Patrizio Cinque, le Isole Ecologiche e la "politica del gambero" - di Gino di Stefano

Patrizio Cinque, le Isole Ecologiche e la "politica del gambero" - di Gino di Stefano

Politica
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E’ di appena qualche settimana fa la pubblicazione di un nostro articolo sulla politica del gambero adottata dal Sindaco Patrizio Cinque nei due anni della sua Amministrazione a Bagheria in tema di gestione della raccolta di rifiuti, e lo stesso non finisce di sorprenderci con un altro dei suoi, ormai diventati abituali, dietro-front.

Questa volta l’argomento riguarda le Isole Ecologiche. Per capire di che si tratta bisogna andare un po’ indietro nel tempo e posizionarsi nel Gennaio 2015 allorché l’amministrazione pentastellata, appena uscita dalla fallimentare esperienza della Rivoluzione di Agosto 2014, lanciava un’altra campagna propagandistica sulla raccolta differenziata dei rifiuti, che si rivelerà peggio della prima, nel tentativo di rimediare alla prova di incompetenza appena consumata.

Più precisamente il 20 Gennaio 2015, il Sindaco Patrizio Cinque faceva piovere dal cielo l’ordinanza n. 3 con la quale ordinava agli Uffici Tecnici la realizzazione, in dieci giorni, di venti postazioni controllate (Isole Ecologiche) per la raccolta differenziata sul territorio cittadino e ne individuava anche le posizioni planimetriche richiamate nella ordinanza stessa. Tali postazioni, imponeva l’ordinanza, avrebbero dovuto essere gestite da operatori, avrebbero dovuto essere fornite di tutto il necessario per la raccolta differenziata, non ultimo, avrebbero dovuto essere recintate e videosorvegliate, in prevenzione di eventuali atti vandalici. 

Non uno straccio di progetto, nessun criterio logico nella scelta dei siti (dove capitava e dove c’era spazio), gratuita esposizione a rischio di denunce dell’Ente per totale mancanza di autorizzazioni degli organi di controllo:

Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali (vincolo paesaggistico), Azienda Sanitaria Locale (autorizzazioni igienico/sanitario), Vigili del Fuoco (Nulla Osta di sicurezza posta la collocazione in area urbana), atteso che per la predisposizione di punti di raccolta rifiuti le norme in generale prevedano:il rispetto di quantitativi massimi imposti dal D.P.R. n. 151 del 2011 (antincendio). per lo stoccaggio di carta e plastica. Più precisamente occorre predisporre un progetto antincendio con CPI dei vigili del fuoco qualora i quantitativi stoccati (e di carta e di plastica) superino le 5 tonnellate;

 il rispetto delle norme per la sicurezza dei lavoratori, inclusi i servizi igienici, le docce e le dotazioni di primo soccorso e antinfortunistica, in previsione di presenza di addetto al presidio;

 se si vuole occupare il suolo pubblico, la verifica che questo non abbia già una destinazione diversa, tipo parcheggio o sede stradale; inoltre occorre verificare se va ad interferire con il piano dei parcheggi, di cui è dotato il Comune.

Nel contempo ordinava a tutta la cittadinanza di provvedere al conferimento differenziato dei rifiuti presso le predette postazioni, secondo modalità e orari affissi sulle stesse, ma senza dare un’adeguata informazione, preso com’era dalla foga di dare ordini, forse è meglio dire dalla fretta di tappare la falla mediatica a cui si era esposto.

La gente si domandava cosa fossero queste “gabbie”, a cosa servissero. Per alcuni la domanda era invece diversa: ma perché questo immondezzaio devono venire a farlo proprio davanti casa mia e magari dentro la mia proprietà? E così sono scattati sabotaggi e denunce. Nel giro di poche settimane le belle venti Isole Ecologiche del sindaco Cinque si sono ridotte a poche unità (quattro / cinque) rese simili a sudici pollai a cielo aperto in stato di abbandono totale.

Ancora un fallimento dell’iniziativa dell’Amministrazione pentastellata, in tema di raccolta rifiuti, affidata all’improvvisazione e ad interventi tampone, che tradisce l’attitudine a privilegiare l’azione propagandistica (più volte il Sindaco Cinque non ha esitato a vantare sul WEB e sui media che a Bagheria si fa la raccolta differenziata: lo sa solo lui!), anteponendola ai bisogni reali della città, mantenuta in stato di emergenza per mesi, anticamera congeniale, questa, per giustificare l’affido milionario dell’Aprile 2015 alla Tech.

