo momento l'importo dell'indennizzo era particolarmente elevato, ma il C.G.A. avendo constatato che il Comune di Bagheria si era prontamente riattivato per restituire ai terreni oggetto della causa, attraverso il nuovo PRG, la pregressa vocazione edificatoria – ha ritenuto di potere modificare il proprio orientamento iniziale e di pervenire perciò ad una quantificazione del danno non indagando il “deprezzamento” intervenuto del valore della loro proprietà, ma determinando il cosiddetto “danno da ritardo”. Era stata pertanto affidata una consulenza per la definizione del danno arrecato ai proprietari.

Nei giorni scorsi ed esattamente  il 17.07. 2015  è stata depositata la sentenza relativa alla signora Vincenza Valenti, che è titolare di un piano di lottizzazione ricadente nel quartiere di Santa Rosalia, e che era difesa dallo studio dell'avv. Francesco Stallone  e nella sentenza è stato quantizzato  l'indennizo spettante 

Ecco lo stralcio della sentenza in cui si definisce l'importo del risarcimento:

"Sulla scia pertanto della richiamata decisione di questo Consiglio, egli (il consulente) ha provveduto a determinare il danno adottando il criterio del lucro cessante, partendo dal valore di permuta, in relazione al periodo compreso tra il 2001 (come da sentenza) e la data di deposito della relazione del consulente (Novembre 2014), e condanna l’Amministrazione appellata al risarcimento del danno, da liquidarsi – secondo la misura determinata dal CTU nella propria consulenza in € 53.690,27, oltre gli interessi legali dalla data di notificazione della presente decisione fino al soddisfo. Condanna altresì la medesima Amministrazione alle spese del giudizio che liquida in € 2.000 (duemila), oltre gli accessori di legge."

E questa batosta purtroppo non sarà l'unica.

Angelo Gargano

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.