Non convince l'opposizione la replica dell'assessore Luca Tripoli

Non convince l'opposizione la replica dell'assessore Luca Tripoli

Politica
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La replica dell'assessore Luca Tripoli non mette fine alla polemica innescata da un privato, Fabio Gaetano Maggiore, che ha sollevato presso gli organi istituzionali locali e regionali alcune problematiche concernenti una sorta di 'conflitto di inetresse' tra l'assessore Luca Tripoli ed il professionista, architetto Luca Tripoli. L'opposizione torna sull'argomento ed anche Daniele Vella, della Direzione regionale del PD prende posizione, mentre si preannnuncia una ulteriore lettera del signor Maggiore.

Riportiamo di seguito la presa di posizione delle opposizioni e di Daniele Vella.

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Con la nota di replica dell'assessore Tripoli non si è chiarito un bel niente anzi, ha peggiorato la sua posizione: uno perché la nota prodotta dall'assessorato regionale non parla della sua posizione nello specifico, ma di un quesito generico, infatti la sua doppia veste è incompatibile nel regolamento comunale, che è stato palesemente violato.

 E a tal proposito, nella sua replica l'ass.Tripoli si autodenuncia, confermando che contestualmente ha svolto il ruolo di libero professionista e l'incarico di assessore, da giugno 2014 momento del suo insediamento fino a febbraio 2015, elaborando progetti da tecnico. Quindi perché ha dovuto attendere quasi un anno per sospendere la sua professione che era in palese contrasto con il suo ruolo politico ?

Per completezza dei fatti, In questo caso il "conflitto di interessi" c'entra poco o nulla. Qui si discute di "incompatibilità", che è cosa ben diversa e che è disciplinata da apposita norma della legge 215/2004, ovvero l'art. 2. L'assessore non cita questa norma, ma ne cita altre due, e peraltro in maniera incompleta.

Omette infatti di citare l'art. 1, comma 3, il quale dispone: "Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano adottano disposizioni idonee ad assicurare il rispetto del principio di cui al comma 1". Vero è che la legge 215/2004 è destinata in prima battuta a disciplinare l'esercizio di funzioni dei titolari di cariche di governo nazionale, ma è anche vero che le Regioni e gli enti locali, dunque, sono chiamati ad attuare il principio di separazione tra interessi pubblici e privati nell'esercizio delle funzioni di governo.

Lo Statuto del Comune di Bagheria, che precede di qualche mese (delib. cons. del 58 del 17.05.2004) l'entrata in vigore della legge 215/2004 (2.09.2004), anticipa addirittura le previsioni della legge statale, quando prevede la separazione tra interesse pubblico e privato nell'esercizio di funzioni di governo che riguardano una materia come quella urbanistica, notoriamente oggetto di commistioni, appunto, tra interesse pubblico e privato. E il Comune di Bagheria questo lo può fare, poiché con la riforma del titolo V risalente al 2001, i rapporti tra la fonte legislativa statale e la fonte statutaria comunale non sono più disciplinati all'insegna della gerarchia, ma secondo i principi di competenza, autonomia e sussidiarietà.

Inoltre riteniamo che oltre alla violazione del regolamento comunale, buon senso ed etica politica avrebbe richiesto una sospensione immediata della professione in itinere sin da subito dal suo insediamento nell'amministrazione Cinque.

Chiediamo risposte chiare a queste semplici domande senza tergiversare, ed eventuali azioni conseguenziali.
                              

I Gruppi consiliari di minoranza

Questa invece la nota diffusa da Daniele Vella

Parecchi mesi fa abbiamo sollevato la questione della presunta incompatibilità dell'Architetto Luca Tripoli con il ruolo di Assessore all'Urbanistica. Qualche giorno dopo la sua nomina ad assessore  e, ad onor del vero, anche durante la campagna elettorale, sostenemmo che questione di opportunità consigliava di fare scelte diverse per settori strategici come lo è quello dell'urbanistica a Bagheria.

 Non si tratta di mettere in discussione la bravura o la correttezza della persona ( dell'assessore in questo caso) ,ma piuttosto di adottare da parte del Primo Cittadino che nomina la Giunta un comportamento amministrativo lineare ed effettuare scelte adeguate al difficile compito di amministrare la nostra complessa realtà. Ci era stato risposto, forse troppo frettolosamente, che era tutto apposto e nessuna incompatibilità era in atto.

Sono sicuro che l'assessore Tripoli dimostrerà la correttezza della sua condotta istituzionale,non dubito possa essere così anche se alla luce della sua risposta permane un dubbio circa la violazione della norma statutaria prevista dall'articolo 60 del nostro Statuto Comunale visto che lo stesso architetto afferma di avere inviato mentre era assessore carte al genio civile e che il tecnico è stato sostituito solo 8 mesi dopo la sua nomina, nel febbraio 2015.

Tuttavia ciò che ci fa riflettere maggiormente è l'opportunità della scelta - questa tutta in capo al Sindaco - relativa all'attribuzione della delega all'urbanistica ad un soggetto che fino a ieri ha esercitato attività professionale privata nel territorio.
Tale scelta permane al di là del caso specifico e crediamo sia utile che in tal senso Cinque apra una riflessione.

Daniele Vella, Direzione regionale PD

Nelle ultime ore si è aggiunta anche una dichiarazione del segretario cittadino del PD Orazio Amenta che riportiamo.

La replica dell'assessore Luca Tripoli sul presunto conflitto d'interesse nella sua attività istituzionale non è soddisfacente e la questione non può essere chiusa con un comunicato stampa. L'assessore trasmetta tutte le carte riguardanti la vicenda al consiglio comunale e relazioni sulla sua attività di assessore nel settore oggetto dell'esposto del cittadino negli ultimi mesi. Riteniamo doveroso che l'assessore faccia piena luce sulla vicenda perché qui non solo è stata messa in dubbio l'onorabilità della persona, cosa sacra, ma l'imparzialità di un'istituzione, con evidenti danni all'immagine per il nostro comune. Evitiamo quindi commenti avventati, abbassiamo i toni e ristabiliamo la verità.

Orazio Amenta

 

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