Queste Isole Ecologiche sono costate alle tasche dei contribuenti bagheresi oltre 20.000 euro, di cui 10.000 solo per l’acquisto del materiale necessario per le recinsioni e per la predisposizione delle chiusure e altre 10.000 (circa) per la manodopera fornita dalla squadra della logistica comunale che, però, solo in questi giorni ha finalmente percepito il compenso, dopo più di un anno e mezzo e dopo aver messo in mora l’amministrazione con decreto ingiuntivo, il tutto aggravato dell’onere delle spese legali e degli interessi, costi, anche questi, che si vanno a sommare a quelli di realizzazione dell’opera.

Spreco inutile di denaro pubblico, visto il risultato nullo conseguito, vista la condizione di degrado in cui è tenuta la città ancora ai nostri giorni: strade inondate di spazzatura accumulata per settimane; inneschi di incendi pericolosissimi che sprigionano fumi tossici e diossina che la gente non può non respirare; il tutto aggravato dalle condizioni ambientali della stagione calda che favoriscono il rischio di diffusioni epidemiche.

E il nostro Sindaco cosa fa di fronte a tutto questo? Mettendo in atto la sua strategia occulta:

1) intima alla gente di tenere in casa la spazzatura vietando lo scarico nei punti di raccolta pubblici e non certo con lo scopo di ridurre l’impatto igienico ambientale sulla città (le tonnellate di spazzatura sono sempre le stesse, sia che le butti in strada sia che le tieni in casa) ma solo perché la spazzatura in casa non si vede, mentre quella in strada si vede e rovina la sua immagine e mette in luce l’incapacità della sua amministrazione;

2) va in Regione a prendersela con Crocetta che, a suo dire, non ha provveduto ad ampliare le discariche quando, invece, è egli stesso ad aver contribuito, insieme ad altri comuni poco virtuosi, ad intasare le discariche conferendo per più di due anni spazzatura indifferenziata;

3) a distanza di un anno e mezzo rilancia il piano della raccolta differenziata riproponendo ancora il progetto della realizzazione delle Isole Ecologiche che se in quest’anno e mezzo avesse saputo fare funzionare avrebbe evitato esborsi milionari di raccolta (indifferenziata), più decoro alla città e più onore ai cittadini bagheresi che si ritrovano a pagare di tasca propria sprechi e fallimenti.

Vale la pena di spiegare che la soluzione delle Isole Ecologiche oltre che essere una soluzione tampone che non risolve nella sostanza il problema dello smaltimento dei rifiuti visti i quantitativi ingenti di spazzatura prodotta, che Bagheria sono anni che abbisogna di un piano serio, a lungo termine, di raccolta e smaltimento rifiuti

Ai sensi dell’art. 183 del Testo Unico, le Isole Ecologiche hanno valenza di “deposito temporaneo” e sono soggette a rigide limitazioni in termini di quantitativi di rifiuti (non pericolosi) stoccati e di vita che non deve superare i tre mesi mentre, per quanto riguarda l’umido, lo stoccaggio è limitato ad un giorno.

Nel caso in cui, come prevedibile, i quantitativi dovessero superare i limiti sopra detti, L’Isola Ecologica diventerebbe un vero e proprio CCR (Centro Raccolta Rifiuti) soggetto a vincoli più restrittivi che passano dalle autorizzazioni della Conferenza dei Servizi Regionale la quale verifica il rispetto dei requisiti del D.M. 08.04.2008. I siti devono essere dotati di tutti i sistemi di protezione ambientali del suolo, del sottosuolo, della falda, ecc., deve avere un impianto autorizzato dai Vigili del Fuoco per la protezione antincendio e deve disporre di tutte le dotazioni per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Ammassare rifiuti, differenziati e non, in un sito non autorizzato, privo dei sistemi di cui sopra, COSTITUISCE REATO, anche durante le emergenze.

Alla luce di tutte queste considerazioni, non sarà che quest’ultimo ripensamento del Sindaco Cinque sulle Isole Ecologiche si rivelerà essere ancora un flop per creare nuova emergenza (oltre a quella che viviamo in questi giorni) tale da giustificare un’altra delle sue iniziative folli, come quelle dell’affido Tech di un anno e mezzo fa, che i cittadini saranno chiamati a pagare? I Bagheresi non meritano questo. Intanto la “monnezza” per le strade prolifica e l’amministrazione è in ginocchio, incapace di dare risposte alla città.

Gino Di Stefano

Bagheria, li 21 luglio 2016

in copertina foto d'archivio

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